Mi piacete sempre

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Bellatrix: Mi piacete sempre

Non avevo parlato e non avevo chiesto nulla, ma non significava non fossi preoccupata, al contrario. Per come lo avevo visto a seguito del rito magico e per cosa volesse fare dopo, non avevo da stare tranquilla e rilassata.

Tornata al Quartier Generale, come prima cosa, decisi di far passare il tempo. Mi cambiai velocemente gli abiti umidi e mi misi vicino al fuoco per riprendere un po' di tepore.

Dopo di che provai a sfogliare una rivista trovata in giro, ma non riuscivo a concentrarmi.

Strappai lentamente le pagine e le gettai una ad una nel fuoco.

Giocavo così per stemperare la tensione.

Lo vidi accendersi più intensamente e mi scaldai meglio, sciolsi per bene i capelli ancora umidi e mi misi accanto alle fiamme senza far niente, ero troppo in pensiero.

Attesi.

Passò molto tempo prima di vederlo ricomparire, tramite materializzazione, a pochi passi da me. Portava un mantello fin troppo leggero sulle spalle, era pallido e con gli occhi cerchiati da occhiaie profonde e nere, le iridi erano tornate scure, come erano sempre state e non aveva più il medaglione addosso.

Mi rivolse la parola distrattamente.

"Sei ancora qui?"

Annuii.

"Vi ho aspettato, mio Signore, volevo assicurarmi che steste bene."

Lui mi guardò per diversi istanti, scelse di non allontanarmi del tutto, lo capii subito.

Si tolse il mantello e lo gettò a lato.

"Sto bene."

Disse solo quelle due parole, ma guardandomi fisso negli occhi.

"Ho solo bisogno di riposare per qualche minuto, non so prevedere cosa succederà dopo."

Capii subito da quella frase e da quel tono che proprio bene non stava, anzi, probabilmente l'opposto. Sentiva già che qualcosa non andava, senza però volerlo dire.

Mossi la bacchetta per spostare una grossa poltrona accanto al fuoco.

"Forse un po' di calore vi aiuterà, siamo stati sempre al freddo, voi più ancora di me."

Si adagiò subito sulla poltrona. Appoggiò la testa allo schienale chiudendo gli occhi, respirò per un po' con calma, poi lo vidi più tranquillo.

Si fece silenzio fra noi e lentamente mi misi seduta accanto a lui, sul tappeto, dove tempo prima avevamo fatto l'amore. Mi avvicinai appoggiando la testa sul suo ginocchio. Lui non disse nulla, forse dormiva davvero, o forse non gli dava fastidio.

Chiusi gli occhi anche io e rimanemmo così a lungo.

Persi la cognizione del tempo, ascoltavo solo il fuoco scoppiettare nel camino, mi trasmetteva calma, rimasi tranquilla in quella posizione a lungo, finché improvvisamente non si agitò.

Lo guardai per un momento, era inquieto e sofferente, stringeva gli occhi.

"State male, mio Signore?"

Mentre chiedevo queste cose, mi alzai in piedi, lui annuì.

"Penso stia tornando il dolore dell'altra volta. Forse peggio, non lo potrei dire con sicurezza."

Mi guardò, non era spaventato né agitato, semplicemente si osservava e diceva quello che gli succedeva, con totale noncuranza.

Io invece paura ce l'avevo eccome.

Il Veleno del SerpenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora