Il Ritorno A Casa

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Avevo paura di ritornare a casa. Il pensiero di dover affrontare mia madre, di dover mettere piede in quella casa che mi aveva visto crescere ma che ormai sembrava un luogo estraneo, mi paralizzava. Era come se ogni angolo fosse carico di ricordi dolorosi, come se ogni passo dentro quella porta fosse un ritorno a una vita che non volevo più vivere. Ma sapevo che dovevo farlo. Dovevo prendere le mie ultime cose.

Chiamai un amico per farmi accompagnare. Non volevo affrontare tutto da solo, e avevo bisogno di qualcuno che fosse lì, al mio fianco, pronto a sostenermi. Quando arrivammo davanti alla porta, mi sentivo come se stessi per entrare in un campo minato. Il cuore mi batteva forte, e ogni suono, ogni respiro sembrava amplificato.

Suonai il campanello e mia madre aprì la porta, guardandomi con quel suo sguardo che mescolava sorpresa e una sorta di preoccupazione. "Entra un secondo," disse, ma la sua voce aveva quel tono che cercava di sembrare normale, come se nulla fosse cambiato. Io, però, non ce la facevo. Non volevo entrare, non volevo rimanere più di tanto.

"Mi dispiace, sono di fretta," risposi, cercando di sembrare calmo. La verità è che mi stavo trattenendo a stento, come se ogni parola potesse farmi esplodere. Lei sembrò esitare un attimo, poi annuì e andò a prendere uno zaino.

Non sapevo nemmeno cosa ci fosse dentro. La sua espressione era impassibile, come se fosse solo una cosa pratica da fare. Mi porse lo zaino senza dire una parola. "Ecco, prendi tutto quello che ti serve," disse, come se non fosse successo nulla, come se io non fossi scappato via da quella casa.

Uscì senza aggiungere altro, e io mi girai subito per andarmene, il cuore pesante, la mente che cercava di ignorare tutto quello che stava accadendo. Quando tornai a casa dei miei amici, aprii lo zaino con un misto di curiosità e rassegnazione. Dentro c'erano solo pochi vestiti, cose che avevo dimenticato di avere, ma soprattutto documenti che non sapevo nemmeno di possedere. Alcuni sembravano importanti, altri sembravano insignificanti, ma il loro peso era enorme, come un ricordo di una vita che cercavo di lasciarmi alle spalle.

Ogni oggetto, ogni documento sembrava un pezzo di una storia che non volevo più vivere. Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro. Avevo preso la mia decisione, e quello zaino, con tutte le sue cose, era l'ultimo legame con una vita che non avrei mai più rivissuto.

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