Chapter six

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Non avevo dormito tutta la notte, avevo pensato per tutto il tempo al bacio con Jorge. Pensavo a lui, a me, a un nostro futuro insieme.

Immaginavo me e lui tra 10 anni con bambini e da sposati. Mi ero persa tutta la notte in questi pensieri troppo perfetti e non mi ero resa conto che avevo perso tutta la notte a farli.
Mi alzai e mi guardai allo specchio. Avevo delle occhiaie profondissime e i capelli tutti arruffati. Ero un disastro.

Andai in bagno e cacciai tutti i miei abiti per poi aprire il rubinetto della doccia. Era piacevole, come se l'acqua fa scivolare via tutti i tuoi pensieri. 

Una volta finito di fare la doccia, mi preparai per la scuola.

Scesi giù e vidi mio padre e mia madre con un'espressione triste in volto.

"Buongiorno"dissi.
"Buongiorno, Tini" disse mio padre tristemente.
"É successo qualcosa?"chiesi, mentre mangiavo un cornetto.
"Francisco è partito"mi rispose mia madre.
"C-Cosa? E quello str-idiota non mi ha detto niente?"
Mio fratello era partito e nessuno mi avvisava?
"Non volevamo renderti triste. Sappiamo quanto tu e Francisco siete legati, nonostante litigate spesso."
"Sì, gli voglio bene. Ma non disperiamoci, non è morto.'
Presi il cappotto, li salutai e me ne andai.
[...]
La grande insegna della mia scuola brillava contro la luce del sole.
Vidi Cande con le cuffie seduta sulla panchina. Le toccai la spalla e lei lanciò un urlo.
"AH!" gridò lei.
Io ridacchiai, mentre lei aveva una mano al cuore e un'espressione spaventata dipinta sul viso.
"Ma dico, sei impazzita Tini?" chiese retoricamamente. "Sei una bambina. Comunque com'è andata ieri con Blanco?"
'Dovevi proprio nominarlo, Cande?' pensai.
"Ci siamo... baciati" le confessai sottovoce.
"CHE?"urlò.
"Sto per ucciderti, Candelaria. Abbassa quella fottuta voce e... sì, ci siamo baciati."
"E poi?" 
"E poi che? Che vuoi che sia successo?Gli ho detto di lasciarmi in pace." 
Odiavo parlare di quello che era successo ieri con Jorge.
"Ora andiamo."
Appena entrammo, vidi Jorge baciare una ragazza. Lo guardai disgustata, mentre lui mi fissava. Era questo quello che intendeva quando diceva di fidarmi di lui?
Jorge era solo un donnaiolo.
Misi a scuotere il capo mentre Cande batteva la sua mano sulla mia spalla per confortarmi.
Entrammo in classe dove la Griffin ci aspettava.
Mi misi al mio posto e mi ricordai che quel coglione era il mio vicino di banco.
Entrò con lo sguardo basso come se fosse dispiaciuto.
L'ora passò velocemente mentre Jorge non la smetteva di fissarmi. 

La campanella suonò e io stavo per andarmene, ma Jorge mi bloccó per l'ennesima volta il polso.
"Che cazzo vuoi,Jorge?" chiesi acida.
"Si può sapere che cazzo hai? Io ho provato qualcosa ieri" disse lui.
"E me lo chiedi? Ti ho visto baciare la Camarena questa mattina. Jorge io non sono una delle tue solite puttanelle. Se ne vuoi una, sceglila; c'è ne sono così tante a scuola".
"Io... Cazzo, mi sento in colpa ora! Prima baciavo qualsiasi ragazza senza sentirmi in colpa, mentre ora ripenso a te e mi sento male. Non so che mi succede, ma non mi piace".
"Be', io non posso farci nulla se hai appena scoperto cosa sono gli scrupoli" dissi liberandomi dalla sua presa.
Appena uscì di classe, mi scontrai con qualcuno. Alzai gli occhi e notai un ragazzo con gli occhi color nocciola e i capelli castani.
"S-scusa" balbettai.
"Tranquilla, ma... stai bene? Sembri sul punto di piangere" disse preoccupato.
"No, sto bene" mentii.

Intanto Jorge era dietro e ci fissava con un'espressione non tanto felice in volto. Sembrava... geloso?

"Martina!" mi richiamò Jorge.

Io alzai gli occhi al cielo e guardai di nuovo il ragazzo a me sconosciuto.
"Ti va di prenderci un frullato?" mi propose.
"Certo."
"Comunque mi chiamo Damian."
"Io Martina, ma per gli amici Tini."
"Martina!"
Jorge venne verso me e mi tiróò verso di lui.
"Che diavolo fai?"
"Cazzi miei" dissi furiosa.
E lasciai lì un Jorge confuso e arrabbiato, mentre con Damian mi dirigevo al bar della scuola.

Por siempre a mi lado » JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora