Chapter eleven

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Entrai in palestra e vidi Jorge parlare con una ragazza bionda e con occhi verdi.
"Così dovevi andare da tuo padre, eh?"
"Tini aspetta, non é come pensi!"
"Sì certo, come no."
Me ne andai dalla palestra.
Mancava solo che mi mentisse! Presi il mio cellulare e chiamami Cande.
"Cande!"
"Oh Tini!"
"Vogliamo andare in discoteca?"
"Okay!"
"Bene, allora passa da me verso le dieci"
"Va bene amiga, a dopo!"
Chiusi la telefonata e tornai a casa.
Appena tormata, andai in cucina, dove trovai mia madre.
"Mamma!"
"Tinita, stasera esci?"
"Sì, vado in discoteca con Cande. Sai, è triste perché si è lasciata con Ruggero."
"Va bene, ma non fare troppo tardi, okay?"
"Sì mamma, vado a prepararmi."
"Non ceni?"
"Non ho fame, mamma"
Andai di sopra e mi preparai. Mentre mi truccavo, sentì picchiettare la finestra con dei sassi.
Sapevo fosse Jorge, era tipico di lui.
E infatti le mie previsioni furono esatte; era Jorge.
Jorge entró dalla finestra.
"Possiamo parlare, Tini? Io-Aspetta, perché cazzo il tuo vestito é così corto?!".
"Sto andando in discoteca con Cande" risposi acida.
"Oh no, tu non ci vai vestita così!"
"Sei mio padre? No, allora smettila e poi il vestito non è corto."
"Ma Tini, sono il tuo ragazzo."
A quelle parole calò il silenzio e si creò una forte tensione. Era il mio ragazzo sì, ma ero delusa dal suo comportamento.
"Tini, lo siamo ancora, vero?"
"Sì, ma sono delusa da te, Jorge."
"Capisco, perlomeno mi ascolti?"
"Non posso, sono le dieci e Cande mi aspetta giù."
"Capisco" disse con il capo basso.
Andai sotto e uscì dalla porta.
Vidi l'X1 di Cande ed entrai nella sua macchina. Ci abbracciammo e mi sentii subito meglio.
"Tinita!"
"Cande!"
"Pronta?"
"Sempre!"
E detto questo, Cande andò a tutta velocità verso la discoteca "New York Night", quella più vicina a noi.
Arrivammo e Cande parcheggiò l'auto.
Lasciai nella macchina il cappotto e misi la pochetta a tracolla, visto che aveva una catenella all'interno.
Entrammo e l'odore dell'alcool e del fumo mi invasero le narici.
C'erano ragazze che si strusciavano di qua e di là, ubriaconi che continuavano a bere, barman in panico e gente che ballava scatenata a ritmo del deejay.
Il mio sguardo andó verso il bancone dove vidi Jorge, con un bicchiere di whisky nelle mani, mentre mi squadrava.
Mi aveva seguito?

Por siempre a mi lado » JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora