La puntata è finita e dopo essere rimasti di più in studio per una gara tra tre ballerini ovvero Rebecca, Alessio e Daniele possiamo finalmente tornare in casetta e metterci comodi.
Nel percorso scorro con gli occhi tutte le figure intorno a me cercando Gabriel, vorrei complimentarmi con lui per la bellissima esibizione, ma credo sia già andato avanti così mi arrendo alla ricerca godendomi il viaggio nel più totale silenzio.Il mio letto è più comodo del solito, dovrei alzarmi e correre a fare una doccia ma la figura di Nicolò che entra dalla porta me lo impedisce, per il momento.
Si siede nel letto vicino al mio, appartenente a SenzaCri, giro la testa verso di lui aspettando che inizi a parlare «so che vuoi buttarti subito in doccia ma ti volevo solo dire che sei stata bravissima» si aggiusta il microfono che ha attaccato al collo e dopo aver finito la frase, si alza avvicinandosi a me per scompigliarmi i capelli «anche tu sei stato bravissimo» replicò prima che il riccio possa lasciare la stanza e ora si, posso buttarmi finalmente sotto la doccia.Raccolgo i capelli ancora umidi in una crocchia disordinata per poi mettere apposto tutte le cose utilizzate prima della puntata. Alzo gli occhi verso la porta e mi trovo davanti Ilan, alza la mano in segno di saluto e si avvicina a passo svelto alla mia figura «Vybes e Trigno hanno discusso, se vuoi parlare con Gabri sta sul retro» mi avvisa, non mi lascia il tempo di replicare che gira le spalle e prende la porta tornando nella sua stanza.
Chiudo la zip del giubbotto nero che ho indosso e arrivo davanti alla porta che da sul giardino nel retro, la apro lentamente e noto Gabriel con le mani sul viso, i singhiozzi sono l'unica cosa che si può sentire e il mio stomaco a vederlo così si stringe un po'.
Mi siedo vicino a lui, avvicino la mano alla sua spalla facendolo sussultare «non ti ho sentita arrivare» si asciuga frettolosamente le lacrime «tranquillo» gli sorrido con sincerità, appoggia la schiena sui cuscini dietro di noi, si lascia andare ancora una volta ed io non posso essere che felice di poter stare accanto a lui anche in questi suoi momenti senza che si senta in dovere di farsi vedere forte.Gli prendo il braccio portandolo sulle mie spalle e io mi rannicchio vicino al suo fianco poggiandomi a lui, proprio come qualche giorno fa «è per la canzone o per la discussione?» gli chiedo in un sussurro insicura di voler spezzare quel silenzio intorno a noi «volevo dare di più, vedere il mio nome scendere così mi ha fatto pensare che non fosse arrivato ciò che volevo arrivasse alle persone ed era l'unica cosa importante per me» mi stringe a se lasciando cadere la sua testa sopra la mia «a me hai fatto venire i brividi, magari per te è inutile saperlo ma volevo dirtelo» gioco con il tessuto della sua maglietta nera chiedendomi come faccia a stare a maniche corte con questo freddo, «mi rende felice sapere che la mia musica ti arrivi» replica poco dopo «hai già parlato con Trigno?» alzo la testa per guardarlo negli occhi ancora lucidi dal pianto «si prima che arrivassi tu ci siamo chiariti» gira una ciocca sfuggente dei miei capelli intorno al suo dito, i suoi occhi sono fissi sui suoi gesti non degnandomi di uno sguardo «riuscirai mai a guardarmi mentre parliamo?» questa domanda mi esce spontanea, ed è anche utile perché lui congiunge i suoi occhi ai miei «meglio di no» sorride con le guance rosse girandosi dall'altra parte.
Il freddo mi stava invadendo un po' troppo così ho convinto Gabriel ad entrare in casa, ora siamo comodi sul suo letto ed ha appena finito di illustrarmi le sue foto appese al muro.
Guardo un punto fisso, senza pensieri però, mi godo il calore che il suo corpo passa al mio senza farmi troppe domande o paranoie, le nostre gambe sono intrecciate e il mio volto è appoggiato al suo torace. Non sono pronta a farmi domande alle quali non so dare risposte voglio solo godermi il momento è la spensieratezza che ho quando sono con lui.Sento una mano stringermi il braccio e instintivamente apro gli occhi focalizzandomi sulla figura che trovo in piedi davanti a me «che c'è?» mi stiracchio facendo poco attenzione al ragazzo al mio fianco per poi tornare con gli occhi sulla figura di Chiara «è pronta la cena e poi io e te abbiamo il turno per lavare i piatti» mi dice avviandosi alla porta soddisfatta di ciò che ha appena visto «va bene arriviamo» le mando un bacio prima che posso uscire.
Smuovo il ragazzo che sbarra gli occhi quasi impaurito «la cena è pronta» mi giustifico «ora andiamo» si strofina gli occhi e io resto a guardarlo, si alza porgendomi la mano che poi si porta dietro facendomi alzare, quando arriviamo in cucina io vado verso Chiara intenta a prendere cose in frigo e lui raggiunge Ilan a tavola.La cena è finita i altri si sono tutti ritirati nelle proprie camere ed io e Chiara siamo in cucina a dividerci i compiti, lei lava e asciuga i piatti mentre io lavo i ripiani utilizzati e metto apposto ciò che abbiamo adoperato.
Chiudo la dispensa nella quale ho riposto le gallette e mi giro verso la ragazza «è tutta la sera che mi guardi così che mi devi dire?» mi appoggio alla cucina mente lei si gira verso
di me con il sorriso furbo che ha da quando è venuta a svegliarmi «tu e Gabri» sorride speranzosa, io le sorrido non sapendo bene cosa dirle «non lo so» alzo le spalle timidamente, lei si avvicina di più a me provando a nascondere il suo entusiasmo «stai bene quando sei con lui?» mi chiede poggiandosi al ripiano parallelo al mio «riesco a non pensare, stare con lui è come se mi venisse naturale» decido di esporle i miei sentimenti e i miei dubbi cercando in lei risposte che io da sola non mi so dare.
«Posso darti un consiglio?» alza le sopracciglia intimorita da una mia possibile risposta negativa «certo» si tranquillizza abbassando le spalle, era proprio quello che cercavo un consiglio «non forzare nulla, accade tutto quando deve» mi guarda dolcemente come se stesse parlando con una sorella minore, le vado vicino e l'abbraccio «grazie» le sussurro flebilmente «non ringraziarmi sono sempre qui» mi stringe un altro po «ora vai a dormire sennò per classico non ti svegli domani» ridiamo insieme prima di darci la buonanotte.Prima di arrivare alla stanza rossa però passo in quella arancione sperando di trovare il ragazzo dagli occhi chiari ancora sveglio. Entro nella stanza buia «che ci fai qui?» mi chiede sottovoce Gabriel «la
buonanotte» mi avvio al lato del letto avvicinandomi al suo viso, gli stampo un veloce bacio sulla guancia, è ormai un rito di ogni sera, senza la buonanotte non si dorme sereni. «Notte» gli dico mettendomi dritta con la schiena «notte» ricambia lui, gli do le spalle andando verso la porta «e grazie per oggi» aggiunge facendosi sentire, non mi giro ma il mio sorriso da ebete dice più di mille parole.Quando entrò nella stanza noto SenzaCri ancora sveglia, sono sicura sia soffocata dai pensieri, così invece di andare nel mio letto, mi avvicino al suo, lei si sposta leggermente facendomi un po' di spazio, le accarezzo le spalle provando a tranquillizzarla e quando riesce finalmente a prendere sonno le lascio il letto sdraiandomi nel mio.
Dopo una giornata del genere cadere in un sonno profondo sarebbe il massimo eppure le parole di Chiara, ancora una volta, non lasciano i miei pensieri.
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intertwined - Vybes
FanfictionLea è una ragazza estremamente insicura, continuamente in lotta con se stessa, solamente quando danza si sente davvero libera da tutto. Il suo sogno è sempre stato quello di entrare nella scuola più famosa d'Italia, Amici, e dopo eventi della sua...