𝟏𝟑

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Il ritorno al lavoro dopo le vacanze natalizie è sempre un po' amaro e faticoso, soprattutto quando il caso che ci attende è uno di quelli che ci segue anche nei momenti di riposo, appostandosi nei pensieri come un'ombra. Oggi, però, l'inizio della nostra giornata di lavoro ha un'aria diversa. Non torniamo direttamente al dipartimento, ma ci ritroviamo a nostra insieme ad Alex e Cooper, meglio così direi. Essendo legati da anni di amicizia e di lavoro insieme, c'è un'atmosfera quasi familiare nel riunirci così, e questa cosa mi rende più che felice.

Cooper e Alex arrivano verso le nove, con la solita puntualità. Li vedo dalla finestra della cucina mentre salgono le scale, entrambi con il solito sorriso nonostante i volti segnati dal peso del caso. Hanno portato del caffè caldo e qualche pasticcino, come per rendere l'atmosfera un po' più leggera.

"Ehi, buongiorno cari" dice Alex entrando, lasciando sul tavolo un sacchetto di carta che profuma di dolci appena sfornati. "Spero che qualcuno abbia voglia di questi, ho minacciato il panettiere per farmi dare i migliori."

Cooper ride e si appoggia al divano, sorseggiando il suo caffè. "Natalie, Nicholas, spero che abbiate fatto spazio per tutto il casino che faremo qui dentro." Scherza, ma sappiamo tutti che ha ragione, mi tirerei già via tutti i capelli, al solo pensiero di ripulire tutto.

Il tavolo della cucina è già coperto da una pila di fascicoli e foto che Nicholas ha disposto in modo ordinato, ma pronto a diventare un disordine calcolato appena iniziamo a lavorare.

"Tranquillo," rispondo con un sorriso, "abbiamo già preparato tutto. E poi, pensavo che ormai foste abituati al nostro caos organizzato."

Nicholas intanto osserva la scena con un sorriso divertito. "A patto che nessuno versi il caffè sui documenti. Dobbiamo ancora spiegare al capo l'incidente della scorsa volta, Cooper, o sbaglio?" dice, facendo un'occhiata ironica verso di lui "Altro che caffè, vedete di non distruggere la cucina.Perfavore".

Ridiamo tutti, ricordando quel momento in cui Cooper aveva accidentalmente rovesciato una tazza di caffè proprio su un rapporto importante. E nonostante quel momento fosse stato decisamente critico, è anche uno dei tanti ricordi che ci uniscono, piccoli momenti che ci fanno andare avanti tra il peso e lo stress di quello che facciamo.

Dopo qualche minuto di chiacchiere e risate, ci sediamo al tavolo e torniamo "seri". Nicholas prende la parola, facendo un rapido riepilogo. "Dunque, l'uomo che abbiamo interrogato due volte, Jason Miller è ancora il nostro sospetto principale. Tuttavia, non abbiamo ancora trovato collegamenti solidi tra lui e le vittime. Mancano prove concrete per procedere oltre con le accuse."

Lo ascolto mentre scorre con il dito sulle varie foto e i ritagli di giornale sparsi. Mi concentro sulla mappa della città che abbiamo fissato al muro, con tutti i luoghi segnati. Non è facile ammetterlo, ma sembra che ogni volta che pensiamo di avvicinarci a una soluzione, ci ritroviamo con più domande di prima.

"Ok, ma dobbiamo cercare di capire qualcosa in più sul suo passato," suggerisco. "Ci sono ancora troppi buchi, e non credo che siamo stati sufficientemente approfonditi. Forse ci è sfuggito qualcosa, magari nelle vecchie denunce o negli archivi."

"Sei sempre quella precisa e meticolosa," scherza Alex, lanciandomi uno sguardo complice. "Ma hai ragione, come sempre. E a proposito, credo di avere ancora qualche contatto tra gli archivi, potrei riuscire a ottenere informazioni che non abbiamo ancora visto."

Gli lancio un sorriso grato, mentre Cooper annuisce. "D'accordo, cerchiamo di fare un passo indietro e guardare tutto con occhi nuovi," dice.

Passiamo le ore successive a esaminare ogni dettaglio di cui disponiamo, cercando di trovare qualche collegamento nascosto. Nicholas si occupa delle prove fisiche, controllando ogni oggetto recuperato per trovare eventuali tracce di DNA che possano portarci più vicino alla verità. Alex analizza i referti delle autopsie, concentrandosi sui dettagli che potrebbero indicare un modus operandi specifico. Cooper invece si immerge negli archivi digitali, scorrendo una lista infinita di nomi e date, cercando un collegamento con le persone coinvolte.

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