Il mattino seguente, mi svegliai e spalancai subito gli occhi. Con mio grande piacere, notai che Lucia era ancora lì accanto a me, raggomitolata, con accanto i miei bellissimi gatti. Solitamente non sono così socievoli con gli sconosciuti, ma ormai non mi stupisco più di niente, questa ragazza è davvero un'eccezione. Mi mossi lentamente per non svegliarla, le sistemai le coperte e mi posizionai accanto a lei, tenendola ben stretta tra le mie braccia e beandomi del suo profumo.
Non mi ero mai sentito così coinvolto, sono sempre stato molto razionale, calcolatore in tutto quello che faccio, anche nella scelta delle ragazze che mi sono portato a letto o frequentato, i canoni erano ben chiari e non trascendibili. In più mio padre ha sempre passato in rassegna ognuna di loro, oltre che ogni mia decisione, non privandosi di commentare. Non mi era mai importato però, fino ad ora.
Lucia era stato un fulmine a ciel sereno, l'arcobaleno dopo la tempesta: caparbia, audace, pungente ma al tempo stesso così gentile e dolce che mi ha sciolto completamente. Il suo sorriso è la mia rovina, la sua risata è gioia per le mie orecchie; mi ha completamente rincoglionito.
A un certo punto, sento dei mugolii e un sorriso si forma spontaneo sul mio viso. Mi appoggio sul gomito e inizio a darle dei piccoli baci sulla sua spalla nuda.
<Buongiorno piccoletta> sussurrai tra un bacio e l'altro
<Buongiorno Emilian> mi rispose lei raggiante
<Come hai dormito?> le domandai
<Molto bene, profondamente. Ti hanno mai detto che parli nel sonno?> mi domandò lei seria
<No... che ho detto?> chiesi preoccupato
<Mah.. farfugliavi qualcosa tipo "Lucia ti amo da morire", " la mia vita senza di te non è niente"> scoppio a ridere come una bambina
Rimasi per una frazione di secondo basito, poi mi ripresi e un ghigno di fastidio di formò sul mio viso
<Ora sta a vedere che ti combino> ridacchiami cercando di farle il solletico nei punti in cui sono certo lo soffra
Purtroppo, poco dopo mi squillò il telefono.
<Pronto? - Ho capito - Arrivo> affermai gelido mentre lanciavo delle occhiate frustrate a Lucia
Quando chiusi la chiamata, notai il suo sguardo curioso ma lei non fiatò
<Chi era?> provò ad indagare quando ci alzammo per fare colazione
<Mio padre> risposi distrattamente
<Ho sentito una voce femminile.. Non sono affari miei magari...> sibilò lei titubante
<No non preoccuparti. Tra poco esco ma poi torno> la informai
<Non fare troppo tardi, avevo organizzato una sorpresa..> si limitò a dire lei imbarazzata
<Dove?> provai a chiede curioso e addolcito
<Non ci pensare, ti mando l'indirizzo. Ci vediamo lì per le 18> affermò Lucia per poi andare a farsi una doccia
Rimasi solo e sospirai rumorosamente: ero incazzato nero, la telefonata con mio padre non mi aveva mandato su tutte le furie. Così presi il telefono e mandai un messaggio a mia sorella.
Da Max a Vic: Papà ne sta combinando un'altra. Ho bisogno del tuo aiuto. Ti passo a prendere tra un'ora.
Come mia sorella salì in macchina le raccontai tutto: Jos mi aveva telefonato dicendomi di venire nella nostra abitazione di famiglia perché dovevo assolutamente parlare con una persona; in caso di rifiuto avrebbe fatto uscire qualche gossip del cazzo. Non avrebbe esitato a mettere in mezzo Lucia e io non avevo intenzione di venire meno alla mia promessa, così ho preferito mentirle e vedermela da solo.

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My motor-girl// Max Verstappen
RomanceUna nuova stagione sta per cominciare. Max Verstappen si sente sicuro di vincere un altro titolo, ha già programmato tutto. Programma che però viene stravolto con l'arrivo del nuovo terzo pilota, Lucia. Lucia e Max sono il sole e la luna, a prima vi...