La porta si aprì e il mio respiro accellerò, vedendo Jorge.
Era perfetto. La giacca nera abbinata alla camicia bianca lo rendeva virile e tremendamente sexy. I pantaloni neri mettevano in risalto le gambe perfettamente mascoline e i capelli -sistemati nel solito ciuffo disordinato-risaltavano i suoi occhi verdi.
Ovviamente ai piedi nessuna scarpa elegante, ma le sue solite supra nere.
E il suo sorriso rendeva il tutto perfetto. Possibile che questo ragazzo sia mio?
Notai solo ora che Jorge nelle mani aveva un mazzo di rose rosse. Erano favolose.
Si avvicinò a me con un sorriso ancor più grande.
"Sei perfetta, amore mio" sussurrò al mio orecchio, provocandomi infiniti brividi lungo la mia schiena.
"Tu non sei da meno, amore" dissi sorridendogli.
Jorge mi alzó il mento con due dita. Mi sorrise ancora e ancora, prima di azzerare le distanze tra di noi e baciarmi.
Ci baciammo in modo dolce e casto .Nessuna lingua, nessuna cosa estremamente passionale. Solo labbra.
Solo io, lui e un'infinita dolcezza.
"Andiamo, my lady?" chiese, ridacchiando.
"Sì, cretino" risposi, ridacchiando anche io.
La sua auto costosa grigia era davanti la mia porta.
Jorge era ricco, ma, a me, non mi é mai importato dei suoi soldi. Lo avrei amato anche se fosse stato un barbone.
Mi aprì lo sportello.
"Ma che gentile, eh Blanco?" dissi ironica.
"Tutto per la mia lady" disse lui, facendomi l'occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo, ridacchiando.
In poco tempo arrivammo al "Chefs Club", il ristorante numero uno di tutta New York.
"Jorge, sei pazzo? Costerà un occhio della testa mangiare qua" esclamai, sorpresa di trovarmi in un posto del genere.
"Per te tutto, amore mio."
Arrossii.
Jorge puó essere aggressivo, arrogante, prepotente e geloso, ma se c'é una cosa che fa con il cuore é quella di amarmi a trecentosessanta gradi e farmi sentire unica. Lo amo da morire anche per questo.
Jorge si recò verso la cameriera che accoglieva all'entrata i clienti che entravano.
"Blanco, tavolo per due."
"Sì, venite prego."
Ci accompagnò al nostro tavolo. Qui tutto era pieno di brillantini, lampadari con diamante e tutto sembrava urlare "lusso", ma ancora mi sfuggiva il motivo per cui Jorge mi aveva portato in questo posto. Insomma mi sarei accontentata di un frapuccino da Starbucks o di un panino al Mc' Donald. Per me l'importante era stare insieme.
Un'altra cameriera venne a prendere i nostri ordini, mentre io e Jorge iniziammo a parlare.
"Allora amore, ora che siamo in questo posto magnifico e tutto il resto, mi spieghi perché mi hai portato qui?" chiesi.
"Non posso portare la mia fidanzata in un luogo lussuoso?" disse retorico.
"Jorge, ti conosco. Che hai combinato?"
"Ma come siamo sfiduciosi, Tinita mia. Non ho combinato nulla questa volta, giuro."
"E allora perché mi hai portato qui?Non che mi dispiaccia amore, ma so quanto costa una cena in questo posto"
"Tini, vedi io-"
"Ecco le vostre ordinazioni" disse la cameriera.
Lanciai un'occhiataccia alla cameriera, maledicendola per aver interroto Jorge e per avermi negato la possibilità di sapere.
Mangiammo in silenzio e, dopo aver finito, Jorge pagó.
Tutti i soldi spesi per questa cena potevano essere usati per sfamare il Sudafrica.
Entrammo nell'auto, dopo che Jorge recuperò la chiave dal guardiano.
Impostai la mia radio preferita e notai che veniva trasmessa la canzone 'Photograph'
"Silenzio ora" dissi.
Jorge scoppió in una fragorosa risata, mentre io mi persi ad ascoltare-e cantare- la canzone di Ed.
"So you can keep me. Inside the pocket of your ripped jeans, holding me close until our eyes meet. You won't ever be alone, wait for me to come home" canticchiai il ritornello.
Jorge mi guardava con un sorriso tenero stampato in viso. Arrivammo dove la statua della libertà, nell'isola di Manhattan.
"Jorge, mi spieghi perché siamo qui?"
"Tini, vedi, io mi sono innamorato di te dalla prima volta che ti ho visto, da quando ti ho salvato. Da quel momento mi sei rimasta impressa nella mente, ma soprattutto nel cuore. Abbiamo vissuto alti e bassi, come ogni coppia d'altronde, e quando ti ho tradito" disse, rivolgendo lo sguardo in basso, "temevo di averti perso per sempre e giuro che mi sono sentito davvero una merda. Poi tu che sei partita in Spagna per dimenticarmi, é stato un vero colpo e a finire l'opera, della mia distruzione morale, è stato il tuo ritorno con Zac. Nonostante tutto, il nostro amore ha vinto contro tutto e tutti e sono due anni che sono innamorato di te e.. be', se mi faresti l'onore di diventare la signora Blanco, giuro che ti amerò con tutte le forze che il mio corpo possiede."
"C-Che?" chiesi, scioccata dalla proposta.
Sbaglio o l'ultima frase suonava come una proposta di matrimonio?
"Martina Alejandra Stoessel, vuoi diventare la signora Blanco?Vuoi sposarmi?" disse, inginocchiandosi e mostrandomi un bellissimo solitario.
"S-sì" balbettai per poi scoppiare a piangere di gioia.
"Sì?" chiese Jorge,piangendo anche lui
"Sì, Jorge. Lo voglio con tutta me stessa."
Jorge, piangendo, mi prese in braccio. Allacciai le mie gambe alla sua vita e le braccia intorno al suo collo e ci baciammo appassionatamente.
Cristo, stavo per diventare la signora Blanco.
#Queen's Angolo
Ecco qui l'ultimo capitolo della storia prima dell'Epilogo :3
Jorge ha chiesto a Tini di sposarla e lei ha
Ora mi fate un botto di stelline e commenti? Pleaseeee
All the love xx❤
#Queen
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Por siempre a mi lado » Jortini
FanficPer puro caso Martina Stoessel verrà salvata da Jorge Blanco e, da quel momento, i due si innamoreranno uno dell'altro. Per Jorge sarà un sentimento totalmente sconosciuto. Il Destino, dunque, li ha uniti, ma sarà tutto rose e fiori?