Capitolo 17

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Alzai lo sguardo su Thomas. Aveva un gran sorriso stampato in volto, ma non mi sembrava falso, anzi, veniva dal cuore.
I suoi occhi riflettevano la luce che emanava la grande e unica finestra nella stanza.

"Elena!" Disse Evelyn "Devi ritornare."

Guardai stupita Evelyn, mentre la mia mano si staccava delicatamente da quella del ragazzo.

"Dove?" Chiesi io.

"Nel tuo mondo. Nel mondo reale."
Disse con un filo di voce la fata.

Rimasi un paio di secondi a guardare Evelyn. Avevo così tante domande che la testa quasi si staccò dal resto del corpo.

"O-o-ok. E come si fa?" Riuscì a dire.

La fata mi fece cenno di seguirla.

"Ciao!" Disse una voce alle mie spalle.
Vidi Thomas leggermente in imbarazzo, le sue guance erano diventate rosse accese.

"Ciao." Ribatté io, e rincorsi la fata.

La fata era ormai a qualche metro più avanti e io la rincorsi giù per le scale.
"Dove stiamo andando?" Chiesi io stando attenta a non cadere nei gradini della lunga scala.

"Adesso vedi." La fata sembrava di fretta. Al polso teneva un piccolo orologio bianco e oro. Non riuscivo a vedere che ore segnavano, ma Evelyn lo guardava di continuo. Eravamo in ritardo per qualcosa?

Una volta finiti tutti i gradini e arrivate al piano terra ci dirigemmo verso una grande porta di legno. Strano non averla notata prima, era molto grande e molto pesante.
Evelyn batté le mani un paio di volte e la porta si aprì magicamente da sola.
"Wow..." Mi scappò. Non credevo nemmeno di averlo detto ad alta voce, ma Evelyn fece un piccolo sorriso.

La porta conduceva a una grande sala, e in mezzo un piccolo rialzamento circolare.
Sopra il piccolo rialzamento c'era un grande cerchio rosa. Sembrava un portale. La forma rosa rifletteva la mia stanza da letto. Riuscivo a vedere il mio letto, il mio comodino...e in un angolo anche il libro che mi aveva dato Charlotte.

"Ma questa è la mia stanza!" Dissi io stupita guardando all'interno del portale.

"Devi entrarci dentro." Disse Evelyn frettolosa.

"C- cosa?!" Non immaginavo neanche di buttarmi dentro quel cerchio rosa.

"Dai sù...non c'è più tempo!" Disse Evelyn.

"Non possoooo...." Non riuscì neanche a finire la frase perché la fata mi tirò un calcio alzando la gonna del suo vestito e mi fece cadere dentro il portale.

Sprofondai in quel che sembrava nuvole rosa e mi sentì piccola, come se mi stessi rimpicciolendo ad ogni secondo.
Chiusi gli occhi e riuscì a sentire, forse nella mia mente, la voce di mio padre. La voce era calma, non sembrava arrabbiato o stressato. Una voce femminile attraversò la mia mente. Mia madre? La voce era sottile e delicata. Riuscì a sentirla meglio, e mi accorsi che non so trattava di mia madre...ma di Charlotte.

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