Le immagini scorrono davanti ai miei occhi ma non riesco a metterle a fuoco. Sto cercando con tutto me stesso di restare aggrappato al presente però il mio pensiero va sempre a lei. Attivo lo schermo del cellulare per la millesima volta in mezz'ora. Nessuna notifica, nessuna risposta. Non vuole parlarmi e non capisco perché.
Noah mi sferra una gomitata fra le costole. «Ehi bro, tutto ok?»
Annuisco.
«Aspetti la chiamata di qualcuno?»
«No...» Mi pizzico la base del naso con due dita.
Qualcuno suona il campanello della porta interrompendo la quiete apparente della casa.
Scatto in piedi come una molla. «Non può essere...»
Guardo mia madre mentre si alza e va ad aprire. Un uomo in divisa da autista si toglie il capello, scambiano qualche parola che non riesco a capire e nello stesso momento sento la porta finestra alle mie spalle aprirsi.
***
Reeve mi viene incontro e per un momento provo il terrore profondo di non riuscire a controllare le mie emozioni. Nel vederlo, Gigi mi stringe di più come se volesse infondermi del coraggio che in questo momento non riesco a trovare da nessuna parte. Anche gli altri mi vengono incontro e il tentativo di Reeve di avvicinarsi per primo viene camuffato in modo naturale, senza forzare le cose.
Non può parlare davanti a tutti, e so che non ha coraggio di chiedermi un momento da solo con lui e mi sento sollevata per questo. Codarda certo, ma sollevata. Non riuscirei a trattenermi dal piangere come una bambina.
Da come mi salutano Paris, Aron, Luke e Noah capisco che - a parte quelli che sanno cos'è accaduto davvero ieri notte - credono che in realtà me ne vado per colpa della scenata di Jam e del dolore che provo per essere stata mollata davanti a tutti. Se solo sapessero...
Se solo Reeve sapesse come stanno davvero le cose. Kate è incinta Reeve, quello che è successo non avrà più valore quando lo scoprirai. Ti sto facendo un favore in fondo.
Devi lasciarlo andare, dice la vocina nella mia testa. Lascialo andare. Lui appartiene a Kate e al bambino che sta per arrivare.
E io non vorrò esserci quando succederà. Dio ti prego fammi tornare a casa, fammi dimenticare tutto!
Vengo avvolta da abbracci, Luke e Noah fingono di struggersi ai miei piedi, Paris si è riempita di nuovo di macchie sul collo mentre Aron mi rivolge un saluto frettoloso.
«Grazie di tutto» dico a Rose.
Lei mi abbraccia a lungo, in un modo o nell'altro so che ha capito tutto. «È un arrivederci, vero?»
Annuisco. «Non potrei più fare a meno di te, Rose».
Mi pizzica una guancia con dolcezza e si fa da parte.
Tom mi avvolge in un abbraccio che sa di dopobarba e dentifricio alla menta: «Non bere quando sei in aereo mi raccomando». Mi fa l'occhiolino.
«Contaci». Sento le guance avvampare al ricordo di come ci siamo conosciuti io e lui.
Il taxista ha già messo le valigie nel bagagliaio e aspetta seduto in macchina con il motore acceso.
Scendo le scale insieme a Gigi che non mi molla un secondo, esattamente come gli ho chiesto di fare. Non voglio starmene da sola con Reeve, non voglio piangere e fare la figura della patetica.
«Posso parlarti?» le dita di Reeve mi sfiorano il braccio.
«Devo andare».
Lancia uno sguardo a Gigi che si allontana di un passo. Con voce bassa dice: «Ti prego, dimmi se è successo qualcosa. Perché te ne vai?»
«Devo lavorare, Lorenzo...»
Mi scocca un'occhiata di fuoco. «Non raccontarmi cazzate e non dirmi che è per quel coso peloso che se n'è andato facendo una scenata. Non ci credo».
Abbasso lo sguardo a terra. «Devo andare».
«Ho fatto qualcosa che non dovevo? Ho detto qualcosa di sbagliato?»
Scuoto il capo. Una lacrima scivola lungo la guancia e giù per il collo.
«Allora dimmelo ti prego, mi sembra di impazzire. Ieri notte è stata perfetta. O lo penso solo io?»
Mando giù il nodo che mi stringe la gola. «No, no... era perfetta».
«E allora cosa?»
«Non può funzionare Reeve» sussurro.
Eppure sono altre le cose che vorrei dirgli: Ti amo e vorrei ritornare in quel faro e fermare il tempo come se al mondo ci fossimo solo io e te. Ho passato la notte più bella della mia vita ma Kate è incinta e ora dovrò costringere me stessa a dimenticarti una volta per tutte.
«Come puoi dirlo, queste sono cazzate! Dimmi cos'è successo. Ti prego, parlami... cos'è cambiato da...» Scocca un'occhiata al mio migliore amico che fa finta di nulla, ma so che non si sta perdendo una parola.
«Nulla, devo-devo andare Reeve».
«Perché non hai risposto al messaggio? Dobbiamo parlare, voglio parlare con te. Da solo. Ti prego dimmi cosa sta succedendo».
Scuoto il capo, cacciare giù le lacrime sta diventando ogni secondo più difficile. «Per favore, lasciami andare». Con lo sguardo chiedo aiuto a Gigi che capisce al volo.
Si avvicina e mi apre la portiera del taxi. «Dovresti lasciarla andare adesso o perderà l'aereo».
Reeve guarda me e poi lui. Affranto, ferito, confuso.
Fa un passo indietro, io salgo in macchina. Gigi chiude la portiera e si affaccia al finestrino. «Chiama quando arrivi okay?»
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Ricomincio dall'Amore
ChickLitIsabella Patterson è una scrittrice di fama mondiale che vola a Los Angeles per promuovere i suoi libri. "Sei mesi di lavoro e torno a casa." E' la promessa che ha fatto a se stessa per poter scendere a patti con la sua timidezza. Lentamente però l...