Il grande portone dorato si aprì davanti ai miei occhi provocando un rumore forte e fastidioso. Mi tappai le orecchie con le mani per non sentire quel suono simile alle unghie quando grattano un foglio di carta.
Dopo pochi secondi la porta si fermò e riuscì a vedere l'interno del castello; Aveva un lungo corridoio con un lungo tappeto rosso che conduceva a una grande scala oro con piccoli particolari in argento.
La grande scala in fondo al lungo corridoio portava a una balconata con recinzione in oro. La balconata ospitava tre grande porte, sopra ad ognuna si recava una scritta; nella prima porta c'era la scritta "Rispetto."
Nella seconda "Amore." e nella terza "Libertà.""Cosa vogliono dire Rispetto, Amore e Libertà?!" Parlai tra me e me. Neanche mi accorsi che lo dissi ad alta voce.
"Sono le tre regole dell'Accademia." Una voce soave arrivò da dentro il castello.
"Chi sei?" Non riuscivo a vedere nessuno all'interno del castello.
"Entra dentro." Rispose quella voce femminile.
Feci un piccolo passo dentro il castello. Avevo paura ma allo stesso tempo pensavo di averlo già visto quel posto, e mi fidavo.
Sentì sei passi rimbombare dentro il castello. Sembrava che la strana voce femminile indossasse dei tacchi.
Tic tic ticChiusi gli occhi.
I passi si fermarono.Gli riaprì molto lentamente, prima il destro e poi il sinistro.
Davanti a me una donna."AH" feci un piccolo e breve urletto per lo spavento. Lei mi stava guardando con i suoi occhi celeste illuminato da tanta saggezza.
Potrebbe essere la donna da cui proveniva la voce. Indossava un lungo abito dello stesso colore del suoi occhi. Il vestito aveva una piccola spaccatura al lato destro e si intravedeva la sua gamba tonica.Sembrava molto più alta di me, e i suoi lunghi capelli bianchi erano dello stesso colore della luna che illumina il cielo di notte.
"Cosa continui a fissarmi?! Dai sù...entra." La strana ragazza mi incantò con la sua voce delicata e dolce che mi fece pensare che non avesse brutte intenzioni.
Feci cinque passi in più, entrando ancora un pochettino. Il mio corpo era teso e le mie mani sudavano mentre giocherellavo con le dita, avevo la stessa ansia e credo anche la stessa faccia di quando la mia professoressa in classe chiama i nomi delle persone che deve interrogare.
"Non avere paura di me." La sua voce mi incantò ancora di più come se avesse un potere su di me.
"Mi chiamo Evelyn. E questa struttura dove ci troviamo adesso è L'accademia del mondo perfetto."Adesso mi tornò in mente tutto. Ecco cosa significava quello strano segno inciso sulla sella del cavallo.
"Cos'è il mondo perfetto?" Tra le tante domande che volevo porle questa mi sembrò la più importante, la più riassuntiva.
Evelyn aprì bocca ma non disse nulla. Per un'attimo pensavo di averle fatto una domanda sbagliata e che lei non avrebbe potuto rispondere, tipo una cosa Top Secret.
Ma lei si girò di spalle facendomi vedere le sue ali bianche che aveva attaccate alla schiena. Le sue ali erano molto simili a quelle degli esserini di prima. O se preferite, erano molto simili a quelle di una farfalla."Seguimi." Disse Evelyn incamminadosi per il lungo corridoio.
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Il mondo perfetto
FantasyElena ha quasi 18 anni. Vuole una vita migliore, lontano da Londra, la città in qui vive. Un giorno troverà un portale segreto che la condurrà in un mondo dove può dimenticare la sua vita a Londra e incominciarne una nuova.