quinto ricordo

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Il giorno dopo mi ritrovai al castello del regno Suleen.

Amber mi portò con forza e io ero più confuso che mai.

Mi trascinò lì con la promessa di trovarmi una casa, ma io non ero sicuro di volerlo.

Incontrare il re e la regina era una cosa più grande di me.

Non ero pronto.

E poi perché Amber mi portò al castello? Erano forse suoi parenti?

Era l’unica spiegazione che trovai.

Ci trovammo davanti a due guardie che ci fecero entrare nella stanza reale senza fare domande.

“Mamma, papà, vi ho portato un mio amico.”

Ricordo perfettamente la mia espressione in quel momento.

Girai la testa di scatto verso Amber e molto probabilmente urlai un “mi prendi in giro?”

Beh sicuramente quando parlavo di parenti non mi riferivo al re e alla regina in persona.

Ma se Amber era la loro figlia questo significava solo una cosa.

Era la principessa. E non aveva mai detto niente.

Il re, Nerzu Rez, mi guardò dalla testa ai piedi e io mi sentii subito a disagio.

“Amber, ti conosciamo troppo bene, come mai hai portato un tuo amico qui?"

“Ha bisogno di una casa.”

In quel momento mi sentii in obbligo di reagire d'istinto.

“Non ho bisogno di una casa, o meglio, ne avrei bisogno, ma non voglio disturbare. Perciò ora levo il disturbo.”

Ma questi non erano i pieni di Amber che, con la delicatezza di un lottatore di sumo, mi costrinse a rimanere dov'ero. 

La regina, Christine, prese parola per la prima volta da quando eravamo là.

“Amber, tesoro. ti abbiamo detto più di una volta che non devi essere così impulsiva…” si fermò per studiarmi e io mi sentii, per l'ennesima volta, di troppo.

I vestiti mi andavano stretti ed erano sporchi dopo la giornata di lavoro. 

Ero decisamente la persona meno adatta a un castello.

Tuttavia la regina mi stupì.

“...Però credo che abbia bisogno del nostro aiuto. Quante persone siete nella tua famiglia?”

Il re la guardò male, ma io decisi di rispondere.

Ormai il danno era fatto.

“Siamo solo io e mia madre.”

“Non se ne parla nemmeno.” Disse il re. Sembrava particolarmente arrabbiato.

Amber, invece, era tranquillissima. “Aspettami fuori. Ti prometto che avrai una casa quando uscirò.”

E così accadde.

Non ho idea di come abbia fatto, ma Amber riuscì senza problemi  a convincere il padre a trovare una casa per noi.

L’unico problema era che Amber non aveva specificato quale casa.

“Cyzel, vai al centro e dì a tua madre di fare le valigie. Da oggi abiteremo insieme nel castello.”

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