“Vorrei ordinare cento pani appena sfornati.”
Da quanto lavoravo nel forno nessuno ne aveva mai ordinati così tanti. Perfino il proprietario sembrava scioccato.“Siete sicura? Cento sono mol-”
“Suvvia ragazzo mio, non bisogna fare domande ai clienti, vai a lavorare!”
La ragazza di fronte a me lo guardò male. Probabilmente dopo si misero a parlare ma io non sentii.Ormai lavoravo lì da quasi un mese e il caldo dei forni non faceva nessun effetto sulla mia pelle, il che era molto strano. Non sudavo mai ed ero l’unico a lavorare in fretta.
Ma questo non bastava. Venivo pagato pochissimo e fra qualche giorno io e mia madre saremmo dovuti andar via dal centro, non era una bella situazione.
Ma quel giorno non ci pensai, semplicemente lavorai al massimo delle mie energie e, dopo aver infornato tutto quel pane, riuscì a consegnarlo in tempi record.
“Ecco a voi,” dissi rivolto alla ragazza “sono molte buste, avete bisogno di aiuto a portarle?”
“No grazie, li metterò nella carrozza da sola.”Uno dei miei difetti era sempre stata la curiosità. “Scusami.”
La ragazza si girò a guardarmi. Ora aveva cinque buste in mano e stava disperatamente cercando di prenderne altre.“Posso chiederti come mai tutto questo pane?”
“Famiglia numerosa.”Quella fu la sua unica risposta. Ma continuai a pensare che quella ragazza era fin troppo strana. Stava nascondendo qualcosa.
“Almeno posso sapere il tuo nome?”
Forse un atteggiamento più gentile l’avrebbe convinta a parlare.
Lei ci pensò un attimo, mise a posto le ultime buste e si spostò i lunghi capelli castani dal viso.
“Potrei, ma non lo farò.” E così uscì dal forno.A quei tempi ero molto confuso. Avevo capito che quella ragazza non era una persona qualsiasi ma non riuscivo a capire il perché, ma era ovvio che ci saremmo incontrati di nuovo.
In fondo sappiamo entrambi che sarebbe stato meglio così. Tu che vai via dal forno e io che continuo per la mia vita, così nessuno avrebbe sofferto no?
Il destino non è mai così gentile.
Un giorno pensi che sia la giornata migliore della tua vita. Tutto va per il verso giusto, non c’è niente che può rovinarla, fino a quando tutto va a rotoli.
Fino a quando non diventi un mostro.
Fino a quando non uccidi milioni di gente.
Fino a quando non capisci più chi sei realmente.
Ma ancora non siamo arrivati a questa parte della mia vita.
Quel giorno tornai al centro a un orario diverso del solito. La ragazza aveva pagato più del previsto e il proprietario decise di far tornare tutti a casa nel pomeriggio.
Trovai mia madre sulla soglia della porta. Rideva.
Era la prima volta che la vedevo felice da quanto eravamo arrivati la.“Cyzel! Abbiamo avuto un colpo di fortuna.”
“Cos’è successo?"
“Vieni a vederlo con i tuoi occhi.”Così la seguii e rimasi scioccato.
Pane, pane ovunque.E chi poteva esserci dietro a tutto quel pane?
“Famiglia numerosa eh?” Dissi.
La ragazza mi guardò dal divano su cui era seduta.“Sei davvero così intenzionato a sapere il mio nome?”
“Preferisco chiamarla buona educazione.”
“Allora te lo dirò. Ma prima devi essere gentile con me.”

STAI LEGGENDO
Save me
FantasiNon tutti i cattivi nascono come tali, semplicemente lo diventano col tempo. Il mondo non è mai stato gentile con nessuno, ma per Cyzel Aester questa non era una novità. Sin da bambino la morte gli sta accanto, proprio come farebbe una madre col pro...