Labbra sporche di panna

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Lord Voldemort: Labbra sporche di panna

Il tempo passava lento quella notte. Nel silenzio della stanza, ero fermo a pensare, con gli occhi aperti e lo sguardo fisso nel buio attorno a me. Sentivo, quasi inconsapevolmente, che la mia mente stava lavorando a qualcosa; le lasciavo il tempo per elaborarla. Lentamente, senza accorgermene, il cervello analizzava, ragionava e infine il tutto si figurava dentro di me già completo, senza sforzo, senza fretta, ma perfetto.

Mi alzai dal letto, con calma, mettendomi solo i pantaloni addosso.

Mi fermai a guardare Bella, che si era addormentata nel mio letto, era la seconda volta che la lasciavo dormire lì.

La osservai a lungo: sembrava proprio contenta e a suo agio, dormiva tranquilla.

Invidiavo molto chi riusciva a dormire così serenamente, senza incubi e senza sogni orribili.

Uscii dalla stanza, andai nella saletta comune, che a quell'ora pensavo vuota, con un cenno della bacchetta ravviai il fuoco nel camino, accesi le candele sul tavolo e mi guardai attorno.

I riccioli biondi di Avery spuntarono da sopra il grande divano e notai che si voltò a guardarmi.

"Signore, come mai qui?"

"E tu? Non dormi mai?"

Scosse la testa e mi mostrò degli spartiti.

"Sto imparando a suonare la vostra armonica."

Non potei crederci.

"Adesso? Ma ti piace davvero così tanto?"

Mi guardò esterrefatto.

"Certo, la desideravo moltissimo, ma non mi sarei mai immaginato il grande onore di averla."

"Se me l'avessi detto prima, forse te l'avrei donata tanto tempo fa; io non la suonavo mai."

Mi andai a sedere accanto a lui, anche se avevo in mente di completare i disegni dei miei Horcrux.

Notai la sua esitazione.

"Cosa non riesci a fare?"

Mi guardò speranzoso, forse anche un po' stupito dalla mia disponibilità.

"Queste due note qui, vedete, Signore?"

Gli mostrai come fare.

Provò un paio di volte.

"Così?"

Annuii.

"Se metti le dita in questo modo, riesci meglio a fare il passaggio."

Mi osservò e provò ancora diverse volte.

"Adesso impara l'altra nota, questa qui."

Gli mostrai ancora come fare.

"Ripetila varie volte."

Lo fece; era bravo.

"Adesso l'ultima, ma falla con queste dita, è più corretto."

Quando capì il movimento, gli dissi di ripetere varie volte.

"Adesso tutte una dopo l'altra. Quando metti tutto insieme, ti viene più desiderio di imparare, perché riesci a suonare parte della melodia intera."

Provò diverse volte finché non ci riuscì.

Mi sorrise.

"Siete davvero un bravo insegnante, lo sapete?"

"Lo so, infatti non mi sarebbe dispiaciuto insegnare."

Rimase stupito.

"Dite davvero?"

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⏰ Ultimo aggiornamento: 2 days ago ⏰

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