Posporre la sveglia della vita

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Aveva sonno.
Ma i suoi incubi
gli russavano accanto.

Forte,
sempre più forte,
nella camera ardente di un agosto
che voleva sgocciolarlo via con sé.

Forse lo teneva sveglio
il fruscio delle pagine
di un romanzo mai scritto.

Perché lei era la protagonista.

La coperta della notte,
traforata dai tacchi a spillo
delle stelle nane,
lo vegliava funebre.

Lui provò a ricucirla.

Con il filo di speranza
che teneva al guinzaglio
il suo latrante ribrezzo.

Pensieri disallineati di una mente stanca e diversamente creativaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora