Siamo alla prima gara della stagione, i giochi iniziano a farsi seri sin da subito. Oggi avrei fatto la mia prima apparizione all'interno del Paddock, come un vero pilota. Emozione ne abbiamo? Da vendere, ma devo mascherarla bene, devo mostrare nonchalance, niente mi può scalfire.
Sono arrivata presto al circuito, quindi non ho incontrato molti fan, ma con mia grande sorpresa e piacere, quei pochi che c'erano, mi hanno accolto calorosamente. Non è facile essere il primo pilota femmina nella storia della Formula 1 a firmare un contratto importante come il mio e, onestamente, ne vado molto fiera. Mi sono impegnata per arrivare fino a qui, soprattutto considerando il fatto che ho iniziato molto tardi.
Dal mio annuncio in RedBull è trascorso ormai un mese: periodo in cui ho lavorato giorno e notte al simulatore e nella galleria del vento per portare le migliorie alla monoposto e verificare che esse funzionassero. Da oggi, abbiamo solamente tre giornate per testare che sia tutto okay e che in fabbrica abbiano svolto un eccellente lavoro come per le stagioni precedenti, ove la differenza di potenziale, oltre che essere evidente, era palpabile.
Vi starete chiedendo come si è evoluto il mio rapporto con Max in questo mese, beh che dire, ne avrei da raccontare. Oltre a sguardi infuocati, dispetti da bambini delle elementari, mi ha messo a dura prova a livello psicologico. Al simulatore, vi è lo storico dei tempi, analisi delle prestazioni di tutti i piloti: bene, nonostante sia riuscita a battere i tempi di Sergio Perez, ero ben lontana da quelli di Max. Daniel ed io eravamo praticamente similari come prestazioni, ma l'olandese aveva una sicurezza e un modo per trarre al meglio il potenziale di quella monoposto che non riuscivo a decifrare.
Nonostante ciò, però, non mi sono lasciata abbattere, tanto che tutte le provocazioni che mi ha lanciato il pilota numero 1, sono state incassate e buttate giù ed eccomi qui, contro ogni suo pronostico e aspettativa.
Non ti libererai tanto facilmente di me Max Emilian Verstappen, la mia era un promessa!
Mentre girovagavo nel Paddock, ammaliata dal lavoro incredibile che si viene a creare ogni weekend dietro a questo sport, mi sono imbattuta in molti piloti, i quali si sono fermati a conversare con me molto cordialmente. Ammetto che mi ha sempre fatto un certo effetto la facilità con la quale se le suonano di santa ragione in pista e poi, una volta tolto il casco, tutto passa, o quasi. Come in ogni agglomerato umano, vi sono soggetti più simpatici e altri meno, gruppetti di amici e di nemici giurati ma devo essere onesta, questo posto, senza Daniel non sarebbe lo stesso. Quando entra in qualsiasi stanza, mette immediatamente di buon umore, sa alleggerire qualsiasi tipo di tensione e pare essere l'unico a saper gestire, almeno in parte, quella furia del suo compagno di squadra quando le cose si fanno complicate.
Per queste prime sessioni di test, il team principal RedBull, Christian Horner, mi ha lasciato il grande onore di salire sulla monoposto di Ricciardo per sistemare il setup studiato durante le simulazioni e per fare alcune verifiche, in modo tale che il pilota avesse meno lavoro da fare.
Vi starete chiedendo perché, e avete ragione, beh, Max vuole fare tutto da solo, non accetta consigli, aiuti e figuriamoci critiche. "Chi fa da se, fa per tre" si dice, ma non in questo caso: la Formula 1 è si uno sport individuale, ma senza una scuderia solita alle spalle che ti asseconda, aiuta e dirige, vorrei vedere se fosse riuscito a ottenere gli stessi risultati. Gianpiero Lambiase, per me martire, è un uomo dalla pazienza infinita, estremamente devoto alla RedBull e a Max, ma a tutto c'è un limite.
Ero visibilmente emozionata nello scendere per la prima volta in pista a bordo di una monoposto di Formula 1 e per quanto avessi voluto mio fratello al mio fianco, non può entrare essendo un pilota Ferrari, anche se corre in un'altra categoria, quindi mi seguirà dal box accanto.
<Vedi di non fare danni> setenziò Max
<Oh Emilian! Sono commossa, un consiglio davvero prezioso il tuo> finsi di essere commossa dal suo gesto
<Fai poco la spiritosa piccoletta! Io sono qui per vincere e fai dei casini, ci rimetto io> ruggì lui
<Stai sereno, se devo sbattere contro qualcosa non sarà il muro, ma la tua faccia> sorrisi maligna
Verstappen non rispose, era furioso, il suo sguardo era un fuoco così ardente, tanto da sciogliere il ghiaccio che solitamente li contraddistingue.
Dopo una rapida prova della seduta, andai a cambiarmi e quando tornai, la mia monoposto sembrava un alieno. Era molto buffa, era piena di gabbie di metallo per studiare il suo andamento e avevano iniettato del colore che una volta in pista, avrebbe aiutato a capire l'aerodinamica.
Indossai balaclava e casco, testai la radio e poi montai nella mia monoposto.
<Goditi il momento> mi incoraggiò Daniel
<Te la riporto integra> affermai quasi a rassicurare anche me stessa
<Su questo non ho dubbi!> mi sorrise caldamente Ricciardo
Poco dopo uscii dal box e per la prima volta nella mia testa sentì Carlo Vanzini dire "Naso sull'asfalto con Lucia Giovinazzi! Su il volume!"
Sto sognando troppo lo so, ma tanto è gratis, non costa nulla.Durante questa giornata di test, ho fatto un vero e proprio coaching con l'ingegnere di pista di Daniel. È stato un continuo scambio di report, sensazioni, migliorie di setup e così via. Ovviamente non abbiamo parlato una lingua comprensibile a tutti, ma avevamo studiato un modo ambiguo e probabilmente buffo, visto da fuori, per capirci tra noi e non far comprendere un bel niente ai rivali.
Una volta rientrata al box, invece, abbiamo avuto un vero e proprio briefing, per dare a Ricciardo tutte le informazioni necessarie per svolgere la sua sessione di prova nel migliore modo possibile.<Mi hai sorpreso lo ammetto> esordì una voce alle mie spalle
Mi voltai e vidi Max appoggiato ad una parete con la sua borraccia piena di integratori
<Sorpreso che non ti ho buttato fuori?> affermai spavalda
<No, anche perché non avresti mai potuto raggiungermi> si pavoneggiò ed io roteai gli occhi al cielo
<Non solo non sei arrivata ultima. Ma hai riportato la macchina ai box, INTEGRA, con un sesto tempo. Incredibile> spiegò luiEro sicura si stesse prendendo gioco di me.
<Non ho intenzione di rispondere a queste futili provocazioni. Io so di aver talento e se avessi iniziato come te, all'età di tre anni, il pilota di riserva saresti tu> affermai pungente
Max si avvicinò a me, con uno strano luccichio negli occhi. Non sapevo decifrare questo sguardo ed istintivamente feci un passo indietro ma poi mi bloccai sul posto. L'olandese si posizionò a pochi centimetri dal mio viso e per una frazione di secondo mi scrutò
<Mi fa divertire la tua convinzione. Peccato che nella realtà, tu non solo non sei la seconda scelta, ma a malapena la terza> dichiarò duramente Verstappen
Per un attimo rimasi ferita dalle sue parole, non tanto per come le avesse dette ma per il loro contenuto, ma non ero decisa a non farmi mettere i piedi in testa.
<Purtroppo per te, la terza scelta è più testarda del marmo di Carrara e non ha intenzione di mollare questo posto> affermai con fierezza
<Tra due mesi sarai fuori da qui, aspetto il tuo primo passo falso> minacciò Max
<Fa pure Emilian, ma io resto. Poco ma sicuro> ringhiai col piede di guerra
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My motor-girl// Max Verstappen
RomansaUna nuova stagione sta per cominciare. Max Verstappen si sente sicuro di vincere un altro titolo, ha già programmato tutto. Programma che però viene stravolto con l'arrivo del nuovo terzo pilota, Lucia. Lucia e Max sono il sole e la luna, a prima vi...