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Se la confusione avesse un volto, probabilmente sarebbe il mio. Max ed io stavamo così bene fino ad una settimana fa ed ora sembra tutto finito.
Speravo che mi fornisse una giustificazione, anche stupida, tipo "ho bucato", e invece ha scelto la via del silenzio.

Tra l'altro oggi è anche il mio compleanno e sto cercando di mantenerlo nascosto a tutti i costi, odio questo giorno. Ho chiesto a Mekies di non farmi torte e di non dirlo a nessuno, sia perché non sono per niente dell'umore di festeggiare ma anche perché non mi sono mai piaciuti i compleanni.

Stavo per uscire dalla porta di camera mia, quando, come la spalancai, Antonio mi urlò in faccia, con tutto il suo entusiasmo

<Auguri piccola peste!> sorrise

<Shhhhhh!> gli tappai la bocca
<Grazie> sorrisi per poi abbracciarlo

Come sciogliemmo l'abbraccio lo guardai in attesa

<Che c'è?> mi domandò lui facendo finta di niente (ma aveva capito)

<Beh?! Niente regalo?> chiesi sbalordita

<Eccolo! Sono io> rise lui nel vedere soprattutto la mia espressione delusa

(scherzo ovviamente, ero felice di averlo qui. Soprattutto visto come sono andate le cose)

<È il regalo migliore che potessi farmi oggi> affermai rifugiandosi tra le sue braccia

<Si sistemerà tutto vedrai> mi provò a incoraggiare Tonio

Insieme scendemmo a fare colazione e poi ci dirigemmo in pista, oggi avremmo disputato le qualifiche e avevo un certo target da mantenere e quindi non potevo sbagliare, massima concentrazione.
Nemmeno a dirlo che ad attendermi ai fornelli, c'era Daniel.

<Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri Luciella, tanti auguri a te!> cantò raggiante Ricciardo

<Shh! Abbassa la voce!> ridacchiai per nascondere la vergogna
<Grazie!> lo abbracciai forte, imbarazzatissima
<Come lo sai?> gli domandai curiosa

<Un mago non svela mai i suoi trucchetti> mi rispose pavoneggiandosi

<Per favore non dirlo a nessuno. Non mi piace festeggiare e stare al centro dell'attenzione> lo supplicai

Anche se riluttante, e un po' confuso, Daniel accettò la mia richiesta.

A braccetto tra i miei due uomini, se così posso definirli, mi diressi al box. Per fortuna Mekies aveva mantenuto la promessa, niente torte, niente feste. Il mio team principal mi guardò, mi fece un sorriso e l'occhiolino, da lontano, e capì che questi erano i suoi auguri.

Vi starete chiedendo perché odio il mio compleanno, beh, perché nessuno veniva mai alle mie feste. Da piccola perché mio padre si dimenticava di consegnare gli inviti, ma secondo me, non venivano nemmeno stampati; crescendo invece, come comunicavo l'organizzazione della mia festa, mio padre mi rispondeva sempre "Impossibile! Tuo fratello corre questo weekend, ha una gara importante e dobbiamo esserci tutti. Festeggerai più avanti", ma poi non accadeva mai. Così ero sempre sola.
L'unico sorriso che riuscivo a fare era grazie a Tonio, che la mattina mi portava sempre un muffin al cioccolato con una candelina sopra. Non si dimenticava mai, e nemmeno oggi, alla veneranda età di 26 anni, mio fratello mi ha fatto trovare nel mio stanzino il muffin e la candelina rosa da spegnere.

Mi stavo preparando per la qualifica quando il mio allenamento fu interrotto da Max.

<Sei pronta?> mi domandò lui

<Per cosa?> lo ignorai e continuai a fare gli esercizi da sola

<Per la qualifica> aggiunse lui

My motor-girl// Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora