Race day! Oggi potrebbe decidersi il campione del mondo. Questa volta però, a differenza delle precedenti, Horner ha deciso di improvvisare la festa, non ha organizzato nulla se non delle magliette da indossare, perché non vuole che il fato gli si ritorcesse contro.
<Sei stata grande questa stagione sai?> mi disse Christian
<Devo ancora sistemare due/tre cosine e poi da lì posso solo migliorare> risposi ottimista
<Ti tengo d'occhio. Ti avvero> mi fece l'occhiolino Horner
E tra un pò mi andava di traverso il caffè.
Il paddock oggi era pieno di personaggi dello spettacolo, mi guardavo intorno e mi sentivo così piccola paragonata a loro, ma non riuscivo a capacitarmi ancora di come fosse possibile che loro chiedessero foto con me; io per come sono timida non lo avrei mai fatto. Pensate che una volta incontrai Gianni Morandi al cinema, avevo circa diciassette anni, e non gli chiesi alcuna foto, fu mio fratello ad attirare la sua attenzione per poi chiedergli questo piacere, mentre io mi stavo vergognando da morire.
Come terminai il mio solito caffè in Hospitality, mi incamminai piano piano in direzione del mio box, ma prima decisi di fare una piccola sosta in quello RedBull. Lambiase mi venne subito incontro come mi vide.
<É nel suo stanzino. Un leone in gabbia, a stento indomabile> mi avvisò lui
<Lo stordiremo, che dobbiamo fare> provai a sdrammatizzare la tensione
A piccoli passi, mi recai nel suo stanzino e dopo aver fatto un bel respiro profondo, bussai.
<Non voglio vedere nessuno> gridò Max
<Io sono nessuno?> feci questa piccola battuta
Silenzio. Dopo pochi secondi però la porta si aprì ed io entrai.
<Gianpiero aveva ragione> ridacchiai tra me e me
Verstappen serrò gli occhi.
<La monoposto fa schifo. A tratti è inguidabile e mi sono qualificato di merda> ringhiò deluso il pilota
<Si, vero. Ma sei pur sempre davanti a Lando, con un enorme vantaggio> gli ricordai
<Non mi interessa. Se guidassi io la sua monoposto, avrei vinto il campionato sei gare fa> si scaldò Max
<Presunzione ne abbiamo? La potresti vendere> ridacchiai
Verstappen mi fulminò.
<In parte hai ragione però. Non hai la macchina migliore ma sei ancora il campione da battere. Sarà che sei tu a fare la differenza, quindi mi domando perché stai qui a fare il muro del pianto> affermai fiera
<Così almeno ho una scusa per stare di più con te> si mise in modalità marpione
<Ritenta. Non funziona> lo presi in giro
<Voglio vincere, me lo merito. É stata una stagione difficile e io voglio farcela, devo farcela> affermò Max deciso
<Hai già una mano su quel trofeo. Quindi se vuoi metterci anche l'altra, non stare qui a piagnucolare, vai dal tuo team e comportati da capogruppo, non tiranno> lo spronai nuovamente
Verstappen abbozzò un sorriso. Piegò leggermente il capo alla sua destra e con il suo solito fare da playboy di ghiaccio iniziò a fissarmi.
<Ora hai intenzione di darmi un bacio? O sei venuta solo a rimproverarmi?> mi domandò curioso lui
<La seconda direi> sorrisi per poi avvicinarmi e dargli un bacetto
Ovviamente non gli bastava quel fugace tocco di labbra e infatti, prontamente, si alzò in piedi, mi accompagnò contro la parete, facendo aderire la mia schiena ad essa e si avventò sulla mia bocca, famelico, assaporandone ogni centimetro, tanto da farmi tremare le gambe.
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My motor-girl// Max Verstappen
Storie d'amoreUna nuova stagione sta per cominciare. Max Verstappen si sente sicuro di vincere un altro titolo, ha già programmato tutto. Programma che però viene stravolto con l'arrivo del nuovo terzo pilota, Lucia. Lucia e Max sono il sole e la luna, a prima vi...