Capitolo 16

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"PERCHÉ SONO STANCO!" si girò improvvisamente l’uomo sanguinante singhiozzando e inginocchiandosi verso… Xander?

Uno Xander però con i capelli rasati… ah però!

Adele non si aspettava quella scena e non trovò parole o pensieri da raccattare.
Rimase lì, a boccheggiare come uno stupido pesce senza sapere cosa fare o dire o pensare
Ma il tizio continuò a parlare...

"Sono stanco. Sono stanco. Sono così fottutamente stanco!" Continuò ad urlare disperato
"Sono stanco di far finta che non m'importa. Mi importa che nessuno capisce mai le mie vere intenzioni, che tutti siano capaci di amare e di essere amati tranne me, che tutti sono meritevoli di amici fedeli e di ridere tranne che me! È grazie a me.... è grazie a me se c'è ancora qualcosa da difendere in questo posto dimenticato dagli Dei. Sono io quello che ha scelto di perdere tutto e tutti per dare tutto a tutti. Sono stanco. Sono stanco. Sono stanco!" Urlò gettando la sua spada con forza e rabbia
"Sono sempre stato io! Io! Hai capito? Io!!" Si alzò adesso lui fronteggiando uno Xander giovane dagli occhi spalancati e pieni di orrore
"Sono sempre stato io a fermare Il Caos. Io! Sono sempre stato io ad evitare disastri e genocidi. Io! È sempre stata la mia vita in prima linea. La mia! Ma io sono solo un uomo, solo un fottuto uomo!" Urlò adesso con furia.
L’uomo si accasciò a terra, supino, singhiozzando disperato come solo un vermicello spaventato dai tuoni sotto una misera foglia può fare, in un giorno di pioggia.

“Il suo nome era Iroh." Spiegò lo Xander reale accanto a lei
"Quanto odio aveva digerito durante la sua vita. Tutt’ora non conosco una persona che fu trattata più ingiustamente.” Sussurrò Xander dietro di lei.
Stava scuotendo la testa, con gli occhi chiusi e le spalle tese.
“Vedi, il suo mondo fu vittima di gelosie, paure e avarizie da parte della Corte Reale. Questo è il modo più semplice che conosco per farti capire chi sono. Chi siamo."
Un battito di silenzio passò lentamente, con solo i gemiti di Iroh a fare da cornice.
"Tutto questo… sporco sistema però si tramutò in un vero e proprio mostro che chiamarono Caos. Periodicamente una strana e nera nube, fatta di odio e tempeste si abbatteva su tutto il mondo e faceva vittime. Chiunque fosse inghiottito dalla nube entrava in una specie di psicosi. Nessuno sapeva il suo perché o la sua origine. Semplicemente, le persone che non riuscivano a trovare rifugio in tempo, venivano ritrovate per strada. Libere dai loro organi… per così dire.” Fece una breve spiegazione Xander

"Non sono io quello che ha scatenato il Caos, ma sono sempre stato solo io a bloccarlo! Con i miei incatesimi... Ma voi avevate bisogno di qualcuno su cui scaricare la colpa, non è vero? Avete visto me davanti al Caos e avete pensato che fossi io e senza sapere altro avete proceduto ad odiarmi e disprezzarmi ed umiliarmi e complottare il mio assassinio. Che brava gente che siete! Che eroi! Che anime pie! Che cavalieri dall'armatura bianca splendente!" Urlò infine alzandosi di scatto e lanciando il proprio elmo sulla folla che Adele non aveva notato starsi formando dietro al giovane Xander.
Sembrava proprio un pazzo…
"Ora basta, però." Sussurrò lui ansimando "Avete sentito? Ora basta! Per secoli vi ho fatto da scudo contro la vostra stessa scelleratezza! Poiché siete stati proprio voi a portare le vostre pene su voi stessi. Ma ora ho finito di proteggere persone che non lo meritano, per troppo tempo ho chiuso gli occhi di fronte al vostro odio, disprezzo e ignoranza." Alzò poi gli occhi per guardarli tutti dall'alto in basso, come il Dio che tutti giuravano che fosse.
Ma non era un Dio Malvagio quello che guardava la folla; gli occhi che guardavano la folla erano pieni di rabbia, dolore e freddo distacco, ma erano anche pieni di pietà.

“Il Caos non era che l’accumulazione e la concretizzazione di tutti i sentimenti del popolo. La sua origine risale esattamente al bis-nonno del Re che governava a quel tempo. Probabilmente uno dei suoi modi machiavellici per manipolare il suo stesso popolo. Attraverso un incantesimo antico, che poi sfuggì al suo controllo, rese concrete tutte le fabtasie negative dei suoi sudditi. Il Re attuale non era migliore, in effetti credo proprio che faceva anche più ribrezzo. Quello che so è che faceva ribrezzo a me. Però la gente vedeva Iroh davanti il Caos e ne traeva le peggiori conclusioni. Per secoli lo umiliarono con scherno e disprezzo, atti di vandalismo davanti la grotta in cui era costretto a stare, minacce di morte e attentati. Arrivarono a mandare delle vergini davanti casa sua, addestrate per il solo scopo di compiacerlo, sedurlo e farlo finire in una trappola mortale.” Sospirò amareggiato
Portò la mano ai capelli e li tirò indietro, chiuse gli occhi e volse lo sguardo al cielo
“Gli tolsero tutto, Sconosciuta. Per anni lui si era dedicato a studiare le arti magiche per entrare a far parte della Guardia Reale e nonostante abbia mandato tuto all'aria per compiere ciò per cui si era preparato- cioè salvare gli altri-, durante i secoli non ci fu una singola creatura che volle mostrargli delicatezza e gentilezza. Gli tolsero la dignità, il benessere di stare in compagnia e persino il piacere di essere attratto da qualcuno. L’unica volta in cui il popolo si avvicinò abbastanza ad ucciderlo fu quando una delle vergini mandatogli fece breccia nel suo cuore.”
“Non andò a finire bene.” Concluse lui
“Perché mi dici tutto questo?” chiese Adele in un sussurro
“Perché io ero stupido. Fui convinto dal popolo. Ero così certo nella mia convinzione che lui fosse il malvagio da sconfiggere che quasi non notavo l’assurdità del popolo stesso. Tutto era così sbagliato… però quando arrivi in un mondo vittima di disastri, poche cose hanno senso e devi lavorare con quello che trovi. Non feci un buon lavoro, capii troppo tardi la mia stupidaggine.”

Xander si mosse verso la figura inerte di Iroh e si inginocchiò, si schiarì la voce e disse: “Tutto l’allenamento e persino il Moriuàct non mi prepararono a questo. Ci sono così tante cose da imparare… non voglio che tu faccia i miei stessi errori.” Sospirò
“Continuo a non capire esattamente dove vuoi andare a parare.” Aggrottò la fronte Adele
“Tu avrai anche scelto di restare qui, ma neanche tu sai perché sei qui. Perché vuoi essere una Viandante?”
Adele non seppe rispondere.
“Cosa vuol dire per te essere Viandante?” chiese ancora Xander speranzoso
Ancora una volta silenzio.
“Sapevo che dovevi ancora pensarci, cosi ti ho mostrato questo.” Allargò le braccia Xander “Il motivo per il quale io sono Viandante. Per me, non è semplicemente essere “eroi”, salvare persone e mondi e avere onori e gratitudine. Non è niente di fantastico, onorevole o facile. Il sentiero è pieno di sacrifici, dolori, rimpianti, dubbi. Iroh era un eroe in piena regola, più di quanto qualsiasi Viandante, e lui ha continuato senza lamentarsi mai su questo cammino, anche se tutti lo odiavano senza motivo. Anche se stava salvando un mondo marcio. Continuò a salvarli, giorno dopo giorno, anno dopo anno, decade dopo decade, secolo dopo secolo. Dedicò a quel popolo odioso tutto il suo tempo e tutte le sue forze. Non volle mai un grazie, un riconoscimento o una parola gentile. Non alzò mai la voce contro di loro e nemmeno un dito, anche se tentavano di ucciderlo più e più volte. E avrebbe potuto; avrebbe potuto semplicemente alzare un dito e ucciderli. Oppure avrebbe potuto semplicemente non alzare un dito e lasciare che il Caos li uccidesse. Solo quando niente della sua anima era rimasta, urlò tutto il suo dolore…e si arrese…”
“Quindi questo è parte di me. Il tipo di Viandante che voglio essere.”

Minuti di silenzio passarono, dove Xander rimuginava con il volto verso le stelle e Adele lo osservava con curiosità rinnovata.
Adele ad un certo punto fece un mezzo sorriso e disse: “Allora tu sei davvero un Hippy.”
Xander la fulminò con lo sguardo per poi roteare gli occhi, far sparire il ricordo che ancora stava immobile davanti a loro e poi voltarsi per ritornare alla reggia.
Adele però vide un mezzo sorriso in faccia a Xander, e tanto le bastò.
“Che ne fu di Iroh?” chiese sottovoce Adele
“Lo portai in un posto sicuro, curai le sue ferite fisiche. Per quelle mentali però…
Sopravvisse se è quello che stavi chiedendo. Lo tenni al sicuro mentre fuori il nostro rifugio il Caos divorava ogni cosa che respirava. Solo in pochi sopravvissero quella notte. Ma non mi importa, perché se lo meritavano tutti.” Disse poi con voce dura
“Questo non è molto vivi-ridi-ama, da parte tua.”
Xander sorrise “Il mio compito su quel mondo, mi resi conto, non era il popolo ma Iroh. Non era il mondo che era piagato da un danno collaterale dell’Universo, ma Iroh. Lui era quello che l’Universo aveva ferito. Avevamo tutti compreso male la missione.”
“E quindi dopo che il mondo fu decimato, la missione finì e…? Ve ne ritornaste qui?”
“Più o meno” strinse le labbra lui
“Non sapete nulla di come visse?” insistette lei
“Si. Continuò la sua vita da solitario eremita fino la fine dei suoi giorni.” Rispose lui
“Ma questo è impossibile…”
“Non dirmi che ti aspettavi un lieto fine, Sconosciuta.” Fece un sorriso debole lui
“In realtà… per qualche strana ragione, credo di sì.”
“Non ci sono tanti lieti fini in giro per l’Universo; in effetti, noi siamo le prove quasi-viventi di ciò. Però la speranza è l'ultima a morire.”
Adele concordò, ma non aggiunse altro.
Lei e Xander raggiunsero gli altri membri della Ninveadis, ormai pronti per discendere nel mondo delle lotte clandestine.

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