Capitolo 4

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Io rimasi pietrificata per lo spavento.
Non sapevo cosa rispondere.

La mia pazienza aveva un limite, e questo limite è stato superato da Charlotte. La mia faccia divenne rossa come la pasta al pomodoro che c'era dentro la vaschetta che tenevo in mano.

"Se te lo stai chiedendo, sono rimasta qua a dormire."
Mi disse Charlotte.
La nuova fidanzata di mio padre stava diventando un tantino insopportabile. Mi dimenticai di tutti i pensieri dolci e carino che avevo fatto su Charlotte meno di un minuto fa'.

Io avevo in mano ancora la vaschetta con la pasta congelata dentro.
La mia mente si stava solo dipingendo di rabbia e emozioni simile come gelosia.

Papà mi continua a ripetere che "Sei quasi maggiorenne, dovresti smetterla di fare capricci." È vero, io sono quasi maggiorenne, ma non è vero che faccio capricci. Forse mi stavo comportando da "bambina piccola" ma credo di averne tutto il diritto visto la situazione.

Charlotte allungò la mano e la posò sulla mia spalla destra. Io alzai lo sguardo su di lei.

"Capisco come ti senti adesso. Mi dispiace che tuo padre non te l'abbia detto prima."
Disse con un tono molto più dolce.

Scrollai le spalle togliendo la sua mano ancora appoggiata.
"Non importa." Dissi io girandomi di spalle per andare in camera, ma anche per nascondere la lacrima che mi stava per cadere sulla guancia.

Charlotte non disse nulla e io mi rifugiai in camera mia.

Una volta chiusa la porta incominciai a piangere. Migliaia di lacrime che mi ero tenuta dentro iniziarono a cadermi sulle guance e a bagnare il letto su cui ero seduta. Non era possibile. Mi sentivo distrutta come se il mio cuore si fosse spezzato in due.

Presi dal fondo del letto la mia coperta e mi nascosi sotto, come facevo da piccola per "proteggermi dai mostri."
Volevo restare da sola, chiusa in me stessa.
Piangevo e rimpiangevo, nostalgia per il passato e rabbia per il presente.

Rimpiangevo mia madre che non mi ha più voluta.
Rimpiangevo la me da bambina.
Forse ero anche un po' gelosa delle attenzioni che mio padre dava alla nuova Charlotte, cosa che con me non ha mai fatto.

Qualcuno bussò alla porta.

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