Le mie mani stringevano forte il bordo del lavandino nel bagno della mia stanza. Le nocche sbiancate, il respiro pesante. Alzai lo sguardo verso lo specchio appannato e vidi il riflesso tremolante di una ragazza che non riconoscevo del tutto. La pelle era più pallida del solito, come se il colore stesso avesse deciso di abbandonarmi. Le mie occhiaie erano diventate ben visibili, probabilmente perché avevo dormito poco quella notte. Eppure, stavo bene, mi dicevo.Il vapore della doccia calda aleggiava ancora nella stanza, per via della doccia calda che avevo appena fatto. Chiusi gli occhi per un attimo, inspirando a fondo. Quella sensazione non mi era nuova, ma pensavo non sarebbe più tornata nella mia vita.
Un bussare alla porta interruppe i miei pensieri.
"Hel, c'è qui Ava. Ti sta aspettando."
Giusto, Ava. Quel pomeriggio avrei dovuto prendere un caffè con lei. Al solito posto. Lo stesso dove, qualche giorno prima, avevo deciso che tornare con Aiden fosse una buona idea. Una risata amara mi sfuggì dalle labbra mentre tamponavo i capelli con l'asciugamano. Quale parte di me aveva pensato davvero che lo fosse?
Dopo essermi vestita in fretta, uscii dal bagno. Ava era seduta sul mio letto, immersa nel cellulare, le sue dita scorrevano rapide sullo schermo che teneva in orizzontale. Probabilmente stava giocando al solito gioco, pensai. Quando mi vide, alzò lo sguardo e sorrise appena, infilando il telefono nella tasca posteriore dei jeans.
"Finalmente," disse, stiracchiandosi con un gesto languido prima di afferrare la sua borsa.
Io infilai le scarpe e presi la mia, forzando un sorriso che speravo sembrasse naturale. "Scusa, offro io," dissi con una risatina nervosa mentre uscivamo dalla stanza.
Il tragitto verso il bar fu avvolto in un silenzio strano, quasi opprimente, per me. Attraversammo i corridoi del campus, dove la luce calda del pomeriggio si rifletteva sulle vetrate, poi ci mescolammo al traffico di Santa Barbara. Il vento era più freddo del solito, pungente contro il mio viso. Mi strinsi nella felpa, cercando di trattenere un tremito mentre guardavo il cielo grigio e nuvoloso. L'autunno stava finalmente arrivando, a quanto pare.
Quando arrivammo al bar, ci sistemammo al solito tavolo. Davanti a me una tazza fumante di tè, tra le mani di Ava un Iced Coffee al caramello. Il vapore che si sollevava dalla mia tazza sembrava l'unico calore nel locale.
"Allora," iniziò Ava, rompendo il silenzio e catturando il mio sguardo con il suo. "Puoi raccontarmi di Aiden?"
Eccoci.
Mi guardai intorno, cercando conforto nell'ambiente familiare. Ma ora tutto mi sembrava diverso, quasi ostile. Freddo. Distante. Anche i camerieri, con i loro sorrisi di circostanza, parevano estranei.
Abbassai lo sguardo sulla mia tazza, cercando risposte nel vortice di tè caldo che si agitava contro la ceramica.
"Non c'è molto da dire," dissi infine, cercando di mascherare il tremolio nella voce. Ma sapevo che Ava non si sarebbe accontentata.
Lei, infatti, alzò un sopracciglio, incrociando le braccia sul tavolo, come a dire Vai avanti, sono tutta orecchie. Un lieve sorriso giocava sulle sue labbra, ma i suoi occhi mi scrutavano con curiosità, forse persino con una punta di apprensione.
Presi un respiro profondo, incerta su come iniziare, poi mi decisi a raccontarle l'inizio della nostra storia. La parte bella. Quella che mi faceva stringere il cuore ogni volta che mi chiedevo se tornare con Aiden fosse stata davvero la scelta giusta. Parlai dei primi mesi, di quanto fosse premuroso, di come riuscisse sempre a farmi sentire speciale. Mi sentivo quasi nostalgica mentre descrivevo quei momenti, come se evocandoli potessi convincermi che fossero ancora reali.
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Honey
RomanceIN AGGIORNAMENTO Helen è abituata a camminare su un filo sottile, sospesa tra le sue paure e il suo passato. Dopo anni di una relazione tossica, la sua autostima è ridotta in frammenti e lotta con se stessa e il suo corpo. Julian ha sempre avuto tu...