chapter five

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pov Leyla
Sono le nove del mattino e io e Nicholas ci stiamo preparando per uscire di casa.

"Cooper, noi stiamo uscendo, va bene?" dico, mentre allaccio le scarpe.

"Va bene, ma ricordatevi di stare attenti," risponde Cooper, lanciandomi uno sguardo serio, prima di rivolgersi a Nicholas. "Hai capito, vero?"

"Tranquillo, Cooper, andrà tutto bene," risponde Nicholas con un sorriso rassicurante.

"Meglio così," replica Cooper, prima di salire al piano di sopra.

Che gli prende? Non riesco a capire il suo atteggiamento. Stasera devo assolutamente parlargli e chiarire tutto.

Siamo in macchina già da 5 minuti e c'è un silenzio assordante, Nicholas sembra leggermi nel pensiero infatti inizia a parlare.

Pov Nicholas
"Allora.. ho notato solo che io che tuo fratello è un po' strano ultimamente?" Chiedo a Leyla dopo quella scenata di Cooper. Lei mi guarda per qualche istante prima di rispondere.

"No.. non l'hai notato solo tu, ehm credo sia per via del book fotografico, sai.. lui ci tiene molto a continuare questa carriera"

"Si può darsi sia così" Affermo pensieroso.

Non credo proprio che questo sia il vero motivo per il quale si sta comportando così, si tratta di me.. e di lei.. Ieri sera ho visto bene la faccia che ha fatto, quando Leyla si è offerta per accompagnarmi stamani, non è una coincidenza affatto.

"Stasera gli parlerò comunque" Affermo.

"Oh beh avrei voluto parlargli io.. stasera intendo"

"Non preoccuparti, lo farò io" Affermo regalandole un sorriso che lei ricambia.

pov Leyla
Una volta scesi dall'auto, ci dirigiamo verso la prima casa. La proprietaria ci accoglie con un sorriso caloroso e ci invita a entrare.

"Allora, signori, innanzitutto complimenti! Siete davvero una bella coppia. Convivete già o questa sarà la vostra prima casa?"

A queste parole, io e Nicholas ci scambiamo uno sguardo imbarazzato. Sento il calore risalire alle guance, diventando rossa come un pomodoro.

"Oh no, no!" rispondiamo in coro, le voci quasi sovrapposte.

Nicholas mi guarda di nuovo, un’espressione divertita sul volto, e poi si rivolge alla proprietaria. "Non stiamo insieme, in realtà. Lei è solo una mia amica e mi ha accompagnato."

La proprietaria, accorgendosi del fraintendimento, si scusa immediatamente. "Oh, signori, mi scuso tanto! Ho frainteso tutto. Bene, signor Chavez, allora posso mostrarvi la casa."

Mentre lei inizia a farci strada, cerco di riprendermi dall’imbarazzo. Nicholas sorride, e per un momento mi sento sollevata.


Siamo appena rientrati a casa, i due appartamenti erano molto carini, ma nessuno dei due ha colpito Nicholas.

"Ho chiamato Cooper, mi ha detto che tornerà stasera! Quindi siamo soli a pranzo!" urla Nicholas dal piano di sopra.

"Va bene! Allora cosa vuoi per pranzo?" rispondo, mentre inizio a pensare a qualche piatto.

"Carbonara?" chiede lui, facendosi strada verso la cucina.

"Carbonara sia!" dico con entusiasmo.

Inizio a prendere gli ingredienti dal mobile, ma mi rendo conto all'improvviso che manca il pane. "Oh no! Non abbiamo pane, Nic!"

"Voi italiani non lo fate in casa? Di solito...?" chiede Nicholas, sorridendo.

"Ma tu sei un genio! Ottima idea!" esclamo, colpita dalla sua proposta.

oggi domani per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora