𝟏𝟗

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Il giorno dopo ci svegliamo senza la fretta di correre da nessuna parte. È una sensazione strana, quasi surreale, non avere l'obbligo di alzarci per lavoro. Appena apro gli occhi, vedo Nicholas accanto a me, ancora immerso in un sonno profondo. La luce che filtra dalle tende illumina i suoi lineamenti in modo dolce, quasi poetico. Fuori, la neve continua a cadere, coprendo tutto con uno spesso strato bianco.

Mi stiracchio lentamente, cercando di non svegliarlo, e scendo dal letto. Indosso un maglione morbido color crema,dei calzini pesanti, e mi dirigo in cucina. La casa è silenziosa, ma il rumore della neve che si schiaccia contro i vetri delle finestre crea una specie di compagnia. Preparo del caffè, godendomi il suo aroma mentre aspetto che si scaldi.

Mentre riempio le due tazze, sento dei passi dietro di me. "Buongiorno, tesoro," mi saluta Nicholas con la voce ancora impastata dal sonno.

Mi giro e lo vedo con un sorriso stanco, i capelli scompigliati. Indossa una felpa che gli ho regalato l'anno scorso insieme a Cooper, e quell'immagine mi riempie il cuore di calore. "Buongiorno," rispondo, porgendogli la tazza di caffè. "Hai dormito bene?" "Con te accanto? Sempre," risponde, lasciandomi un bacio sulla fronte.

Dopo aver bevuto il nostro caffè, decidiamo di prendercela con calma. Nicholas propone: "Che ne dici di passare una giornata tranquilla? Cuciniamo qualcosa insieme, guardiamo un film, magari usciamo un attimo a vedere la neve."

Sorrido, annuendo. "Mi sembra perfetto. Nessuna complicazione, solo noi due."

•••

Decidiamo di iniziare con una passeggiata veloce. Ci vestiamo pesanti, io infilo il mio puffer blu scuro e Nicholas fa lo stesso con il suo. Prima di uscire, afferra un paio di guanti dal cassetto e me li porge. "Non voglio che le tue mani si congelino," dice con un sorriso.

La neve scricchiola sotto i nostri passi mentre camminiamo nel quartiere. Gli alberi e le case sono ricoperti da un manto bianco, e ogni tanto si sente qualche bambino ridere mentre lancia palle di neve. La città, per quanto sempre viva, sembra più calma sotto la neve.

Ad un certo punto Nicholas si ferma e mi guarda con un sorrisetto furbo. "Sai cosa manca a questa passeggiata?"

Lo guardo confusa. "Cosa?"

Prima che possa rendermene conto, raccoglie un po' di neve e me la lancia. La palla mi colpisce il cappotto, e io resto immobile per un secondo, fingendo di essere offesa. "Oh, è guerra," dico ridendo e comincio a raccogliere neve anch'io.

Inizia una battaglia di palle di neve nel parco vicino. Ridiamo come due bambini, le guance rosse dal freddo e dal divertimento. Dopo qualche minuto, però, mi arrendo. "Okay okay, hai vinto tu! Sono distrutta!"

"Lo ammetti finalmente?" dice lui trionfante, avvicinandosi per stringermi in un abbraccio. "Devi sapere che non c'è competizione contro di me." "Sì, sì, come no," rispondo, scherzando.

Tornati a casa, ci togliamo le giacche e ci avviciniamo subito al termosifone per scaldarci. Nicholas mi guarda e dice: "È ora di mettere in forno quei biscotti che volevi fare ieri".

Ridacchio. "Vuoi che io faccia i biscotti o vuoi solo mangiarli?"

"Entrambi," risponde con un sorriso.

Passiamo il pomeriggio in cucina, tra farina e zucchero, preparando biscotti al cioccolato. Io mi concentro a fare l'impasto mentre Nicholas gioca con la farina, finendo per sporcarsi completamente il viso. "Hai un po' di farina lì," gli dico ridendo e indicandogli il naso.

"Dove? Qui?" dice, fingendo di non trovarla e alla fine mi sporca anche me.

"Sei impossibile!" esclamo, ridendo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 08, 2024 ⏰

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