𝟏𝟐

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La mattina dopo, mi sveglio avvolta tra le braccia di Nicholas, il suo respiro regolare e il suo corpo caldo accanto al mio. Per qualche secondo, mi lascio cullare dalla sensazione di tranquillità, ma presto il pensiero del lavoro torna ad invadere la mia mente.Dopo la chiamata di ieri, mi sono rattristata, volevo passare del tempo con Nicholas, oltre che al lavoro. Sapevo che non sarebbe stato facile, il nostro lavoro ci ruba troppo tempo, troppa vita, non riesco a non sentire un po' di frustrazione per il modo in cui tutto si è interrotto.

Mi muovo piano, cercando di non svegliarlo, ma Nicholas apre gli occhi appena mi sposto. "Buongiorno," mormora, la voce ancora impastata dal sonno. Sorrido, piegandomi leggermente per dargli un bacio sulla guancia.

"Buongiorno," rispondo, scivolando fuori dal letto. "Dobbiamo decidere cosa fare oggi."

Nicholas si stiracchia e si siede lentamente, osservandomi con i suoi occhi che sembrano sempre leggere i miei pensieri. "Pensi davvero di voler tornare alla baita?" mi chiede, con un tono che suggerisce che conosce già la risposta.

Scuoto la testa, mentre mi infilo una felpa. "No. Sarebbe inutile, non riuscirei a rilassarmi sapendo tutto quello che ci aspetta qui. Potremmo rimanere a casa, prendere un po' di tempo per noi e provare a staccare la mente, anche se so che non sarà facile, sai bene che potrebbero chiamarci da un momento all'altro".

Nicholas annuisce, alzandosi dal letto e avvicinandosi a me. Mi avvolge in un abbraccio da dietro, appoggiando il mento sulla mia spalla. "Mi sembra una buona idea. Restiamo qui e facciamo qualcosa di leggero. Magari una passeggiata o un film. E se ti va, possiamo chiamare Cooper e Alex per una serata insieme."

Quella proposta mi fa sorridere. Cooper e Alex sono una parte importante della nostra vita, sia come colleghi che come amici. Anche loro, come noi, capiscono quanto sia dura vivere in bilico tra il lavoro e la vita personale. "Sì, mi piacerebbe vederli. Penso che una serata con loro possa aiutarci a rilassarci un po'."

Proprio mentre finisco di parlare, il mio telefono vibra sul comodino. Lo afferro e vedo il nome di Cooper lampeggiare sullo schermo. Non posso fare a meno di sorridere per la coincidenza. Rispondo rapidamente, mettendo il vivavoce per far sentire anche Nicholas.

"Ehi Cooper" dico, cercando di nascondere il sonno nella voce.

"Ehi Natalie" La voce di Cooper è sempre carica di energia, come se non avesse mai un momento di stanchezza. "Senti, Alex ed io stavamo pensando... che ne dite di una serata al pub stasera? Abbiamo tutti bisogno di rilassarci un po', e non vi vediamo da troppo tempo."

Nicholas ed io ci scambiamo uno sguardo quasi divertito. "In realtà, stavamo giusto pensando di chiamarvi," risponde Nicholas, con un sorriso. "Siamo in città, quindi direi di sì."

"Davvero? Perfetto!" esclama Cooper, entusiasta. "Facciamo alle otto, allora? Ci vediamo al solito posto?"

"Sì, va bene per noi," dico, mentre Nicholas annuisce accanto a me. "A stasera, Coop."

Chiudo la chiamata e mi volto verso Nicholas. "Sembra che i nostri piani siano già stati decisi per noi."

Nicholas ride, scuotendo la testa. "Cooper è sempre un passo avanti. Ma in realtà, una serata al pub potrebbe essere proprio quello che ci serve."

Passiamo la giornata in modo tranquillo, facendo piccole commissioni e prendendoci il tempo per rilassarci. Ogni tanto, i pensieri tornano al caso, ma ci sforziamo di lasciarli da parte, almeno per un po'. Nel tardo pomeriggio, ci prepariamo per la serata. Scelgo un vestito semplice, ma comodo, mentre Nicholas opta per un look casual ma curato, come sempre. Quando siamo pronti, prendiamo un taxi e ci dirigiamo verso il nostro solito pub, si, il taxi perché non si sa mai.

Il locale è affollato quando arriviamo, ma subito riconosco la figura alta e snella di Cooper seduto al bancone, accanto ad Alex. Il sorriso di Cooper è contagioso, e non appena ci vede entrare, si alza per salutarci.

"Eccovi" esclama, avvolgendomi in un abbraccio caloroso. "Era ora che vi facesse vedere"

Alex ci saluta con un cenno del capo e un sorriso tranquillo, mentre Nicholas si avvicina per stringergli la mano. "Anche per noi era ora di fare una pausa," dice Nicholas, sedendosi accanto a Cooper. "Ma come vanno le cose da voi due?"

Alex sorride, prendendo un sorso della sua birra. "Tutto tranquillo, più o meno. Anche noi abbiamo avuto qualche giorno di respiro, ma sapete com'è... il lavoro non dorme mai."

Ci sediamo tutti insieme al tavolo e ordiniamo da bere. Cooper, come sempre, si prende la responsabilità di animare la serata, raccontando storie divertenti e condividendo aneddoti su alcune vecchie indagini che abbiamo fatto insieme. Non posso fare a meno di ridere alle sue battute, anche se ho sentito molte di quelle storie più di una volta. C'è qualcosa di rassicurante nella sua capacità di trovare sempre il lato leggero, anche nelle situazioni più difficili.

"Sai, Natalie," dice Cooper ad un certo punto, fissandomi con il suo solito sorriso malizioso, "una volta ho detto ad Alex che se non fossi stato impegnato, ti sarei venuto dietro".

Nicholas, che stava bevendo in quel momento, quasi sputa la birra dal naso, mentre io scoppio a ridere. "Cooper, sei un caso disperato," rispondo, scuotendo la testa. "Non penso proprio che avresti avuto qualche possibilità."

Alex ride silenziosamente accanto a lui, dandogli una pacca sulla spalla. "Mi sa che ti sei perso l'occasione, Coop. Ma in fondo, penso che sia meglio così."

"Non dubitarne " interviene Nicholas, ancora ridendo. "Ho già abbastanza da fare per tenerla felice."

Le risate ci avvolgono, e per un po' sembra che tutto il peso del lavoro, delle indagini e della tensione scivoli via. Le luci soffuse del pub, il rumore di sottofondo delle conversazioni e la compagnia dei nostri amici creano un'atmosfera rilassata e leggera. Anche Alex, che è di solito il più serio tra noi, sembra più disteso, sorseggiando tranquillamente la sua birra mentre ascolta i racconti di Cooper.

La serata continua tra chiacchiere e risate. Parliamo di tutto, dal lavoro alle serie TV, dalle nuove aperture in città alle prossime vacanze che ognuno di noi sogna di fare. Anche se siamo tutti consapevoli che, prima o poi, la realtà tornerà a bussare, in quel momento decidiamo di lasciarci tutto alle spalle.

A un certo punto, Cooper si alza per ordinare un altro giro di drink, e Alex si gira verso di noi. "Sapete," dice con la sua solita calma, "questo caso è stato uno dei più difficili che abbiamo affrontato. Ma vedervi qui, insieme, così uniti, mi fa pensare che forse siamo sulla strada giusta. Non solo per il lavoro, ma per come abbiamo gestito tutto."

Nicholas e io ci guardiamo, e c'è un momento di silenzio tra noi. Le parole di Alex sono sincere, e non posso fare a meno di sentire una punta di gratitudine per avere questi amici accanto a noi.

"Hai ragione," rispondo, sorridendo. "È stato difficile, ma siamo tutti qui. E questo è quello che conta."

La serata, purtroppo, scorre via velocemente, tra risate, racconti e qualche bicchiere di troppo. Quando decidiamo di andare via, è già tardi. Il freddo di New York ci accoglie appena usciamo dal pub, ma l'atmosfera tra noi è ancora calda e rilassata.

"Sai," dice Nicholas mentre ci avviamo verso il taxi, "sono felice che siamo rimasti in città. Non c'è niente di meglio che una serata con Coop e Alex".

Annuisco, stringendomi a lui per cercare calore. "Sì, penso che sia stata la scelta giusta. Avevamo bisogno di questo."

Quando saliamo sul taxi e ci dirigiamo verso casa, mi sento finalmente più leggera. So che il lavoro ci aspetta, che ci sono ancora tanti ostacoli da superare, ma almeno per una sera, siamo riusciti a ritrovare un po' di quella spensieratezza che ci manca così tanto.

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Ehii, mi ero già preparata questi due capitoli, quindi li sto pubblicando uno dopo l'altro TT, spero che questa storia vi stia piacendo, ci sto mettendo tutto il mio cuore per scriverla, ci tengo tanto, ci tengo davvero a ringraziarvi per leggerla <3

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