Epilogo

2.3K 96 3
                                    

"Martina, amore, sei pronta?"
Mia madre mi fissava attraverso lo specchio, mentre la parrucchiera finiva la mia acconciatura.
Oggi sarei diventata la signora Blanco.
Erano passati quattro mesi dal giorno della proposta. Era da mesi che organizzavo il matrimonio con mia madre, Cande e Lodo.
Le mie gambe erano come i budini, molli e oscillanti. Ero nervosa, eccome se lo ero. Espirai profondamente prima di rispondere alla domanda di mia madre.
"Sì, lo amo mamma."
Intanto la parrucchiera aveva finito di fare la mia acconciature e la truccatrice aveva finito il trucco leggero.
Mia madre mi aiutò a infilare il mio bellissimo abito da sposa.
Cande e Lodo entrarono dalla porta con il loro boquet e i loro rispettivi abiti da damigelle. Erano semplicemente un incanto in quel vestito lilla.
"Siete bellissime ragazze" mi complimentai con loro.
Ormai le lacrime percorrevano il mio viso.
"Ecco che inizia a piangere" disse ironicamente Cande.
"Non é colpa mia, è la gravidanza. Mi rende emotiva, lo sapete."
Cande e Lodo si scambiarono uno sguardo e sorrisero.
Si avvicinarono e mi abbracciarono.
"Andiamo o farai tardi e Jorge impazzirà!"
Risi e finì di prepararmi.
Presi il boquet e andai fuori.
Mio padre mi aspettava sorridendo nella macchina d'epoca che mi avrebbe accompagnato in chiesa.
"Piccola mia, sei diventata grande" disse mio padre e quando entrai, vidi mio padre piangere.
"Oh, papà!" esclamai.
Lo abbracciai forte, mentre piangevo anche io. Eravamo in un mare di lacrime di gioia.
Arrivammo in chiesa, mio padre mi aprì lo sportello e scesi.
Il mio cuore accellerava sempre di più il battito cardiaco tanto che avevo paura di avere un infarto.
"Pronta, o meglio pronte?" chiese mio padre.
Mi guardai la pancia e sorrisi.
La piccola Marie cresceva sempre di più nella mia pancia, ma per fortuna il vestito la nascondeva.
"Prontissime" dissi.
Mio padre mi prese a braccetto e avanzammo verso il prete e Jorge.
Era perfetto in quel completo elegante blu scuro e quel sorriso smagliante. Sorrideva e io sorridevo con lui.
Mio padre ed io arrivammo davanti a Jorge.
"Jorge, amala per sempre" sussurró mio padre a Jorge.
Jorge annuì e lui andò a sedersi
"Siamo tutti qui riuniti per celebrare il matrimonio tra Martina Stoessel e Jorge Blanco."
La cerimonia andò avanti e i testiomoni avevano fatto un breve discorso.
Ruggero aveva fatto un discorso molto simpatico, mentre Mercedes, mia cognata, lo fece commovente.
Era come la sorella che non ho mai avuto per me.
Ma ora era venuto il momento delle promesse tra me e Jorge.
"Jorge, ti ho amato fin dal momento che tu mi salvasti, fin dal momento che i miei occhi videro i tuoi. Siamo giovani, ma il nostro amore è vero e non mi pento di essere qui a sposarmi con te. Tu hai cambiato la mia vita e io ti voglio per sempre al mio lato. Ti amo, Jorge Blanco."
Jorge scoppiò a piangere, come tutti i presenti nella Chiesa e come me.
"Ti ho sempre amata, Tini. Il Signore ha scelto per noi il nostro destino e sono felice che tu diventerai la signora Blanco. Ero un semplice donnaiolo che non credeva nell'amore, poi è arrivata una biondina con gli occhi nocciola che mi ha cambiato la vita, in meglio ovviamente. Non sono bravo con le parole, lo sai, ma ti amo davvero Martina e sono davvero felice di sposarti. Sei tu la donna della mia vita" disse.
Le lacrime non cessavano dai nostri visi.
Era troppo difficile non commuoversi.
"Martina Alejandra Stoessel, vuoi prendere come tuo sposo Jorge Gabriel Blanco e promettere di amarlo e onorarlo, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non vi separi?"
chiese il prete.
"Sì, lo voglio" risposi.
"Jorge Gabriel Blanco, vuoi prendere come tua sposa Martina Alejandra Stoessel e prometti di amarla e onorarla, in salute e malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non vi separi?"
chiese il prete a Jorge.
"Sì, lo voglio" rispose Jorge.
"E con i poteri a me conferiti, sono felice di dichiararvi marito e moglie. Jorge, puoi baciare la tua sposa."
Jorge sorrise sornione e si avvicinó a me.
Ci baciammo, un bacio lento, casto e dolce, mentre tutti applaudivamo ma il nostro amore era più forte di tutto.
Ora sapeva cosa significasse essere felici.
La felicità significava sentirsi realizzati, significava sentirsi vivi e allegri, significava ascoltare la musica, invece che il testo, significava essere completi e basta. Ed io ero felice con Jorge.
Ora ero Martina Blanco e aspettavo Marie Blanco, nostra figlia.
"Pronta per questa nuova avventura con me, amore?" mi chiese Jorge.
"Sempre se è con te" dissi.
Ed ora eravamo davvero per sempre insieme e io ero per sempre al suo lato.
--------------THE END

Por siempre a mi lado » JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora