Chapter thirteen

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Erano le nove e fissavo seduta sul divanetto le foglie arancioni e rosse cadere lentamente. Era iniziato l'autunno e io nemmeno me ne resi conto.
Pensavo così tanto a Jorge che l'estate era volata senza che me ne accorgessi.
Dopo aver finito il mio frapuccinp, decisi di farmi una doccia. Una volta fatta, decisi di prepararmi.
Erano poco più delle nove e mezza quando finì di prepararmi e non riuscivo proprio ad uccidere il tempo.
Andai verso il mio pc e lo accesi. Entrai nel mio profilo Facebook e vidi che qualcuno mi aveva inviato una richiesta di amicizia.
'Luke Carter ti ha inviato una richiesta di amicizia.'
Andai sul profilo di questo Luke e vidi che era il ragazzo di ieri e l'accettai.
Dopo di che, vidi le foto degli altri. Cande aveva postato una nuova foto con un certo Facundo Gambadé, il ragazzo della discoteca che era con lei. Misi mi piace e scesi ancora.
Restai bloccata quando vidi che Jorge aveva cambiato la sua immagine di profilo. Era lui che suonava la chitarra.
Era bellissimo, con la chitarra nelle braccia, il suo capo chinato verso essa e le sue braccia muscolose.
Nella didascalia c'era scritto :"E che ti amo, ti amo da impazzire".
Era riferita a me per caso?
Vidi che parecchie ragazze avevano messo un like a quella foto, tra cui Stephie Camarena, e un brivido mi percorse il corpo.
Ero gelosa di Jorge?
Il pensiero di esserlo ronzava nella mia testa e mi mangiava viva.
Tenevo troppo a Jorge per lasciarlo andare; dovevo prendere le redini della situazione e comportarmi da vera donna.
Misi velocemente il giubbino, presi le chiavi e uscì di casa.
Andai verso la mia auto ed entrai. Accesi il motore e mi diressi dritta verso casa di Jorge.
Lo rivolevo con me, mi mancava troppo. Era la mia dannazione.
Vidi la sua villetta bianca e parcheggiai l'auto. Suonai alla porta ed ad aprirmi fu una ragazza.
Il mio cuore perse un battito.
Era la ragazza di ieri. Aveva i capelli spettinati e la camicia con i primi tre bottoni aperti.
Scese Jorge con solo la camicia addosso.
"Tini, che ci fai qui?" balbettò con gli occhi sgranati.
Mi aveva tradito e Dio se faceva male.
Senza che me ne resi conto, la mia mano aveva toccato violentemente la sua guancia e le lacrime scesero numerose sul mio volto.
"E io che volevo risolvere. Io che pensavo che quel ti amo di Facebook fosse dedicato a me. Che stupida, che idiota che sono, cazzo! Devo essere sbagliata per essermi innamorata di uno stronzo come te. Vaffanculo, Jorge Blanco, non cercarmi mai più!"
"Piccola, aspetta! Non lasciarmi, i-io-"
Prima che potesse finire me ne ero già andata.
Le lacrime scendevano ed entrai velocemente in macchina.
Lanciai un forte urlo, mentre inizia a singhiozzare violentemente. Le mie guancie erano nere per via del mascara scolato.
Dopo un po' di minuti, guidando senza una reale meta per le vie di New York, mi fermai da Macy's.
Comprai tantissimi vestiti, molto diversi dal mio solito stile. Sentivo il bisogno perenne di cambiare.
Misi tutte le buste in macchina e mi diressi verso Bezzy, una ragazza che faceva dei tatuaggi.
Mi accolse nel suo negozio, sorridendo.
"Vorrei fare un tatuaggio, piccolino però" precisai.
Avevo il consenso dei miei, ovviamente.
"Cosa vuoi farti, Martina?"
"Vorrei fare una croce tra le spalle."
"Oh, perfetto!"
Prese la penna e cominció.
Dopo dieci minuti avevo una croce tra la fine del collo e le spalle.
"Bellissimo" dissi meravigliata.
"Ne sono felice."
"Quanto ti devo?"
"50$!"
La pagai e andai nella mia macchina. Nonostante lo shopping e il tatuaggio, non riuscivo a non pensare a Jorge. Non era servito a niente, lui era sempre lì, impresso nei miei pensieri.
Andai verso Starbucks, dove mi aspettava Luke. Avevamo appuntamento lì.
Entrai e lo vidi seduto. Appena mi notò, mi sorrise.
"Ehi, Luke!"
Gli schioccai un bacio sulla guancia.
"Tini, prego accomodati."
Arrivó il cameriere che chiese le nostre ordinazioni.
"Mh, un frapuccino con panna montata e caramello."
"Stessa cosa io" disse Luke.
Il cameriere segnò tutto e se ne andò.
Io e Luke parlammo del più e del meno e dovetti ammettere che aveva un cuore d'oro. Faceva volontariato, si occupava della nonna malata e faceva donazioni ai bambini poveri.
Un ragazzo così umile non l'avevo mai incontrato in vita mia e poi era davvero bellissimo con i capelli biondi tutti disordinati e gli occhi azzurri. Le sue labbra erano carnose e rosse.
Spostai lo sguardo all'entrata e vidi Jorge guardare me e Luke, bloccandosi all'entrata.
"Baciami, Luke" esclamai all'improvviso.
"Che?!"
"Baciami, ho detto" ripetei.
"Ma Tini, io-"
Lo interruppi, baciandolo.
Lo baciai appassionatamente, mentre avevo lo sguardo infuocato di Jorge su di me.

Por siempre a mi lado » JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora