Capitolo 13: La Voce del Velo

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Elara trascinava Kyran attraverso il giardino, i suoi passi affrettati e incerti tra le radici contorte che emergevano dal terreno. La luna continuava a splendere nel cielo, la macchia scura sul suo disco ora enorme e minacciosa. Kyran si fermò di colpo, i suoi occhi fissi in uno sguardo vuoto. 

La voce, quando parlò, non fu la sua. Era profonda, roca, un'eco lontano che sembrava provenire da una dimensione oltre il tempo.

"La vita," disse Kyran con quella voce innaturale, "è un ciclo eterno, un equilibrio delicato tra nascita e morte."

Elara si fece indietro, spaventata. Kyran non era lì. Era come se fosse posseduto da qualcosa di oscuro e potente. "Quando nasce un nuovo Antico," continuò la voce di Kyran, ora più forte, "uno vecchio deve perire. È così che è sempre stato. E così sarà sempre."Elara capì allora: il Velo Lunare stava parlando attraverso Kyran.

"Il Giardino è una barriera," disse la voce, "un luogo dove gli aspiranti Antichi vengono intrappolati, impedendogli così di raggiungere il Labirinto Cosmico, e tenuti lontani dalla scoperta del segreto della nostra nascita."

La voce si fece più fredda, più minacciosa."Io sono la forza che preserva l'ordine. Io sono la vita stessa, e non permetterò a nessuno di sconvolgere questo equilibrio."Elara si sentì crollare. 

Tutto quello che aveva creduto vero, le promesse d'amore di Kyran, il suo amore per lui, sembravano dissolversi come fumo. Kyran era solo un tramite, un mero strumento nelle mani del Velo Lunare.

Presa dallo sconforto si gettò a terra, pronta a subire qualunque destino le fosse riservato.

Per un attimo però, la voce di Kyran si fece debole, quasi indistinguibile. "Elara..." sussurrò con voce tremante, gli occhi finalmente tornarono a fissarla.

"Scappa. Ti prego." La sua mano si strinse a quella di Elara, una stretta disperata. Poi, con un gesto improvviso e doloroso, Kyran afferrò il pugnale d'argento che portava sempre alla cintura. Elara cercò di fermarlo, ma lui la respinse dolcemente...

Aveva uno sguardo implorante nei suoi occhi verdi.

"Solo così posso spezzare il Velo," mormorò con voce roca mentre il pugnale si avvicinava al suo cuore. "La mia vita è legata a questo giardino... e solo il mio sacrificio può liberarti."

Un gemito straziante le scappò dalle labbra mentre vedeva la lama affondare nella carne di Kyran. La luce nei suoi occhi si spense lentamente, il corpo crollò a terra inerte. 

Un bagliore lunare avvolse il giardino per un attimo, poi svanì come se fosse stato soffiato via dal vento.

Elara lo abbracciò, il suo dolore era immenso. In quel momento, capì che i sentimenti di Kyran erano stati veri. Lui aveva cercato di salvarla, di avvertirla del pericolo, e si era sacrificato per darle una possibilità di fuga.


Con un ultimo sguardo al corpo immobile di Kyran, Elara si alzò in piedi. Il giardino intorno a lei era ora silenzioso e tranquillo. La luna nel cielo brillava di nuovo con luce intensa.Elara correva tra i sentieri deserti, le lacrime che scorrevano sul suo viso. Non sapeva dove andare, ma sapeva che doveva scappare. 

Kyran aveva sacrificato la sua vita per permetterle di sopravvivere. Ora spettava a lei portare avanti il suo messaggio. Doveva trovare un modo per sconfiggere il Velo Lunare, per spezzare l'equilibrio che teneva prigioniera la verità.

E così, con il cuore spezzato ma lo spirito determinato, Elara lasciò il giardino alle spalle e si avviò verso l'ignoto.

Elara's Chronicles: La Melodia dei NumeriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora