Cap. 9 - Tammy. Ti si vuole infilare nelle mutande da quando eri viola.

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Ventidue giorni a Natale...

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«Tammy rallenta, non ti seguo».

Sono seduta sul mordibo tappeto del salotto di casa dei miei e mia sorella è in piedi di fronte a me. Si tiene la fronte con la mano, come se gli ultimi cinque minuti, nei quali le ho raccontato a raffica il disastro che è accaduto, le avessero dato l'emicrania.

«Tu e Garrett ieri avete partecipato alla Gara Invernale del Nory's», riepiloga, camminando avanti e indietro.

«Con la coreografia del campo estivo», aggiungo in fretta.

Lei annuisce. «E avete vinto».

«Una cena romantica in una locanda».

«Una cen-». Megan deve fingere di schiarirsi la voce per nascondere una risata. «Una cena romantica in una locanda», ripete cercando di mascherare la sua ilarità.

Io stringo le braccia sotto al petto. «Si può sapere cos'è che trovi così divertente?».

«Sto solo immaginando Garrett mentre balla ancora quella ridicola coreografia. E poi voi due dentro una locanda che decidete se prendere cinghiale in umido o pollo alla cacciatora. "Preferisci vino rosso oppure bianco?"», lo scimmiotta.

Mi prendo la testa tra le mani, sollevandomi in piedi solo per spostarmi verso il caminetto. «Non sei affatto d'aiuto».

Quando il presentatore ha annunciato quale fosse il premio, per un momento ho visto tutto bianco e ho creduto di essere sul punto di svenire.

Ho persino chiesto se potesse ripetere le ultime parole, perché evidentemente dovevo aver capito male.

Purtroppo il mio udito funziona ancora alla perfezione.

Pare che i fortunati vincitori di questa edizione, avrebbero vinto una romantica cena di coppia presso una locanda di Whitefield, con tavolo privato, un'atmosfera familiare e prelibate pietanze, per festeggiare il Natale in arrivo.

Ah, ci sarà anche della musica dal vivo, se ho capito bene.

Spero solo non sia un quartetto d'archi.

O peggio: Mariah Carey in persona e la sua versione di All I Want for Christmas is you.

Mia sorella mi rivolge un mezzo sorriso, la testa inclinata leggermente. «Tammy è solo una cena».

«Una cena romantica, Meg. Romantica. Io, Garrett e romantica non possiamo stare dentro alla stessa frase!»

Scuote la testa. «Non siete obbligati ad andare».

«Ma l'abbiamo vinta! I premi si riscattano sempre. E poi la nipote di Nory è così contenta di prepararcela», mi accascio triste su una mano.

«D'accordo, allora non dovete per forza renderla romantica. Sono sicura che tu e Garrett siete in grado di stare civilmente allo stesso tavolo per qualche ora. Potete anche non guardarvi per tutta la sera». Viene a sedersi al mio fianco, lanciandomi una strana occhiata. «Però eravate sempre insieme, una volta», insinua, con tanto di sopracciglia alzate.

«Le nostre mamme ci obbligavano e tu lo sai benissimo. Non è qualcosa che abbiamo mai veramente scelto».

«A proposito, dovresti davvero andare a trovarla Tammy. Non fa che parlare di te, quando viene a trovare mamma». Faccio cenno di sì con la testa e mi riprometto di farlo non appena avrò un attimo libero.

Megan si appoggia alla mia spalla. «Quando è questa catastrofica cena?».
«Il giorno prima della Vigilia».

Lei annuisce. «Andrà tutto bene, non fasciarti la testa. Sarà una semplice uscita».
«Lo spero».
«Nulla di romantico».
«Meg».
«Sì?»
«Smetti di dire quella parola».

La sciarpa che salvò (incasinò) il Natale.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora