Capitolo 12

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Le ore a scuola passarono davvero molto velocemente.
Era uscita di classe e mi stavo dirigendo verso casa mia, da sola, senza David. Lo so che lui oggi pranzava a casa mia, ma la verità è che il suo atteggiamento mi ha ferito, non so perché, a me non importa nulla di lui...eppure mi ha fatta sentire così male.
È uno stronzo.
Devo far entrare nella mia testa che mi tratta di merda e non si merita di me che sto sempre con lui.
Si, mi sono affezionata a lui, ma non voglio essere trattata in quel modo.
Ho deciso che adesso si farà a modo mio.

Mi girai e lo vidi correre dietro di me, mi rigirai e continuai a proseguire come se nulla fosse.
Sentii una mano prendere il mio polso e mi costrinse a girarmi.
Ci guardammo negli occhi ed io sbuffai.

"Perché non mi hai aspettato?" Mi chiese incazzato.

"Perché la verità è che mi sono stancata, di te, di me che ti vado sempre dietro e poi tutto finisce con un insulto. Basta David! Non voglio più avere niente a che fare con te." Gli dissi urlando leggermente.

Pov's David.

Mi sputò il tutto con disprezzo. Ha ragione. Ha dannatamente ragione, cazzo.
La colpa è tutta mia. Perché prima mi comporto bene con lei e dopo la tratto di merda, che stronzo che sono. Ma questo è il mio carattere, non so proprio come cambiarlo, insomma, non sono mai cambiato per nessuno.

Mi avvicino ad Alexa e lei indietreggia. L'afferro dal polso e l'avvicino a me.
Ci avviciniamo anche troppo, ma mi piace avere questo contatto con lei.
I nostri nasi si toccano, le nostre labbra si sfiorano e come sottofondo ci sono i nostri respiri leggermente irregolari.
Metto fine a questa distanza tra noi, baciandola. Eh già, è un bacio quello, un vero bacio, un bacio casto.
Il sapore delle sue labbra, indimenticabile. Le sue labbra creano dipendenza.
Intanto le mie mani vagano sotto la sua maglia e, se non fossimo per strada, gliela toglierei insieme agli altri vestiti. No, non per fare sesso, ma per baciare tutto il suo corpo nudo. Vorrei solo coccolarla e baciarla sempre.
Quanto vorrei che questo momento non finisse mai, ma siamo per strada e dobbiamo andare a casa sua, così mi stacco di malavoglia da quelle labbra così morbide e bellissime, per poi prendere il cellulare e controllare che ore sono. Le 13:45. Cazzo siamo in ritardo.

"Andiamo" dico prendendogli la mano e sorridendole e ricambia anche lei mentre continua a guardare le nostre mani unite.


Pov's Alexa.

Cazzo. Ogni volta, porca puttana. Ogni volta riesce a farmi cambiare idea. Fanculo.
Non è colpa mia, ma quando fa in quel modo, cavolo, non resisto. Quel ragazzo ha uno strano effetto su di me, un effetto che non è affatto piacevole. Si, perché tipo io vorrei scansarmi da lui e non posso, porca troia, non posso, capite? Perché credo di avere una cotta per lui.

Ma che stai a dì? Non è una semplice cotta, tu sei innamorata.

Stupida coscienza, assolutamente no.

Convinta eh.

Fanculo.

Comunque, io e David ci dirigemmo verso casa mia e mi prese la mano e mi sorrise. Quel sorriso. Cazzo basta!
Una volta arrivati a casa mia, presi le chiavi dallo zaino e aprii la porta di casa.
Si sentivano voci provenire dalla cucina, così, insieme, andammo a vedere.
C'erano i nostri genitori che ci stavano aspettando.

"Ciao" salutarono mia madre e suo padre in contemporanea.

Ricambiammo anche io e David e dopo andammo in camera mia e lui si sdraiò sul mio letto, mentre io sistemavo la scrivania per poi sedermi sulla sedia e stare un po al PC.

"Che fai?" Mi chiese David.

"Ti si è appannata la vista? Non vedi tu stesso?" Dissi ironica.

Fece uno sbuffo divertito e poi mi osservò.
Ero su Facebook e stavo chattando con Jack.
David si alzò in men che non si dica e venne verso di me.

"Perché messaggi con lui?" Chiese irritato e notai che strinse le mani in dei pugni.

"Semplice, è mio amico, anzi, migliore amico e messaggio con lui. Problemi?" Alzai un sopracciglio mentre lo guardavo negli occhi.

"Credevo di essere io il tuo migliore amico." Disse urlando leggermente per non far sentire ai nostri genitori.

Mi alzai dalla sedia e gli andai incontro. Appoggiai una mano sulla sua spalla e sorrisi.

"Tu sei il mio scopamico" gli ricordai mentre ridacchiavo un pochino.

Sorrise maliziosamente, poi mi prese la mano e mi incitò a sedermi con lui nel letto.

"E, visto che sono il tuo scopamico, rimediamo." Sorrise furbamente avvicinandosi sempre di più a me.

Iniziammo a baciarci passionalmente, fin quando mi fece stendere nel letto e lui si mise a cavalcioni su di me.
Mi sfilò la maglia e io sbottonai la sua camicia.
Iniziò a baciarmi il seno e a scendere con le mani fino ad arrivare ai miei jeans.
Stava per togliermeli, quando ad un tratto....

"Il pranzo è pronto!" Mia madre ci richiamò dalla cucina.

"Cazzo." Sussurrò David. "Proprio quando stavamo iniziando a divertirci." Era dispiaciuto e mi fece ridere.

Ci vestimmo frettolosamente e andammo in cucina.
Io e David ci sedemmo vicini, mentre di fronte a noi c'erano i nostri genitori. Sempre così facciamo.
Iniziammo a pranzare e a parlare.
Poi, appena finimmo stavamo per andare in camera mia.
Dico 'stavamo' perché il padre di David ci richiamò.

"Aspettate." Disse incitandoci a sederci di nuovo.

Così ubbidimmo e ci sedemmo un'altra volta.

"Dobbiamo dirvi una cosa." Disse mia madre seria.

Mi preoccupava quando era seria, si, perché mia madre quando deve dirmi qualcosa ed è seria, c'è sempre qualcosa che non va e mi preoccupa.

"Ed è una brutta cosa o una bella?" Chiese David con gli occhi che luccicavano.

C'era tensione tra noi, anche troppa.
Il cuore mi batteva troppo velocemente e mi si creava un groppo alla gola, sembrava che dentro il mio corpo stava avvenendo la terza guerra mondiale, tanto per cambiare.
Finalmente si decisero a parlare dopo un finto colpo di tosse fatto da James (il padre di David)

"Beh.." iniziò mia madre.

...To Be Continued...

Angolo autrice;
Mi aspetto molti voti e commenti, non deludetemi ew.
Al prossimo aggiornamento ;)
♡♥♡♥

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