Capitolo 17

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"Lasciami David!!" Cercai di dimenarmi in tutti i modi possibili dalla presa sul polso di David, ma niente.. non riuscivo a liberarmi. Era molto più forte di me.

"No" disse convinto. "Ora ti accompagno a casa" continuò.

"Non c'è bisogno, mi accompagna Logan." Sussurro ma lui riesce a sentirmi, fin troppo bene aggiungerei.

D'un tratto si ferma ancora con la mano che tiene il mio polso e lo sento stringere più forte sulla presa. Lo vedo irrigidirsi e abbassa lo sguardo, ma noto che i suoi occhi azzurri adesso sono due pozze nere, non splendono più di quell'azzurro mare che tanto amo.

"Chi è Logan?" Chiede con tono basso e roco.

Non l'ho mai visto così, e spero sia anche l'ultima volta, perché mi mette ansia e... e paura anche.

"Un amico" rispondo e la mia voce esce come un sussurro, sono troppo intimorita.

"Tu vieni con me e non si discute!" Taglia corto trascinandomi fuori quel postaccio.

Non mi oppongo e lo seguo.
Vedo, però, che fuori quella villa ad aspettarmi c'è Logan che mi guarda stranito appena mi vede con David.

"Alexa" mi richiama.

David continua a camminare e a stringermi più forte il polso, segno che secondo lui non ci dovremmo fermare.

"Almeno lasciami spiegare che vengo con te." Sussurro al suo orecchio.

Lui annuisce ed entrambi ci dirigiamo verso Logan che mi guarda preoccupato, sicuramente pensa che David mi abbia violentata o qualcos'altro, dato che non sa chi è e che mi stringe forte il polso.

"Logan io... io vado con David, scusami" dico nervosa.

"Posso sapere almeno chi è?" disse spostando lo sguardo da me a David.

"Certo.. ugh, lui è-" venni interrotta da David.

"Sono il suo ragazzo." Rimasi scioccata dalle sue parole ma cercai di non darlo a vedere. "Piuttosto, chi sei tu?" Continuò scrutandolo dalla testa fino ai piedi.

Gli diedi una gomitata e lui alzò gli occhi al cielo sbuffando.

"Solo un amico, non preoccuparti" lo disse guardando me però.

Forzai un sorriso e dopo aver salutato Logan, io e David ci dirigemmo verso la sua auto. Salimmo e in poco tempo la mise in moto e partimmo, direzione: casa mia, ovviamente.
Il tragitto è stato abbastanza silenzioso, nessuno dei due aveva voglia di parlare, anche se speravo veramente che il primo a parlare potesse essere lui, ma non fu così, e quando mai..
Arrivammo a casa mia nel giro di pochi minuti. Scesi dalla macchina e lui fece lo stesso. Suonai il campanello e si aprii velocemente la porta rivelando mia madre un po assonnata e un po scocciata.

"Potevi portarti le chiavi, Alexa." Mi rimproverò sbadigliando. "Oh ciao David." Sorrise vedendo questo tizio accanto a me.

"Salve Margaret" sorrise.

"Accomodati" disse mia madre aprendo di più la porta facendogli segno di entrare.

"Non si preoccupi" sorrise.

Ha un sorriso da bestemmia, giuro.
Mamma sorrise al quanto lusingata che David gli diede del lei.
Ma va.. pff si fa ingannare dalle belle parole, quelle ti fottono solo. Il mio motto è Non fidarti mai delle belle parole, la gente ha lo zucchero in bocca e il veleno nel cuore, ed è proprio così.

"Puoi darmi del tu tranquillamente" disse mia madre. "E poi mi farebbe piacere se restasti a dormire qui.. è tardi, avviserò io Jay" sorrise.

Perfetto... che merda!
Mia madre lo invita pure a casa? Ma è matta? Più cerco di dimenticarmi di David e più sembra che la gente l'abbia con me.
Fanculo mamma. Stammi bene.

"Non voglio disturbare"

Ohhh ma che cariiiiino, quasi mi scappa qualche lacrima. Lui non vuole disturbare, certo.. come no! Ma se lui ama disturbare. È uno stronzo bugiardo. Puttaniere di merda. Testa di cazzo che cammina. Stupido egoista demente.

"Non dire sciocchezze, insisto! E poi lo sai perfettamente che tu non disturbi mai" sicuro mamma, stanne convinta.

Senza fare altre storie, David entra in casa e mamma chiude la porta per poi rivolgersi a noi nuovamente.

"La camera degli ospiti è messa in disordine.. mi dispiace. Alexa, David dormirà con te, è l'unica soluzione" dice all'improvviso mia madre.

"Cosa?" Urlai. "Assolutamente. Io non condivido niente con nessuno!" Continuai mentre la rabbia prese il sopravvento.

"Alexa-" mia madre fu interrotta dallo stronzo.

"Va be, Margaret non ti disturbare.. torno a casa" forzò un sorriso.

Ohw che tenero che è il ragazzo, cerca di intenerire mia madre che come una scema ci casca.

"No no. Alexa o fai dormire David con te oppure starai due settimane in punizione" mi sgridò.

Sbuffai alzando gli occhi al cielo, ma notai ugualmente la faccia divertita di David che si trovava dietro mamma che era messa con le spalle rivolte a lui.
Mi rassegnai e mi diressi in camera con tizio che mi seguiva.
Entrai in camera e accesi la luce, dopo mi diressi verso l'armadio aprendolo e tirando fuori una canottiera verde acqua e un pantaloncino nero che mi avrebbero fatto da pigiama.
Andai in bagno per cambiarmi.
Mi ricordai subito, mentre mi infilavo la canottiera, che David avrebbe dovuto dormire con me, nel mio letto, vicino a me.
Merda.
Tutta colpa di mia madre e della sua fottutissima preoccupazione per qualcosa che solo lei sa.
Uscii dal bagno e notai che il biondo si era subito fiondato nel mio letto, dopo essersi tolto i pantaloni e la felpa, e quindi rimanendo con solo i boxer.
Arrossii. Cazzo.

Ma vaaaa, l'hai visto tante volte così, anche nudo.. quindi che ti vergogni a fà?

Uhh! Forza su, dobbiamo festeggiare! Il mio fottuto subconscio è tornato. Yeah..

Comunque, David fece un ghigno e io mi ricomposi subito.

"Mettiamo da subito le cose in chiaro" sospirai. "Appena ti azzardi a toccarmi anche solo con un dito, dormi per terra. Intesi?" Alzai un sopracciglio.

"Nervosette siamo oggi" sorrise. "Non sai quante cose che ti farei" disse poi scrutando meglio il mio corpo e mordendosi il labbro.

Lo spinsi leggermente dal letto per farmi spazio e così mi sdraiai anch'io, dandogli le spalle e cercando di dormire.
Proprio quando pensai di starmi addormentando, ecco che vengo disturbata da quel coglione.

"Che vuoi?" Mi girai verso di lui mentre mi strofinavo gli occhi per focalizzare meglio la vista.

"Noi.. siamo amici?" Chiese con una speranza che gli fece brillare gli occhi.

All'inizio rimasi perplessa dalla sua domanda e incazzata perchè mi ha quasi svegliata (perché non mi sono addormentata lol) per dire una delle sue fottute cazzate.

"...non lo so" mi limitai a dire.

Mi giro di nuovo dall'altro lato, dandogli nuovamente le spalle e dopo qualche minuto sentii il suo respiro sul mio collo, le sue mani sui fianchi e la sua erezione che premeva contro il mio sedere.

"Ti voglio.." gemette sussurrandomelo sensualmente nell'orecchio.

Sarà una notte abbastanza complicata e lunga da non dimenticare..

L'adolescenza: amore o sesso?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora