11- Perché?

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Sei sdraiata sul letto, persa nei tuoi pensieri. Il silenzio della stanza ti avvolge come un manto pesante, rendendoti acuta consapevole della tua solitudine. I ricordi degli ultimi eventi ti tornano in mente come un film in bianco e nero: il momento in cui hai schivato i coltelli di Jeff, la scarica di adrenalina che ti ha fatto sentire viva e potente. Ma insieme a quel brivido c'è sempre la sensazione di claustrofobia, come se le quattro mura della creepy house ti stessero lentamente intrappolando.

Il tuo sguardo vaga per la stanza, fermandosi su dettagli insignificanti: un graffio sul pavimento, un filo d’erba secco che penetra dalla fessura della finestra, il modo in cui la luce filtra attraverso le tende logore. Ti chiedi se ti stai semplicemente illudendo, se ci sia davvero un modo per uscire da qui, da questa vita che sembra un sogno contorto e spaventoso.

La tua riflessione viene interrotta da un rumore in lontananza. Ti volti e noti Sally, che è seduta sul pavimento con una serie di fogli sparsi intorno a lei. È completamente assorta nel suo lavoro, la fronte corrugata in un'espressione di concentrazione. Ti alzi dal letto e ti avvicini, cercando di capire cosa stia creando. «Ciao, Sally! Cosa stai disegnando?» chiedi, cercando di sciogliere la tensione che ti attanaglia.

«Sto disegnando un mostro!», risponde lei con un entusiasmo contagioso, mostrando il foglio. Il disegno rappresenta un'affascinante creatura, un misto tra un drago e un gattino, con occhi grandi e un sorriso amichevole. La sua innocenza ti strappa un sorriso, e per un attimo riesci a dimenticare l’oscurità che ti circonda.

Ma poi, la tua attenzione viene catturata da una figura familiare che si allontana nel corridoio: Slenderman. La sua presenza è imponente e inquietante. Un impulso di curiosità e determinazione ti spinge a seguirlo. Vuoi parlargli, dirgli della tua scoperta, della nuova abilità che hai iniziato a comprendere. Nonostante l’ansia che ti attanaglia, decidi di affrontarlo.

Quando arrivi davanti alla porta del suo ufficio, batti leggermente e poi entri senza aspettare una risposta. Slenderman è seduto dietro una scrivania ingombra di documenti e oggetti che sembrano provenire da un’altra dimensione. La sua figura è avvolta in ombre danzanti, e non puoi fare a meno di sentirti piccola e vulnerabile di fronte a lui.

«Slenderman, ho scoperto una nuova abilità!» inizi a dire, ma subito noti che la sua attenzione è rivolta a qualcosa di molto più interessante. Sembra assorbito in quello che sta facendo, come se la tua presenza non avesse alcun peso. Il tuo cuore inizia a battere più forte per la frustrazione.

Un’onda di sconforto ti pervade mentre ti volti per andartene. Ma poi, senza pensarci due volte, ti fermi e ti volti di nuovo verso di lui. La rabbia ti brucia dentro. «Qual è lo scopo di essere qui? Perché sono stata rinchiusa in questa casa per quasi un anno?» La tua voce è carica di emozione. Hai bisogno di sapere, di capire, perché ti trovi qui e quali siano le tue reali intenzioni.

Slenderman alza lentamente lo sguardo, ma le sue parole ti colpiscono come un pugno nello stomaco. «Non sei obbligata a restare,» risponde, la sua voce profonda priva di empatia. Non riesci a credere alle sue parole; la rabbia e la frustrazione si accumulano dentro di te.

«Non capisci?» sbatti le labbra. «Non posso semplicemente andare via! Qual è il mio scopo qui? Sento che c’è qualcosa di più, ma non riesco a capire cosa!» Ogni parola esce con una certa durezza, il tuo bisogno di risposte si mescola con la paura di rimanere intrappolata per sempre in questo limbo.

Il silenzio tra voi due è carico di tensione. In quel momento, ti rendi conto che Slenderman è più di un semplice custode di questo luogo; è un’entità che controlla le vite degli altri, e tu non sei altro che un pezzo del suo gioco. Non accetti questa realtà e, in un atto di ribellione, esci dalla stanza, sbattendo la porta dietro di te.

Il suono del legno che si chiude rimbomba nel corridoio, risuonando nella tua mente. Cammini lungo il corridoio, il cuore che batte forte nel petto. La rabbia ti accompagna mentre ti allontani dall'ufficio, ma nel profondo, un'altra emozione comincia a farsi strada: la determinazione. Non ti fermerai finché non scoprirai la verità su di te e sul tuo posto in questo mondo.

Sono diventata una creepypastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora