VYBES's POV
Solitamente, quando la vita nella casetta scorreva frenetica, il giardinetto era l'unico luogo in cui riuscivo a liberare la mente e pensare senza la sensazione che qualcuno cerchi di leggermi nella mente
Ma stasera niente da fare, sembra che anche le colonne siano curiose di ciò che penso
La vedo dietro ai fornelli, con un piccolo sorriso sul viso, accanto a lei Senza Cri e Antonia che cercano di farla ridere
Sono passati un paio di giorni dal danno che ho combinato e lei ancora non vuole parlarmi, sta andando piano piano avanti , con i ritmi che abbiamo qui farlo è facile, io invece sono ancora fermo a pensare alla mia stronzata
Il suono della porta che sbatte e che rivela Trigno spezza il flusso dei miei pensieri.
Il corvino prende posto accanto a me, dandomi uno schiaffo sulla gamba"Che succede fre?"
"Che succede? Davvero?" domando ridendo in maniera isterica, passandomi le mani sugli occhi come se fossi disperato
Sospiro, continuando a tenere lo sguardo dentro casa
"Fre io te l'ho detto la sera stessa che era una coglionata" dice, osservandomi mentre la sigaretta tra le sue mani era ormai accesa"Lo so, ma lei non crede a me né tantomeno a voi" rispondo velocemente, cercando qualcosa per cui non scoppiare a piangere
"E mi sa che fa bene" alza le spalle "Siamo stati un po' cattivi con lei, tutti quanti"
mi rispondeCapisco però, che le sue parole sono veritiere.
Totalmente"Mi sento una merda" commento semplicemente, osservando i suoi occhi
"Immagino" sospira
La reputazione da Rubacuori di Pietro non gli fa onore ne tantomeno, secondo me, gli permette di capire a pieno la mia situazione
"Pensare che sono stato il primo a cui ha dato il suo cuore dopo tanto tempo e che sono stato in grado di rovinare tutto con delle semplici frasi mi mette i brividi, gli unici non positivi provato da quando sono qua"
"Fre, ma tu sei innamorato?" mi domanda, è inevitabile che i miei occhi cadano su di lei
Il sorriso leggero che si crea sul mio viso comunica tutto ciò che sento.
"Non mi rispondere, si è capito tutto già"
il cozzetto che mi dà sul collo è al quanto amichevoleMi fa sorridere, nonostante tutto non ci siamo mai negati niente, ci siamo sempre appoggiati.
È sempre stato un buon amico per me, non lo ringrazierò mai abbastanza"Andiamo dentro, su"
mi mette un braccio sulla spalla, e insieme rientriamo, appendendo i giubbotti all'attaccapanniSorrido contento, mentre prendiamo posto a tavola per una nuova serata con i nostri compagni
CECILIA'S POV
La canzone che mi è stata assegnata questa settimana è Die With a Smile, inutile dire che ogni singola prova fatta mi ha scosso talmente tanto che dopo ogni lezione le lacrime erano visibili sul mio viso
Da quando ci siamo seduti a tavola ho sentito gli occhi di Gabriel posati continuamente su di me, ecco perché non ho mai spostato la testa verso il versante ovest del tavolo dove i soliti quattro sono sempre posizionati
Luke ha il braccio sulla spalliera della mia sedia, stiamo insieme commentando i vari pezzi e i vari sfidanti del ragazzo visti in questi giorni
"Non vedo l'ora di sentirti cantare" dice sorridendo, mentre mi alzo per avvicinarmi al lavandino
Chi cucina pulisce, due volte a settimana bastano e avanzano
"Ciao" sento finalmente la voce di Gabriel vicina a me più di quanto non lo sia mai stata in questi giorni un brivido mi passa lungo la schiena
Deglutisco a vuoto, decido di essere più forte e non guardarlo, continuando a lavare i piatti, stando attenta a non usare l'acqua troppo fredda
"Come stai?" domanda ma ancora non do cenni di voler comunicare con lui
Non mi è proprio scesa questa bugia, no.
"Puoi almeno rispondermi?" domanda quasi triste, cercando anche solo il minimo contatto fisico, spostandomi i capelli deitro l'orecchio
"Per dirti cosa? Che sei un pezzo di merda?" domando retorica
Sospiro bruscamente, posando il piatto bagnato sulla griglia per farlo gocciolare senza che nulla cada in terra
"Questo lo so già"
"E allora che vuoi sentirti dire?" replico con l'asciugamano tra le mani.
Alzo per la prima volta lo sguardo su di lui
"Non lo so, c'è qualcosa che posso fare?""Comincia allontanandoti da me" commento, notando la sua estrema vicinanza
"Dai! Sono serio" replica con gli occhi fissi nei miei
"Oh credimi, anche io lo sono" gli poggio una mano sul petto e lo sposto di almeno 10 centimetri
"E quindi? Vogliamo buttare tutto?" domanda con un sorriso amaro sul volto
"Io non ho voluto buttare niente, hai fatto tutto tu" replico, prima di lasciarlo solo in cucina