My motor-girl// Max Verstappen

1.

Breaking News: RedBull licenzia Sergio Perez, al suo posto Daniel Ricciardo

Breaking News: Rivoluzione in casa RedBull, Max Verstappen affiancato da Daniel Ricciardo

Breaking News: RedBull stupisce. Lucia Giovinazzi firma un super contratto come terzo pilota

<Una ragazza?!> sbottò Max incredulo

<Ha un curriculum eccezionale> spiegò calmo Horner

<Chissene frega! Come possiamo vincere il campionato con quella?!> continuò a gridare furioso l'olandese

<Quella, ha un nome comunque> dissi io

Piacere, sono Lucia Giovinazzi, la sorella più piccola di Antonio Giovinazzi, ex pilota dell'Alfa Romeo e attuale pilota Ferrari nella categoria Hypercar. In questo preciso momento mi trovavo appoggiata allo stipite della porta della sala riunioni nella sede RedBull, braccia incrociate, mentre lancio frecce di fuoco con gli occhi in direzione del pupillo della scuderia, Max Emilian Verstappen.

<Lucia Giovinazzi, vorrei dire che è un piacere conoscerti ma mentirei> lo provocai spavalda

Mi incamminai lentamente verso gli uomini presenti seduti intorno al tavolo, sotto i loro sguardi increduli. Mi accomodai sulla sedia libera, proprio difronte a quella del pilota olandese, accavallai le gambe e lo fissai, senza mai abbassare lo sguardo per un secondo.

<Daniel. Piacere!> esordì una voce allegra

<Ciao Daniel, piacere mio> gli sorrisi cordialmente, aveva un'allegria contagiosa

Ebbene, questo è stato il mio primissimo incontro con Max Emilian Verstappen. Poteva andare peggio? Ovvio che si, come poteva andare meglio, ma a questo non ci faremo troppo caso, anche perché ormai è andata. Una cosa la so però, se uno sguardo potesse strangolare una persona, io probabilmente sarei già morta; nessuno ha mai tenuto testa al pilota olandese e suo padre e questo mio atto di spavalderia li aveva infastiditi e non poco.

Pazza io? Probabile, anzi sicuramente, ma il mio obiettivo è correre in Formula 1, non leccare il fondoschiena di Verstappen e suo padre restandomene lì buonina a prendere polvere.

Dopo aver calmato, apparentemente, gli animi, Horner ha fatto un monologo sugli obiettivi della squadra, sull'immagine che vuole vendere ai fan. In più ci è stato consegnato un calendario con gli impegni sia relativi alla stagione che con gli sponsor; attenzione, eventi che non possono essere assolutamente rifiutati.

Essendo la prima donna a entrare in una squadra così importante di Formula 1, in una mansione da pilota, non posso deludere le aspettative di nessuno, soprattutto voglio essere lo spartiacque, colei che fa strada a tutte le donne della F1 Accademy che vogliono approdare in una monoposto di un top team per gareggiare con i più forti.

Una volta terminate le presentazioni, la riunione e appreso i nostri compiti, si alzarono tutti e si diressero verso l'uscita, restammo seduti a incenerci con gli occhi solo Max ed io. La stanza era asettica, piena di vetrate, come il tavolo, ovale, affiancato da sedie da ufficio in pelle nera. Fuori era uggioso il tempo, ma non qui, qui sembrava di essere alle bocche dell'inferno.

<Spero tu sappia usare intelligentemente il simulatore> esordì ironico Verstappen

<Spero che tu sappia guidare intelligentemente la monoposto> risposi con un ghigno

<Piccoletta, non so se hai capito con chi stai parlando> ruggì lui

<Lucia per te, usa pure questi nomignoli per le tue donnine. E si, so bene con chi sto parlando Max Emilian Verstappen> risposi a tono