Loro due erano perfetti insieme

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Rabastan : "Loro due erano perfetti insieme"

In tutti quei mesi da quando ero diventato un Mangiamorte, in realtà, non vidi Bellatrix tanto spesso. La incontravo più che altro di sfuggita, quasi mai a casa, più spesso in occasione di incontri al Quartier Generale, sempre veloci apparizioni e puntuali sparizioni.

Lei era sempre impegnata con lui.

In pratica ero entrato nel cerchio magico per lei, ma non era servito assolutamente a niente.

Mentre mi disturbava molto non avere contatti con lei, non avevo risentito nel non averne più con lui.

Nemmeno Lord Voldemort, infatti, si faceva vedere gran che dai noi giovani e ultimi arrivati, ma anche da Mangiamorte più rodati.

Mentre a molti ciò dava enormemente fastidio, io ero contento di non vederlo mai.

Quella condizione durò a lungo, fino al matrimonio della sorella di Bella, Narcissa, che sposava Lucius Malfoy.

In quell'occasione Lord Voldemort si fece rivedere da me e fu inaspettato e spiacevole.

Ebbi l'ennesima conferma che quell'uomo era un folle, un violento. Non aveva regole e freni di nessun tipo.

Come lui, quell'altro del trio, quello che sembrava tanto fare l'amico ed essere gentile, ma in realtà lo era solo quando faceva comodo a lui e a Lord Voldemort. Nella realtà era invece crudele e fuori di testa tanto quanto il suo padrone, o quasi.

Fu lui, Avery, ad aspettarmi, nel pomeriggio, nel cortile della villa dei Black.

Con quell'aspetto da angelo piovuto dal cielo e i modi delicati, quasi timidi, mi diede da parlare per un po' e io cascai facilmente nella trappola.

"Ciao Rabastan, è un piacere rivederti, non sei più venuto al Quartier Generale?"

Lo guardai perplesso, dovevo essergli passato totalmente inosservato.

"A dire la verità vengo spesso, però non vedo mai voi del trio, sai, io sono uno degli ultimi arrivati, perciò..."

Mi sorrise.

"Mi spiace che non ti abbiamo accolto nel migliore dei modi, lascia che almeno io mi faccia perdonare. Beviamoci qualcosa insieme in privato. Mi racconti come va."

Annuii.

Avery era in realtà stato l'unico ad accogliermi con un minimo di gentilezza, per cui mi fidai immediatamente di lui.

"Qui le cose vanno per le lunghe, facciamo quattro chiacchiere insieme, poi io saluto tutti e me ne vado."

Ci incamminammo verso stanze più appartate.

"Vai già via?"

Lui annuì.

"Ho fatto solo presenza, perché Lucius è uno di noi, ma non sono adatto a questi tipi di feste."

Lo guardai e convenni nella mia testa che sì, stava benissimo con quegli abiti eleganti, ma i suoi ricci lunghi e scompigliati, tutti colorati di biondo e sparati in alto, tradivano uno stile di vita ben diverso da quello elegante e regolare della maggior parte dei Purosangue presenti.

Mi guardò un po' torvo.

"Tu invece? Vieni spesso a casa Black?"

Alzai le spalle.

"Sono uno di famiglia, perciò direi abbastanza spesso."

Si fermò davanti alla porta di una stanza appartata, non troppo grande, una delle tante dell'enorme reggia dei Black.

Il Veleno del SerpenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora