nono ricordo

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Diciassette anni. Era un'età importante per tutti.

Ma per me non aveva significato mai molto, tranne per un unico motivo.

Quel giorno decidemmo di fare un giro nel regno. Sia io che Amber eravamo stanchi della vita di corte.

Certo, ero sempre grato a tutto quello che avevano fatto per me e mia madre ma…
Balli, cerimonie, inviti, vestiti da preparare, erano tutte cose che a noi non interessavano.

Volevamo solo la libertà.

Ed era qualcosa che non avremmo mai avuto.

Ma per un giorno decidemmo di lasciar perdere.

“Te l’ho detto, questa è la migliore pasticceria del regno! Devi assolutamente provare i loro bignè”

Avevamo deciso di andare in città. Non avevo intenzione di festeggiare ma Amber disse che aveva preparato una sorpresa per me.

E così eccoci qua.

“Era questa la sorpresa?"
“Ti sembra che io faccio sorprese così semplici? Questo è solo l’inizio.”

E così provammo insieme i dolci.

Mangiammo fino allo sfinimento ed Amber sembrava perfino più felice di me.

Dopodiché decise di portarmi in un negozio pieno di oggetti antichi.

Era una passione che avevo trovato da poco e che, stranamente, aveva interessato anche lei.

L’unica differenza era che Amber li apprezzava quando si trattava di oggetti particolarmente strani (come quella vecchia lampada a forma di papera che trovò in una casa abbandonata qualche giorno fa), mentre io ero curioso della storia dietro di essi.

Che fine avrà fatto il proprietario? Sarà stato un regalo? Era più importante del previsto?

Nessuno conosceva le risposte ma era sempre divertente indagare a riguardo.

Nel negozio riuscì a trovare un vecchio disegno di un castello.
Questo aveva uno stile gotico ma alcuni dettagli ricordavano i giorni d'oggi.

Decisi di tenerlo.

Arrivò la sera e fummo costretti a dover tornare a corte.

Quello fu probabilmente uno dei giorni migliori della mia vita.

E anche l’ultimo.

Da quel momento tutto cambiò.

“Cyzel…”

Eravamo appena arrivati in cortile quando Amber si fermò.

“Che succede?”

“Devo darti la sorpresa ma tu devi fare qualcosa per me.”

“Cosa?”

“Chiudi gli occhi.”

E così feci.

Fu un errore.

Un bellissimo e crudele errore.

Amber mi baciò.

Io tenni gli occhi chiusi. Non avevo il coraggio di muovermi.

Solo quando sentii i suoi passi allontanarsi abbastanza li aprii.

Da quel momento in poi imparai che l’arma più letale è l’amore.

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