𝟕.

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FRANCISCO'S POV

Mentre la mia mano rimane sulla sua, mi giro per osservala, ma la trovo dormiente.

Sorrido a quella scenetta e la sistemo su di me.

Le faccio poggiare la testa sul mio petto, fortunatamente la sala e la terrazza per stasera sarà solo nostra.

Infilo le dita nei suoi capelli e inizio ad accarezzarli.

Sono morbidissimi.

«Francisco» mi giro e vedo Dusan.

Sospiro.

«Dimmi» dico
«Come sta?» domanda guardando la sorella
«Come vuoi che stia?Non puoi fare così ogni volta che sei nervoso» dico.

Lui non risponde e continua a guardare Silvia.

«Che vi siete detti?» mi chiede
«Non sta a me dirtelo, se vuole parlarne con te bene» dico continuando ad accarezzarle i capelli.

Lui sospira, probabilmente agitato.

«Chico» mi richiama.

Alzo lo sguardo su di lui, come risposta.

«Grazie per esserti preso cura di lei».

Io annuisco lievemente.

Non odio Dusan, ne altro, ma poteva proprio risparmiarmi quella scenata, soprattutto dopo ciò che mi ha detto Silvia.

Sospetto che Dusan stia cercando di fare il suo dovere di fratello, ma il suo modo di agire non fa altro che metterla a disagio.

Mi sembra che ogni volta che lui appare, cerca di stravolgere tutto con il suo comportamento protettivo e quasi invadente.

Accarezzo ancora i capelli di Silvia, cercando di calmarmi.

Non sono arrabbiato con Dusan, ma vorrei solo che capisse.

A volte basta lasciare che le cose accadano senza intromettersi continuamente.

«Non è stato niente, Dusan» rispondo a me stesso, più per tranquillizzarlo che per dargli una vera spiegazione
«Silvia è forte. Sa cosa vuole.»

Lui annuisce lentamente, ma il suo sguardo è ancora preoccupato, come se non riuscisse a liberarsi del dubbio.

Poi, finalmente, si stacca dal muro e si dirige verso l'uscita, ma prima di andarsene si ferma un attimo e mi guarda con un'espressione mista tra il serio e il grato.

«Voglio solo che stia bene, Francisco», dice con un tono che non ammette repliche.

Io sorrido appena, senza rispondere.

Silvia, nel frattempo, si muove leggermente nel sonno, e la sua testa si adagia più profondamente contro il mio petto.

Respiro, cercando di non fare rumore, per non svegliarla.

Non voglio che nulla turbi questo momento.

Rimango immobile, con Silvia che riposa serena sul mio petto, cercando di non disturbare la quiete che è calata intorno a noi.

Non c'è nulla di più prezioso in questo momento che avere lei così vicina, protetta dal caos che a volte ci circonda.

Ascolto il battito del suo cuore, il respiro regolare che si mischia al suono del vento che sussurra attraverso la terrazza.

È un momento che vorrei durasse all'infinito.

Mi guardo intorno, cercando di distrarmi, ma la sensazione che qualcosa non sia ancora risolto persiste.

Eppure, tutto questo non può rovinarci, non ora.

Le dita scorrono nei capelli di Silvia, con delicatezza, come se fosse la cosa più fragile e preziosa al mondo.

Mi piace pensare che in questo momento lei si senta al sicuro, che possa trovare riposo e tranquillità nelle mie braccia.

Poco dopo, il silenzio è rotto da un leggero movimento di Silvia.

Si sveglia lentamente, come se il suo corpo stesse rispondendo al mio tocco.

I suoi occhi si aprono piano, e un sorriso sorge timidamente sulle sue labbra.

«Ciao...», sussurra, ancora intontita dal sonno.

«Ciao, estrelinha», rispondo con voce bassa, continuando a accarezzarla.

Lei solleva un po' la testa, cercando il mio sguardo.

«Che ore sono?» chiede, con la voce un po' impastata dal sonno.

Non le rispondo subito, ma la osservo, divertito dal fatto che non si è nemmeno accorta che siamo in un angolo del mondo dove il tempo sembra fermarsi, almeno per noi.

«Non importa», dico semplicemente
«Nessuna fretta stasera, tu rilassati, ora siamo solo noi due, ok?»

Silvia mi guarda intensamente, come se cercasse di capire cosa c'è dietro a queste parole, ma poi annuisce e si rilassa di nuovo contro il mio petto.

Il mondo fuori può aspettare.

Questo momento, questo nostro piccolo rifugio, è tutto ciò che conta ora.

Silvia rimane silenziosa per un attimo, poi chiude gli occhi di nuovo, come se fosse davvero grata di avere quel piccolo angolo di pace.

La sua testa si appoggia dolcemente sul mio petto, e posso sentire il suo respiro più calmo, più rilassato.

È come se, in quel momento, avessimo trovato finalmente un rifugio dove nulla potesse turbarci.

«Ti va di restare così per un po'?» chiedo abbassando la voce, quasi temendo di rompere l'incanto.

Silvia non risponde subito, ma un lieve sorriso compare sulle sue labbra mentre si sposta leggermente per sistemarsi meglio, per poi annuire sorridente.

Il tempo sembra davvero rallentare.

Ogni suono esterno svanisce, e l'unico rumore che ascoltiamo è il nostro respiro che si fonde, come se fossimo una cosa sola in quel momento.

La sua mano trova la mia, le dita che si intrecciano senza esitazione, come se fosse il gesto più naturale del mondo.

Forse è il suo modo di dirmi che anche lei, nonostante tutto, si sente sicura con me.

Non ha bisogno di parole, solo di questo silenzio condiviso

SPAZIO AUTRICE
tiktok:7vinijr__

sono bellissimi, li amo

che ne pensate??

comunque vi consiglio di fare un salto sulla storia di giiuliiaaaa_ 😚🫶🏼

grazie dei commenti e delle stelline⭐️❤️

vi amo❤️
~silvia💫

𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭𝐥𝐞𝐬𝐬||francisco conceiçãoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora