Dichiarazione In Famiglia

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Dopo aver preso il coraggio di fare il nostro coming out con un amico, io e il mio compagno sentivamo che era il momento giusto per condividere questa parte di noi con la nostra famiglia. Non era una decisione facile, ma sentivamo che, se volevamo vivere pienamente la nostra relazione, dovevamo essere sinceri anche con le persone più importanti della nostra vita. Decidemmo, quindi, di aprirci con chi sapevamo che ci avrebbe capito e accettato.

Per me, la prima persona a cui volevo dirlo era mio cugino. Lui era sempre stato una figura di riferimento nella mia vita, qualcuno su cui potevo contare in ogni situazione. Era una giornata come tante altre, e mentre stavamo chiacchierando in modo tranquillo, mi decisi. "Cugino, c'è qualcosa che devo dirti", dissi, cercando di non far trasparire il nervosismo che avevo dentro. Lui mi guardò con curiosità, come se sentisse che stavo per dirgli qualcosa di importante.

"Perché me lo dici proprio a me?" mi chiese, un po' sorpreso, ma senza alcun giudizio nella voce. Non mi aspettavo una reazione drammatica, ma era evidente che la notizia lo aveva preso alla sprovvista. Gli sorrisi e gli dissi, con sincerità: "Perché ti voglio bene e so che posso fidarmi di te."

Lo guardai aspettando una risposta, e fu allora che vidi quel sorriso. Non un sorriso di scherno, ma un sorriso che mi disse tutto. "Ti capisco", rispose, e fu sufficiente per sentirmi sollevato. Non c'era bisogno di parole complicate, solo di quel sorriso che mi faceva capire che mi accettava, che non mi giudicava. Per me, fu come ricevere un abbraccio senza doverlo fare fisicamente, un gesto che mi tranquillizzò profondamente.

Nel frattempo, il mio compagno decise di fare lo stesso passo. Raccontò alla sua nipote, che era una persona molto vicina a lui, come me e il mio cugino. La notizia la sorprese, ma subito capì che per lui era un momento importante. "Non ci posso credere!" esclamò quando glielo disse, ma poi aggiunse, con una risata: "Sono così felice per voi!" Mi sentivo emozionato, ma anche incredibilmente sollevato. Poi, non appena la conversazione finì, mi chiamò, e, con il cuore colmo di felicità, mi fece gli auguri. "Sono così felice per te!" mi disse, e le sue parole erano sincere, piene di affetto. "Sei una persona speciale, e ti voglio bene per come sei."

Non avrei mai pensato che una telefonata così, così semplice, potesse riempirmi di così tanta felicità. Sentivo che, finalmente, una parte di me stava uscendo dall’ombra, e le persone che amavo e a cui tenevo cominciavano a vedere chi ero veramente. La sua felicità per noi fu la conferma che, anche nelle situazioni più complicate, l’amore e l’accettazione sono sempre la risposta giusta.

Quella giornata mi fece capire che non avevamo bisogno di nasconderci più, che il nostro amore non doveva più essere un segreto. E anche se il cammino era ancora lungo, sapevo che avevo il supporto delle persone che contavano davvero. Non c’era più nulla da temere.

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