As Sick The Secrets Within

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Bellatrix : "As Sick As The Secrets Within"

Passarono diversi giorni dopo quella bellissima notte poi, una mattina, quando stavo ancora dormendo nel caldo del mio letto, mi svegliai sentendo il Marchio Nero bruciare forte. Ancora confusa dal sonno, lo guardai nella luce tenue della mattina e lo baciai, come se potessi svegliarmi e baciare lui.

Se appoggiavo il viso sul Marchio Nero, sembrava di sentire il suo sapore sulla mia pelle, mi eccitava da morire quel tatuaggio sul braccio.

Mi alzai velocemente smettendo di pensare alle mie romanticherie, solo perché dovevo raggiungerlo.

Anziché lui, trovai il trio al gran completo, che mi disse di attenderlo lì per un momento.

Mi parlò Nott.

"Lo aspettiamo tutti per capire cosa fare oggi."

Notai che, sia lui che Avery, erano vestiti in maniera particolare.

"Avete passato la notte al Club?"

"Sì, infatti siamo stanchi."

Avery mi lanciò subito un sguardo d'intesa, aveva i suoi riccioli biondi tutti portati davanti agli occhi e ancora un bicchiere di whisky incendiario in mano.

"Lui non è venuto."

Lo guardai e vidi che mi sorrise, feci lo stesso. Gli feci un cenno per ringraziarlo del suo commento. Era l'unico ad aver capito quanto fossi ancora gelosa.

Parlò Dolohov.

A sproposito.

"Nemmeno io sono venuto con voi, non so se l'hai notato, o hai bevuto così tanto da non riconoscermi."

Avery alzò le spalle.

"Non penso a lei importi un cazzo di niente di quello che fai tu, se sei al Club, o meno, è probabilmente l'ultimo dei suoi problemi."

Mi guardò per un momento.

"Non so, dimmi tu, Bellatrix, se sbaglio."

Risi.

"Effettivamente devo ammettere che non sbagli."

Avery lanciò uno sguardo a Dolohov e finì il suo whisky incendiario.

In quel momento arrivò nella stanza anche Lord Voldemort, che si avvicinò subito ad Avery anziché a me.

Questa cosa, tempo prima, mi avrebbe dato un fastidio pazzesco, ma ormai sapevo a memoria le sue mancanze di sensibilità e davo loro meno importanza.

"State ancora litigando?"

Avery lo guardò e alzò le spalle.

Fu Dolohov a rispondere.

"No, non litighiamo, ma il nostro amico, qui, sta già bevendo alle otto di mattina."

Dolohov si vendicò così del battibecco di prima.

Pensai che Avery non era nemmeno andato a dormire, se era mezzanotte, oppure erano le otto, che gli poteva cambiare?

Osservai la scena.

Lord Voldemort passò da un'espressione rilassata a uno sguardo e un tono duro e arrabbiato.

"Che scassa cazzo che sei, Dolohov, farà quel che vorrà. Come tutti noi del resto. Se devo rimproverare qualcuno, lo rimprovero io per ciò che ritengo importante, non tu. Non sei nessuno, vola basso. Se io lo lascio fare, lui fa quello che vuole."

Restarono tutti zitti.

"Può bastare così, o vado avanti?"

L'altro annuì.

Il Veleno del SerpenteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora