la luce nel buio

Mi Chiamo Marco

Ciao, mi chiamo Marco, e questa è la mia storia. Sono sempre stato un ragazzo solare, uno di quelli che ama ridere e far ridere, che cerca sempre il lato positivo nelle cose. Non importa cosa succeda, io mi sforzo di sorridere, perché per me è l'unico modo di andare avanti. Ma, a dire il vero, c'è un motivo se non smetto mai di sorridere: non voglio che nessuno veda quello che ho dentro, quel peso che porto da sempre.

Vivo in una famiglia in cui l'amore è qualcosa di sconosciuto, un'idea lontana. Ogni giorno mi sforzo di essere abbastanza, di non fare errori, ma sembra che nulla sia mai sufficiente. Mio padre, quando si accorge di me, lo fa solo per dirmi quanto sono un fallimento, quanto valgo poco. Non lo fa solo a parole; ci sono i segni sulla mia pelle, segni che nascondo come posso, che nessuno deve vedere. Mia madre resta in silenzio, sempre in disparte, come se non volesse essere coinvolta.

E poi c'è mia sorella, Clara. Per qualche ragione che non capisco, lei è la figlia perfetta. È brillante, impeccabile, e i miei genitori non mancano mai di lodarla per ogni cosa. Quando io sbaglio, lei mi guarda con un mezzo sorriso, come se trovasse un piacere segreto nella mia sofferenza. A volte mi chiedo cosa ci sia in me che mi rende così sbagliato ai loro occhi, perché lei viene sempre esaltata mentre io vengo punito.

Molte notti mi addormento con lo stomaco vuoto, perché mi è stato negato il diritto di mangiare. Sdraiato nel mio letto, cerco di addormentarmi ignorando il brontolio della fame e il dolore nel petto. Mi domando se davvero sono io il problema, se davvero merito tutto questo. Poi, però, mi faccio forza, mi ripeto che forse, un giorno, troverò una via d'uscita.

Non mi arrendo, nonostante tutto. Sogno una vita diversa, un posto dove poter essere felice, dove qualcuno possa finalmente vedermi per quello che sono e amarmi. Forse è solo un sogno, ma è l'unica cosa che mi tiene ancora in piedi.