Mi sveglio lentamente sola nella stanza, mi strofino gli occhi mettendomi seduta. Dopo l'ultima lezione di oggi ho deciso di fare un riposino che è stato interrotto dalla voce della produzione che mi dice di raggiungere gli altri alle gradinate.Facendo attenzione a non cadere, con gli occhi ancora assonnati e la bocca asciutta raggiungo i ragazzi e mi appoggio vicino a Nicolò che vedendomi assonnata, allarga le braccia facendomi accomodare.
La produzione ci comunica di dover raggiungere lo studio e disporci nelle gradinate dove di solito è posto il pubblico. Una volta arrivati e distribuiti abbastanza lontani gli uni dagli altri mandano un video nello schermo davanti a noi. Ci sono Alessio, Rebecca e Chiara sulla panchina del giardino che parlano tra loro facendo delle classifiche personali.
«Alessia è molto brava ma io non la metterei mai prima perché il latino non è una cosa che mi attira particolarmente» a parlare è l'allieva di Deborah «Alessia è una delle latiniste femmine più brave che abbia mai visto» la segue Alessio «per esempio Lea la metterei quarta o quinta perché è brava ma si vede che nelle esibizioni è sempre trattenuta da qualcosa, è molto limitata» aggiunge Rebecca.
Questo suo commento non mi prende particolarmente, sono consapevole dei miei limiti e lavoro ogni giorno per cercare di superarli e non mi serve di certo lei che viene a ricordarmeli. Riesco a farmelo scivolare addosso pensando al mio lavoro e al mio percorso senza giudicare quello degli altri.
La produzione ci richiede di stilare una classifica basata sul nostro gusto personale sia dei cantanti che dei ballerini. Sono contraria a questa iniziativa, non sono nessuno per giudicare i miei compagni e sopratutto non mi sento in grado di farlo. Così come Diego e Vybes la mia classifica resta vuota.
La casetta è tormentata, Alessia e Rebecca discutono in cucina e Alessio si difende per il fatto della classifica.
Non voglio immischiarmi in inutili discussioni, prendo una bottiglietta d'acqua in cucina e vado verso la mia stanza, una volta arrivata mi sdraio sul mio letto cercando di non entrare in un loop di pensieri.Prima che le preoccupazioni prendano il sopravvento un paio di occhi chiari mi guardano dal l'uscio della porta aspettando il mio permesso per raggiungermi.
Bussa piano alla porta facendomi sorridere, con la mano gli faccio cenno di avanzare e mentre aspetto che mi raggiunga mi sposto lasciandogli un po' di spazio.Si sente di fianco a me, mi appoggio a lui godendomi questo contatto «come vanno le lezioni?» mi chiedo fissando un punto indefinito nella stanza «prova a chiederlo guardandomi» rido sotto i baffi spostando delicatamente il suo viso verso il mio. Mi guarda imbarazzato grattandosi la nuca «come vanno le lezioni?» sorride «bene le tue?» mi alzo sul gomito non lasciando i suoi occhi «tutto bene» torna a guardare le sue mani. Gli afferro il viso sistemandolo davanti al mio «facciamo un gioco» lui annuisce ascoltando incuriosito «il primo che toglie lo sguardo dall'altro paga pegno» sorrido, sbatte le mani sui suoi fianchi abbattuto «tu voi vince facile però».
Il suo sguardo è fisso sul mio ed è propenso a vincere. Continuo a sorridere sapendo quanto questo momento lo metta in soggezione. Voglio con questo fargli capire che con me non deve sentirsi in imbarazzo, a me piace così com'è.
Il suo sorriso si affievolisce e sul mio volto appare una smorfia interrogativa. I suoi occhi variano tra la mia bocca e miei occhi scuri. Si avvicina lentamente e io resto ferma. Quando le sue labbra toccano le mie rimango pietrificata ma un attimo dopo la mia mano si sposta sul suo collo leggermente teso assecondando i suoi movimenti.
«Lea Rudy e Diego stanno discutendo vieni di là» la sua voce si attenua piano piano vedendo la situazione. Nicolò è apparso dalla porta interrompendo il momento imbarazzante degli sguardi dopo quello che è successo.
«Ho interrotto qualcosa?» è sempre lui a parlare, ci guarda con un sopracciglio alto «no nulla, andiamo di là» io e Gabriel ci alziamo velocemente dal mio letto e raggiungiamo le gradinate.Rudy ha staccato la chiamata per me inutile e insensata e ora sono in camera di Diego dove assieme a Teodora cerchiamo di tranquillizzarlo.
La sua reazione è più che giusta, essere definito come una persona ipocrita è davvero ingiusto.
In queste settimane ho legato più o meno con tutti. Diego è una persona sensibile che ha paura di ferire gli altri , è un continuo conflitto con la sua testa che cerca di capire ma non ci riesce mai. Lavora tantissimo ed è estremamente grato di essere qua un po' come tutti noi.«Ci sei?» a parlare è Maria collegata con la casetta. In camera con Diego ci ha raggiunto Nicolò e subito dopo Vybes. Sono seduta ai piedi del riccio ascoltando le parole della conduttrice, sa sempre cosa dire e come risolvere le situazioni.
Quando Maria ci saluta io vado verso il cantate, lo abbraccio sentendo sulla mia spalla nuda il bagnato del suo viso «Non vi siete capiti» gli prendo il viso tra le mani cercando di calmarlo «adesso ci parli e vedi che tutto si risolve, però devi calmarti capito?» annuisce abbracciandomi di nuovo.
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Il buio è calato e molti nella casetta già dormono. Io sono seduta sul divano, soffio dentro la tazza ripiena di the aspettando che si freddi, dei passi catturano la mia attenzione e poco dopo la figura di Nicolò al mio fianco la
libera.So cosa vuole, è seduto vicino a me aspettando che io parli di ciò che è successo questo pomeriggio con Vybes, resto zitta sorseggiando il mio the ancora troppo caldo per essere bevuto.
«Possiamo anche stare qui tutta la notte eh» si sistema sul divano prendendo un cuscino tra le braccia «cosa vuoi sapere?» gli chiedo sbuffando «cosa è successo? solo questo» guardiamo entrambi il buio davanti a noi. È la persona di cui più mi fido qui dentro e credo sia arrivato il momento di aprirmi con qualcuno.Mi giro lentamente verso di lui lasciando la tazza per terra «a me lui piace tanto» le mie mani non stanno un secondo ferme, vedendolo me le afferra accarezzandole calorosamente «se non vuoi parlarne tranquilla» mi sorride «ho bisogno di aprirmi con qualcuno e tu per me sei come un fratello, sei la persona giusta» annuisco facendo un respiro profondo.
Per me non è semplice parlare di me e dei miei sentimenti. Ho sempre messo la
danza prima di tutto anche prima di me stessa e questo ha comportato una vita diversa da quella delle mie coetanee, niente uscite, niente ragazzi e niente cavolate.
Quando mi sono fatta male mi sono ritrovata con il mio mondo a pezzi in mano, così non avendo la forza e gli strumenti per aggiustarlo ho dovuto adattarmi alla vita degli altri aspettando che quel mio mondo venisse aggiustato da qualcuno al di sopra di me, i medici.
Essere diversa dagli altri mi ha sempre messo paura, avere sempre il dito puntato contro perché nessuno ti capisce.Nessuno riesce a comprendere perché una ragazzina deve emarginarsi e rinchiudersi in una sala di danza. Nessuno riesce a capire che quella che loro chiamano 'sala di danza' è tutta la sua vita.
Lo guardo negli occhi, mi sorridono e mi trasmettono tranquillità «ci siamo baciati» dico tutto d'un fiato lasciandolo a bocca aperta «aspetta cosa?!» alza di poco la voce e io preoccupata che possa svegliare qualcuno le faccio segno di stare zitto.
Mi prende tra le braccia continuando a sorridere «non avere paura ok?» è come se ogni volta mi leggesse dentro e riuscisse a capire tutti gli scarabocchi presenti nella mia testa.
«Un po' già ne ho» gli confesso sinceramente, si rimette seduto comodo pronto ad ascoltarmi «perché?» mi chiede «perché non voglio che le cose qui dentro dipendano da qualcun altro» alzo le spalle provando a riordinare i miei pensieri e a spiegarglieli «tu non dipendi da nessuno» inizia poggiando le sue mani sulle mie spalle «ma il danno è gia fatto» si alza lasciandomi un bacio sulla fronte dirigendosi verso la sua stanza.Ripongo la tazza dove l'ho trovata prima e con la testa piena ma tranquilla raggiungo il mio letto.
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intertwined - Vybes
FanfictionLea è una ragazza estremamente insicura, continuamente in lotta con se stessa, solamente quando danza si sente davvero libera da tutto. Il suo sogno è sempre stato quello di entrare nella scuola più famosa d'Italia, Amici, e dopo eventi della sua...