settimo ricordo

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Dopo quel giorno diventai molto riconoscente ad Amber e ai miei poteri.
Imparai a controllare il fuoco e grazie ad esso entrai anche nell’esercito.

Mi sentivo finalmente felice con me stesso.
I poteri mi avevano aiutato a conoscermi meglio e volevo fare un qualcosa per ringraziarli.

E’ una cosa stupida, considerando che il potere fa parte di me e in un certo senso dovevo ringraziare solo me stesso, ma non la trovavo una brutta idea.

Mi sembrò un piccolo segno di gratitudine al mondo per avermi concesso una casa, un amica fantastica e dei poteri che mi hanno cambiato la vità

Perciò quel giorno, quando mi ritrovai con Amber nella sala reale per aspettare gli ospiti, lei notò subito il cambiamento.

“O mio dio. Avevi detto che avresti tagliato i capelli, non che li avresti lasciati lunghi e ti saresti tinto alcune ciocche! Ci stai benissimo."
Non ero ancora abituato ai complimenti, perciò l’unica cosa che feci fu sorriderle.

Avere delle ciocche rosse era stato l’unico segno che, in tutta la  mia vita, avevo dedicato ai miei poteri.
Prima non li odiavo e, pensandoci ora, mi fa strano.

Anche ora ho rovinato tutto.

Delle guardie entrarono nella sala e si rivolsero al re e alla regina che, eccezionalmente, avevano deciso di far partecipare anche me e mia madre, che se ne stava in silenzio di fianco al trono.

"Vostra maestà, vi presento la famiglia Exell. Che è arrivata fin qui dal regno Vakor.”
Così tre persone entrarono e si presentarono.
Il primo fu il re. “Sono felicissimo di poter essere qui oggi, vostra maestà. Permettetemi di presentarvi la mia famiglia.”

Indicò se stesso. “Io sono il re del regno Vakor, il mio nome è Nichael. La donna al mio fianco è mia moglie, Edith. Per quanto riguarda lui-”

Il ragazzo fermò il padre con una mano. “Padre, non si preoccupi, mi presento da solo.”
Così si inchinò e, tornando in piedi, guardò dritto negli occhi me e Amber.

“Mi chiamo Zaadel Exell, futuro re del regno Vakor, la ringrazio per la vostra ospitalità.”

Il re e la regina sembrarono fin troppo felici, perciò li accolsero a braccia aperte.
“Ringrazio voi per essere venuti, prego accomodatevi nella sala da pranzo.”
E così fecero.

Tutti tranne il ragazzo di prima che decise di venire a parlare con noi.
Da lontano sentivo lo sguardo di mia madre che, silenziosamente, mi diceva di non fidarmi.
Avevo imparato a riconoscere il modo in cui mi guardava.

"Quindi voi siete la bellissima principessa del regno. Amber Rez, giusto?”
Le prese la mano e gli baciò il dorso.
Amber sembrava schifata tanto quanto me.

“E’ un onore fare la vostra conoscenza Zaadel.”
Lui sorrise e poi sembrò ricordarsi della mia esistenza.

“Perdonami, tu saresti?”
“Cyzel Aester.”
“Oh quindi tu sei quel povero che è stato, come dire, adottato dalla famiglia reale? Si parla molto di te, soprattutto per i tuoi poteri.”

Amber sembrò notare il mio nervosismo e decise di sfiorarmi la mano per farmi capire che lei era lì con me e non mi avrebbe abbandonato.

Non la meritavo

"Sì, sono io. Non sono niente di speciale.”
“Beh sei unico ma questo era ovvio. Non sarai mai forte come noi reali.”
Poi sorrise ad Amber e gli offrì il braccio.

Lei mi guardò, mi disse un silenzioso “perdonami” e prese il braccio di Zaadel.
Sapevo che doveva farlo per forza perché per un reale non è educato rifiutare.

Ma non dimenticherò mai come mi sentii in quel momento.
Ne dimenticai mai la faccia di Zaadel.
Non credo riuscirò mai a dimenticarla.

Ora più che mai sono convinto che mi perseguiterà anche dopo la morte.

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