Il potere è di chiunque si inginocchi per raccoglierlo.
Di chiunque sia abbastanza scellerato e disperato da volerlo- e morire per esso.
A volte non si ha scelta; il potere viene scaricato sulle spalle di alcuni condannandoli- e a volte invece il potere lo si cerca e lo si brama con tutta l’anima; ciò che non cambia è il costo che esso impone a chiunque si sporchi le mani nel possederlo: la vita.
Questo fu quello che portò alla rovina il mondo di Adele; questo fu quello che mise fine alla sua vita e a quella di molti altri.
Poiché se c’è una cosa che è universalmente certa è che se un’adolescente arrabbiata e distrutta è l’unica in grado di guidare i meritevoli alla salvezza, la situazione è grave e ormai irrecuperabile.
Ma a noi ci piacciono le situazioni irrecuperabili, no?Adele era già morta; era già stata torturata; era già stata tradita; era già stata avvelenata e venduta e mille altre cose che non vale la pena ricordare.
Era abituata al pericolo, al suo morso avvelenato; ormai, era abituata alle sensazioni date dal pericolo, quasi quasi l’adrenalina non faceva più effetto al suo corpo.
Le sue mani avevano affrontato guerre senza tremare nemmeno una volta; pugnalato e scritto minacce senza problemi- eppure, adesso, nonostante una notte passata a immaginare questo momento (con un insegnante ficcanaso che se la rideva beatamente), le mani di Adele tremavano impercettibilmente, le gambe sembravano fatte d’aria e il mondo sembrava più ricco di dettagli.
Ah... il sapore del panico...Adele era nel campo di allenamento, dove dopo i soliti esercizi, si stava per tenere un inusuale scontro fra cadetti, tra cui lei.
A quanto pare, un certo Yiòane aveva parlato delle sue fantomatiche abilità al combattimento, suscitando la curiosità del Generale in Comando, il quale ha voluto programmare questa “attività didattica”.
Inutile dire che Adele è la prima a essere chiamata allo scontro.
Adele aveva tutto il corpo indolenzito, non per gli esercizi appena fatti, ma per quelli fatti con la squadra Ninveadis.
Adele sperò di non cedere durante il combattimento.
Alla fine, chi vorrebbe mai fallire davanti gli occhi dei propri genitori defunti?
Ah... dalla regia mi dicono che la precedente non è una situazione usuale per tutti...
Le mie scuse.“Allora, Adele Ninveadis, vuoi la scelta sul primo cadetto da affrontare?”
Adele alzò un sopracciglio “Primo?”
Il generale sorrise e annuì
“Bastardo” mormorò Adele “No, non ho preferenze.” Disse poi indurendo lo sguardo
“Allora lasceremo ai cadetti la scelta. Il primo a farsi avanti, sarà il primo a combattere contro Ninveadis.”
La diretta interessata roteò gli occhi.
Un bel po’ di persone si fecero avanti, ma la prima fu proprio Daeva.
Che puttana pensò Adele osservando la faccia di sua madre, che era confusa.
Sua madre, comunque era tra quelle che non si erano fatte avanti.
“Studia il tuo avversario prima, tesoro, sempre. Mai e poi mai agire e sferrare un colpo se non sai la potenza del colpo dell’altro.”
Doveva aspettarselo da sua madre, pensò Adele sorridendo tra se’ e se’.
La vipera di nome Daeva si parò davanti ad Adele
“Pronta per far schiantare il tuo culo a terra?” chiese
“Perché no.” Sorrise Adele
Daeva si esibì in una sfilza di movimenti di braccia e gambe piuttosto imbarazzanti che avevano il compito di spaventarla e di farle capire che Daeva era un’esperta del combattimento corpo a corpo, ma che ebbero come risultato quello di far arrivare le sopracciglia di Adele fino all’attaccatura dei capelli.Mia madre aveva detto che questa vipera amava stare al centro dell’attenzione e la teatralità ma così è imbrazzante proprio… pensò
Beh, almeno sai che tua madre non esagerava. Rispose Xander avendo sentito i suoi pensieri
Ancora dava fastidio ad Adele il fatto di non avere privacy nella sua mente.
Adele però preferì concentrarsi sul combattimento, sciogliendo con disinvoltura le braccia che aveva incrociato al petto e posizionandosi con il busto verso Daeva.
“COMBATTETE!!! Diede il via il Generale
Con un urlo tipico di un’oca che sta venendo spennata viva, Daeva caricò verso Adele con una postura ridicola, che le permise facilmente di aggirare i pugni diretti verso la sua faccia, afferrare il polso destro e il ginocchio sinistro di Daeva e farla volare ad un angolo di quarantacinque gradi prima di sbatterla al terreno con moderata violenza e immobilizzarla con la faccia a terra e gambe all’aria come in maiale arrostito.
Proprio come suo padre le aveva insegnato.
Ed è proprio lui che Adele vide appena alzò lo sguardo, ancora con una Daeva che si dimenava oltraggiata sotto le sue mani.
Lo sguardo che suo padre aveva adesso però non era quello che lei gli vide in volto la prima volta che era riuscita ad eseguire questa mossa perfettamente- quello di un padre orgoglioso che vede per la prima volta sua figlia per la donna che sarebbe diventata.
Adesso, lo sguardo di suo padre era quello di ammirazione mista a curiosità e un pizzico di paura; lo sguardo che avevano avuto in viso molti altri di fronte alle sue capacità.
Qualcosa, nei pezzetti di cuore che erano rimasti ad Adele, si ruppe ulteriormente.Ma Adele strinse i denti, raddrizzò il collo e tese la schiena alzandosi, liberando finalmente Daeve e mettendosi accanto al Generale con la testa alta, le braccia dietro alla schiena e lo sguardo oltre la folla di cadetti.
Il Generale tossì un paio di volte per schiarirsi la voce e chiamò avanti altri ragazzi che Adele fu costretta ad affrontare; alla fine, gli incontri si trasformarono in una lezione dimostrativa in cui Adele metteva al tappeto o si faceva mettere al tappeto dai suoi opponenti.
Però, durante tutti gli incontri, nemmeno una volta lo sguardo di Adele si posò un’altra volta su suo padre, timorosa dei suoi sentimenti traditori.
Finita la lezione e i conseguenti esercizi con le armi, Adele prese la sua borraccia e senza degnare niente e nessuno di uno sguardo si diresse verso la sua stanza.
“Adele!” la chiamò suo padre, ma lei fece finta di nulla e con passo svelto si incamminò bevendo qualche sorso d’acqua
Per un pelo riuscì a entrare nella sua stanza e chiudersi la porta alle spalle, anche se Yiòane cominciò a bussare alla suddetta porta insistentemente.
Lei lo ignorò ed eventualmente lui la lasciò in pace.
Si tolse di dosso i vestiti sudati, si sistemò la coda alta e con indosso nient’altro che l’intimo si mise sul letto controllando i respiri e cercando di fare luce su quello che sentiva.Perché un singolo sguardo mi ha scombussolata così tanto?
Perché lo sguardo di Yiòane non è quello di papà.
Perché mi aspettavo che avrebbe avuto lo stesso sguardo?
Perché sono stupida.
Perché ho deciso di utilizzare quella mossa? Perché ripenso ancora al passato? Perché non riesco ad andare avanti? Perché sono qui? Perchè ho accettato di essere una Viandante e non di ritornare al dolce Oblio?Tristezza, rabbia, vergogna, impotenza, nostalgia, solitudine e invidia sono i sentimenti che attualmente piagano la mente di Adele, proprio in questo momento.
Tristezza per tutto quello che ha subito e che forse dovrà subire.
Rabbia verso i Ninveadis che l’hanno trascinata in tutto questo, verso i suoi genitori che sono morti lasciandola sola e che ora sono troppo giovani per ricordarsi di lei;- e soprattutto verso se’ stessa per quello che non riesce a oltrepassare.
Vergogna per le decisioni sbagliate prese e per le cose che ha fatto, che ragazzi ingenui come lo sono i suoi genitori in questo tempo passato non riuscirebbero a capire o perdonare.
Impotenza per tutte le cose che non riuscirà mai ad aggiustare.
Nostalgia per il passato che ha avuto accanto ai suoi genitori.
Solitudine a causa dei suoi genitori a pochi passi da lei, ma che non sono del tutto i suoi genitori.
Invidia per questo mondo che non ha ancora visto la Grande Guerra, che ospita i suoi giovani genitori ignari e ancora con un barlume di spensieratezza.Che caos che la povera piccola deve acquietare.
E Adele rimane lì per delle ore, pensando e pensando, fino a quando il suo stomaco ruggisce abbastanza forte da riuscire ad essere udito attraverso i pensieri.
Quindi la nostra pensatrice si alza dal letto, vestendosi di nuovo e uscendo finalmente dalla sua stanza.
Adele si accorse che era ormai buio e del silenzio che regnava- e che quindi era tardi per la mensa.
“Cominciavo a chiedermi quando saresti uscita dalla stanza.” Disse una voce dietro di lei.
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THE UNDEAD
خيال (فانتازيا)⚠️TRIGGER WARNING ALLA FINE⚠️ "𝘜𝘯 𝘳𝘢𝘨𝘢𝘻𝘻𝘰 𝘤𝘩𝘦 è 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘢 𝘥𝘢𝘳𝘦 𝘭𝘢 𝘷𝘪𝘵𝘢, 𝘱𝘶𝘳 𝘥𝘪 𝘴𝘢𝘭𝘷𝘢𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘈𝘥𝘦𝘭𝘦, 𝘳𝘪𝘶𝘴𝘤𝘪𝘳à 𝘢 𝘧𝘢𝘳 𝘣𝘳𝘦𝘤𝘤𝘪𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘮𝘶𝘳𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘤𝘦𝘳𝘵𝘦𝘻𝘻𝘦...