𝟏𝟓.

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SILVIA'S POV

Dopo aver passato il pomeriggio insieme, Chico mi ha riaccompagnata a casa.

«Domani vieni agli allenamenti?» mi chiede
«Sì»
«Perfetto, ti passo a prendere io»
«Chico, tutto bene?Ti vedo strano» dico
«No, sto bene» mi dice sorridente.

E dopo aver parlato per un altro paio di minuti, ci diamo la buonanotte accompagnata dal nostro solito bacio.

FRANCISCO'S POV

Appena Silvia chiude la porta di casa, mi giro nella sua direzione.

Quella dove poco fa ho visto Federico.

Spero per lui che era lì di passaggio e per puro caso.

Infilo le mani nelle tasche della felpa e inizio a camminare verso casa mia.

Improvvisamente, una voce maschile mi blocca.

«Francisco»

Mi giro e scorgo Federico.

Mi fissa con uno sguardo che tradisce più una sfida che una curiosità.

C'è un senso di rivalsa nel suo atteggiamento, come se volesse dimostrare qualcosa.

«Non pensavo che Silvia fosse capace di mettersi con un calciatore» dice alzando un sopracciglio.

La sua frase mi colpisce, ma cerco di non farmi distrarre.

Penso a Silvia, al suo sorriso, alla nostra relazione, che per me è un mondo lontano da tutto quello che rappresenta lui.

«E tu cosa pensavi, Federico?» rispondo cercando di mantenere un tono calmo, ma con un sottile strato di ironia
«Che sarebbe rimasta a guardare il mondo che passa senza fare nulla?E comunque smettila di seguirla»

Lui non sorride, e questo mi fa capire che la sua presenza non è solo casuale.

C'è un'inquietudine che non posso ignorare.

Si fa avanti, ma il suo passo è meno deciso di quello che ci si aspetterebbe da qualcuno che vuole imporsi.

«Silvia merita di meglio di un tipo come te» dice con una freddezza che suona più come una provocazione che una preoccupazione sincera
«Ma è evidente che non hai capito niente di lei»

Le sue parole mi fanno crescere una rabbia che devo reprimere.

Ma prima che possa rispondere, Federico fa un passo indietro, come se avesse detto tutto ciò che doveva dire.

«Spero che tu faccia attenzione, Chico. Non voglio che Silvia soffra di nuovo»

Non so cosa intenda davvero con quel "soffrire di nuovo", ma l'idea che qualcuno metta in dubbio la mia capacità di farla felice mi infastidisce più di quanto avrei immaginato.

Forse Federico ha ragione su una cosa: devo stare attento.

Ma lo farò per Silvia, perché per lei sono disposto a lottare.

Federico mi fissa con uno sguardo velenoso, i suoi occhi brucianti di rabbia.

Non è solo il suo sguardo a infastidirmi, ma anche la sensazione che voglia farmi cadere in una trappola, che stia cercando di provocarmi, di tirarmi fuori dal mio equilibrio.

E poi, senza preavviso, mi spinge con forza contro il muro.

Il colpo mi fa barcollare, ma resto in piedi.

𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭𝐥𝐞𝐬𝐬||francisco conceiçãoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora