Capitolo 5

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Bianca's pov

Una decina di minuti dopo stavamo addentando una buonissima millefoglie tra una risata e l'altra, Marco era mitico, non riuscivo a smettere di ridere.

"Bia' io ora devo andare, si è fatto tardi" disse Camilla.

"Tranquilla Cami allora ci sentiamo più tardi" le dissi abbracciandola.

Si era davvero fatto tardi e forse era meglio se tornavo a casa pure io.

"Marco forse è meglio se torno a casa pure io, si è fatto molto tardi" dissi un po dispiaciuta che questa giornata a dir poco fantastica stesse per terminare.

"Beh allora ti accompagno a casa, andiamo"

"Tranquillo marco non ce n'è bisogno, posso andarci da sola" mi sarebbe piaciuto farmi accompagnare ma lo avevo disturbato anche troppo oggi.

"No davvero, andiamo a prendere la moto che ti accompagno, non voglio che ti aggiri per queste strade da sola" mi rivolse un sorriso fantastico, uno di quelli che non avevo visto molte volte sul suo volto.

"Vabbè allora se non disturbo accetto, anche a me non piace girare da sola la sera" dissi sorrdendogli di ricambio.

"Te non disturbi mai" disse dolcemente.

Arrivati alla moto mi porse un casco con la visiera nera e ne indossò uno uguale pure lui.

"Salta su" mi disse porgendomi la mano.

Una volta salita cercai disperatamente delle maniglie su cui potermi attaccare ma niente...

"Cosa stai cercando??" Mi chiese incuriosito

"Ehm... Le maniglie?!??"

"Hahaha non ci sono... Sei obbligata ad aggrapparti a me se non vuoi volare via..." Detto questo sorrise malizioso

Fui obbligata a fare ciò che mi aveva detto e una decina di minuti dopo eravamo già sotto casa mia.

Scesi dalla moto, mi tolsi il casco e lo restituì a Marco.

"Grazie di tutto Marco, mi hai fatto passare il compleanno più bello della mia vita" a quel punto mi avvicinai per abbracciarlo.

"Tranquilla bianca, che fai ora?"

"Ehm... Non lo so credo che guarderò un po di televisione" non riuscivo proprio a capire perché gli interessasse ma vabbè...

"Che ne dici se resto con te a farti un po di compagnia? Tanto per finire in bellezza" disse iniziando a ridere.

"Hahaha scemo, se non hai impegni accetto volentieri, tanto sono sola a casa..."

"Perfetto allora parcheggio la moto e poi saliamo"

"Ecco questa è casa mia" dissi mostrandogli il salotto non molto ordinato "e scusami se c'è un po' di casino ma non avevo messo in conto che venisse qualcuno" sorrisi un po' in imbarazzo.

"Hahaha tranquilla, la mia è peggio. Ma scusa una domanda, abiti da sola?!?"

"Ehm si, pochi giorni prima che iniziasse la scuola mio padre ricevette una telefonata da Parigi e fu costretto a trasferirsi la... Quindi insieme a mia madre si sono trasferiti la e mi hanno lasciata qua per finire la scuola..."

"Ah... Interessante, come va a scuola allora? Se non ricordo male frequenti l'artistico"

"Frequentavo" lo corressi.

"Ma come? Non vai più a scuola?" Chiese un po perplesso

"No, ho fatto troppe assenze e i professori mi hanno detto che era inutile che ci andassi perché avevo già perso l'anno quindi passo i miei giorni chiusa in casa a deprimermi..."

"Se mi posso permettere come mai hai fatto tutte quelle assenze?"

"Beh vedi marco... È difficile per me raccontartelo... Ma se sei disposto ad ascoltarmi e se ci tieni a saperlo te lo dico perché ho piena fiducia in te, anche se ti conosco di persona da poco tempo..." Dissi, mi stavo già pentendo di quello che avevo appena detto.

"Certo che sono disposto ad ascoltarti, e apprezzo molto la tua fiducia nei miei confronti, se hai bisogno di sfogarti io ci sono." Disse deciso.

"Beh vedi... Oggi sono esattamente 4 mesi da quando è iniziato tutto questo calvario, il 12 settembre il mio migliore amico Daniel" annuì quando lo nominai "ecco lui, ha fatto un incidente in moto, dopo una lunga operazione è entrato in coma e ci è rimasto fino al 21 novembre, quando è uscito guerriero, dato che a lui piaceva un sacco la tua musica ho pregato i medici per farmi entrare nella stanza e fargliela sentire, le ultime parole che disse prima che il suo cuore smettesse di battere furono: VEGLIERÒ SI DI TE E SARÒ IL TUO GUERRIERO." Le lacrime iniziarono a uscire dai miei occhi come un fiume in piena e marco mi abbracciò dolcemente. "Questo spiega il perché ho fatto troppe assenze, dato che andavo da lui tutti i giorni, e perché mi hai vista in quello stato pietoso quel giorno" riuscì a dire tra un singhiozzo e l'altro

"Stai tranquilla Bia' non piangere, ci sono io al tuo fianco ora" mi disse con un tono dolcissimo. "E scusami tanto, è colpa mia non dovevo chiederti di più scusami scusami scusami"

"Marco tranquillo, sto bene ormai è passato e devo accettarlo, non posso piangere per tutta la vita, e tranquillo non è assolutamente colpa tua, non pesarla nemmeno una cosa del genere" tra le sue braccia mi sentivo protetta veramente, le lacrime smisero di rifarmi il viso e un sorriso comparve sulle mie labbra "anzi ti ringrazio moltissimo per avermi ascoltata davvero grazie mille" sentii che mi strinse ancora più forte a se, era bellissimo stare tra le sue braccia.

Marco's pov

Quando finì di raccontarmi la sua storia mi sentii tremendamente in colpa per averle chiesto quella cosa, ero tristissimo per quello che le era successo, e quando iniziò a piangere non resistetti e mi fiondai ad abbracciarla, la strinsi forte a me, non volevo più lasciarla andare, mi faceva malissimo vederla piangere. Quel giorno che la incontrai per strada mentre piangeva fu una pugnalata dritta al cuore per me e ora capisco il motivo di quelle lacrime.
Poveretta ha solo 19 anni e ha già dovuto sopportare tutto questo, ma la cosa che mi fa più male è che lui se n'è andato proprio con un verso della mia canzone...

"Bia' ti va se ti faccio compagnia questa notte? Non voglio lasciarti da sola in questo momento"

"Se per te non è un problema resta pure, ne sarei molto felice" rispose un po' in imbarazzo.

"Tranquilla dormirò qua sul divano e per qualunque cosa io ci sono. Ricordalo sempre" le dissi con voce rassicurante.

"Grazie Marco, davvero. Comunque non serve che dormi sul divano, c'è la camera dei miei genitori vuota, puoi dormire la"

"Perfetto. Allora dai andiamo a dormire che domani esce il disco e devo essere in ottima forma" dissi per sdrammatizzare un po la cosa.

"Hahaha va bene allora buonanotte marcolino" mi abbracciò e mi stampò un bacio sulla guancia, poi mi indicò la stanza e si allontanò.

"Buonanotte a te" riuscì a dire prima che entrasse in una stanza. Entrai nella camera che mi aveva indicato, mi tolsi camicia e pantaloni e rimasi in canottiera e boxer, mi infilai nel letto e mi addormentai subito.

•••

La mattina la sveglia suonò alle 7.30, bianca dormiva ancora e mi dispiaceva svegliarla, restai ad osservarla per alcuni minuti, sembrava un angelo. Poi presi un pezzo di carta e una penna e scrissi "scusami davvero tanto, ma oggi esce il disco e devo fare delle interviste, sei troppo bella mentre dormi e mi dispiace svegliarti quindi ti lascio il mio numero e quando ti svegli scirivimi, un bacio Marco" lasciai il biglietto ed uscii dall'appartamento.

•ABGOLO AUTRICE•

Eccomi con un altro capitolo, scusatemi tantissimo per l'attesa ma sono impegnatissima in questi giorni, non so quando aggiornerò di nuovo, spero presto.

Questo capitolo sinceramente non mi piace sto gran che ma ho preferito pubblicarlo lo stesso per non farvi aspettare altri secoli.

Vi ringrazio tantissimo per le visualizzazioni, i like e i commenti, ci sentiamo al prossimo, un bacio Carlotta❤️:)

Ps: vi consiglio di leggere la storia di @_poola_ è bellissima

Legati da un auricolare|| Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora