Chapter twenty-three

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Alcuni raggi di sole penetravano dalla tenda color crema, segno che era un nuovo giorno.
Un profumo familiare di muschio bianco mi invase le narici.
Avrei riconosciuto quel profumo tra mille: era quello di Jorge.
Le immagini della sera precedente si riproducevano nella mia testa: Jorge che mi baciava, Jorge che mi diceva «ti amo», Jorge che faceva l'amore con me.
Mi girai e vidi Jorge dormire. Aveva gli occhi chiusi, la bocca leggermente aperta e le coperte che lo coprivano dalla vita in giù, lasciando i suoi addominali scolpiti scoperti. Era semplicemente bellissimo.
Presi il mio iPhone dal comodino e gli scattai una foto.
Andai di fianco a lui e gli baciai la mascella, per poi baciare il suo collo.
Sul viso di Jorge si formò un bellissimo sorriso.
Capovolse la situazione. Ero sotto di lui, mentre il suo corpo mi sovrastava.
"Il più bel buongiorno della mia vita, amore mio" disse.
Sorrisi sornione alle sue parole. Amavo Jorge, tantissimo.
"Come siamo dolci stamattina!"
"Può darsi, principessa" ridacchió.
"Stupido" risi.
"Mi dici che ore sono?"
"Sono le 7:30 A.M."
"É presto, principessa" piagnucoló.
In mente mi venne Zac,dovevo dirglielo.
Mi sentivo un verme per averlo tradito.
Infondo avevo fatto ció che Jorge aveva fatto a me.
"Jorge..."
"Sì, principessa?"
"Come lo diró a Zac?"
"Ma chi, Efron?"
"Sì, lui. Come glielo dico?" chiesi.
"Zac ti ho tradito, non ti amo e addio. Facile, no?" chiese retorico Jorge.
"Jorge, non posso dirglielo così. Gli spezzerei il cuore. Io ci sono già passata e mi sento una merda per averlo tradito. Zac é meraviglioso e non merita questo."
"Scusa? In che senso meraviglioso?" chiese geloso.
"Jorge, quando sono partita in Spagna per dimenticarti. Lui mi è sempre restato fedele e mi è sempre stato accanto. Mi sento male per avergli fatto questo perché io gli voglio bene."
"Oh, é colpa mia, come sempre" disse dispiaciuto Jorge.
"No, io ti ho assecondato ieri quindi é colpa mia. Non me ne pento, lo farei altre mille volte, ma Zac merita di saperlo.Vado a parlargli ora."
"Va bene Tini, ti amo."
"Ti amo anch'io."
[...]
Ero davanti il portone di Zac.
Suonai alla porta e la porta si aprì
Vidi una ragazza bionda aprirmi.
"Ciao, sono Ashley Efron, la sorella di Zac. Tu sei Tina giusto?"
"Tini, in realtà. Comunque sì, sono io."
Lei mi sorrise e io ricambiai.
"Zac é in casa?" le chiesi.
"Si, è in cucina. Entra, prego."
Mi fece passare e vidi Zac che cucinava.
Lui era un ottimo cuoco.
"Che profumino" dissi.
Zac si girò e mi sorrise.
"Tini!" esclamò Zac.
Ci abbracciammo.
"Prego, siediti."
Presi posto a tavola con lui di fronte a me.
"Devo parlarti, Zac. Io-"
"Ami Jorge, vero?" chiese.
"Co-come l-lo sai?" balbettai.
"Semplicemente ho notato come vi guardate, ho fatto due più due e il resto é storia."
"Mi-Mi dispiace!"
"Non dispiacerti, Tini. Infondo ho sempre saputo che il tuo cuore appartiene a Blanco e nessuno potrà mai conquistarlo. Avrei voluto sentirmi amato come ti amo io, non te lo nego, ma se il Destino ha deciso così significa che io devo incontrare ancora la mia anima gemella.Ti amerò sempre Tini, perché il mio amore per te é come il tuo per Jorge, ma la tua felicità è la mia quindi sono felice per voi. Sii sempre felice, Tinita mia."
Mi aspettavo urla, pianti e vendette invece Zac é stato razionale e maturo. Ancora una volta, Zac mi stupisce.
"Come fai ad avere un cuore così grande?Sono sicura che la ragazza che ti avrà saprà amarti come meriti. Allora amici?" chiesi.
Lo volevo come amico, infondo é sempre stato un mio amico piuttosto che un fidanzato.
"No. Migliori amici" mi corresse, sorridendo.
Sorrisi anch'io e l'abbracciai, mentre facevo su e giù con la mia mano lungo la sua schiena.
"Ti voglio tanto bene, Zac."
"Anch'io Tini, anch'io."
E restammo abbracciati per un tempo che parve infinito.

Por siempre a mi lado » JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora