Jacopo

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Appena tornato a casa,non riuscivo a crederci. Avevo un altra possibilità con Alessia. La ragazza con la quale sono cresciuto,l'unica ragazza che mi abbia mai fatto battere il cuore. Quando vedo Alessia le mie ginocchia cominciano a tremare. Quando la vedo,non ho le farfalle allo stomaco,ma dei corvi. Ho dei tremendi corvi che mi mangiano dall interno. Quei corvi sono la voglia che ho di lei. La voglia di starle vicino,di aiutarla ad alzarsi in piedi quando cadrà,visto che ha già affrontato molte cadute senza di me. Voglio recuperare la fiducia perduta,voglio dimostrarle che può contare su di me. Voglio mostrarle che sono cambiato,ma in meglio. Comunque,arrivo a casa e vedo i miei genitori davanti alla TV. Vorrei tanto passare in osservato,ma invece mio padre mi chiede:
"Ehi,perché non ti siedi e non passi un po' di tempo con i tuoi vecchi?"
"Papà,non ne ho voglia,sono stanco. Preferisco andare in camera mia a riposarmi un po'. In più domani mi tocca andare a scuola,al pomeriggio fare due ore di corsa e poi una festa. Perciò è meglio che vada."
"Okay,ma mi sa che i vecchi qui non siamo noi."
"Già per stare e così. Buonanotte."
"Notte."
Così vado in camera mia,mi siedo sul letto e penso solo ad Alessia. Ai nostri bei ricordi,alla sua bontà per avermi dato un altra occasione. Probabilmente non è solo bontà,secondo me mi ama ancora,ma non vuole ammetterlo. A questo ci penserò io. Le dimostrerò che merito il suo amore. Le dimostrerò che la amo da impazzire. E mi addormento così,con il pensiero di lei e di me insieme. Col pensiero di noi. Noi,che bella parola.
Il mattino dopo mi sveglio sempre allo stesso orario,vado sempre alla stessa noiosissima scuola e torno sempre alla mia bellissima casa. Pranzo e vado a correre. Finalmente un po' di corsa per schiarirmi me idee. Vorrei stare da solo,ma ad un tratto salta fuori Alessia,e la mia voglia di solitudine si trasforma in voglia di lei. Così cominciamo a correre insieme. Percorriamo un bel pezzetto,ma per me e lei non è molto. Siamo due atleti e siamo abituati a molto peggio. Ma ad un tratto Alessia si ferma ansimando. Allora per scherzo le dico:
"Non sei più così tanto in forma eh?" - dico ridendo e dandole una bella pacca sulla schiena.
A quel tocco,come se le avessi scaraventato qualcosa addosso,Alessia si accascia a terra e comincia a urlare. Mi spavento da morire,e mi cago letteralmente in mano. Non so che fare,penso di andarmene e cercare aiuto. Ma non voglio lasciarla sola,mi sono promesso che l avrei sempre aiutata a rialzarsi in piedi e qui devo farlo letteralmente. Così,decido di provare a tirarla su,ma niente da fare,ricade a terra e comicia ad urlare ancora più forte. E per la prima volta in tutta la vita vedo Alessia piangere. Se Alessia piange,il dolore che sta provando deve essere enorme. Non voglio lasciarla sola,voglio aiutarla. Ma per farlo devo capire cos'ha. Sarà difficile...

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Spazio autrice
Grazie mille per le visualizzazioni. E anche se un po' tardi come promesso,un nuovo capitolo per le vostre 65 visualizzazioni.
A me piace tanto questo racconto perché mi ci rispecchio un po',spero piaccia anche a voi.
Per favore lasciate dei commenti con quello che ne pensate del racconto. Ci tengo molto. Però non siate troppo cattivi ;)
Grazie mille,spero davvero che vi piaccia (scusate la ripetitività ma ci tengo molto a chiarire)
BUONANOTTE!!

Non riesco a lasciarti andare  (#WATTYS2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora