Capitolo 1

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È difficile prendere sonno quando tua madre, la donna che hai sempre ammirato e che ti ha insegnato quel che oggi sai, ti abbandona per sempre.

Vivo a Londra insieme a mio padre. Mia madre ci ha abbandonati esattamente un'anno fa e a ripensarci mi viene la tristezza. Molta tristezza.

Se ne è andata perché era stufa di mio padre che continuava a rispondergli male e finiva che litigavano ogni sera. Io me ne stavo chiusa in camera a pensare a tutto tranne che alla litigata. Mi mettevo le cuffie e iniziavo ad ascoltare la musica. La musica mi calmava.

Vivere con mio padre non mi dispiace, è un tipo tosto che di certo in una situazione del genere non si siede a piangere, ma si alza e fa di tutto per rendere le persone felici.

Questo giorno mi aspettavo che stesse con me e mi rallegrasse per la difficile e triste giornata. Ma lui non mi guardò, ne mi parlò, continuava a fare chiamate, credo di lavoro.

Quindi mi chiusi in camera e mi rintanai in me stessa pensando che questa giornata non era fatta per piangere e che le persone fanno una scelta nella vita, mia madre ha scelto di andarsene perché le sembrava giusto. Con questo gesto mi ha insegnato che bisogna sempre seguire il cuore, bisogna fare la scelta giusta anche a costo di rinunciare a una cosa preziosa. Lei a rinunciato alla sua famiglia. A me.

Presi le cuffie per ascoltare un po' di musica ma appena scelsi la canzone al telefono sentì mio padre chiamarmi "Elena è pronto. Vieni a mangiare."

Mi diressi verso la cucina e trovai il tavolo apperecchiato.
"Quindi, adesso hai deciso di parlarmi."
Dissi io rivolta a mio padre.
"Scusami. Avevo tante chiamate e non potevo non rispondere."
Disse lui con una faccia triste, quasi che si pentisse di aver scelto di rispondere al posto di consolarmi per il brutto ricordo.

"Va bene. Ti perdono! Ma perché hai apparecchiato per tre? Noi siamo in due!"
Dissi guardando la tavola apparecchiata e notando che mio padre avesse apparecchiato per tre persone. Cosa molto strana, aspettai con ansia la sua risposta. La curiosità aumentava.

Prese un bel respiro e iniziò a parlare.
"Ti ricordi quando avevo parlato di conoscere nuove persone per cambiare vita?"
Feci di sì con la testa. In effetti qualche settimana fa' mi aveva detto che per cambiare vita e non restare al passato bisogna conoscere nuove persone.

Capì che aveva fatto nuove amicizie e lasciai che finisse il discorso.

"Bene. Perché qualche giorno fa ho conosciuto Charlotte."
Disse con una voce quasi sognante.

"È super simpatica e sono sicuro che ti piacerà. L'ho invitata oggi per farvi conoscere."

Suonò il campanello.

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