CAP 3

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SONIA's p.o.v
L'incontro era fissato il secondo sabato di maggio, a Londra. Quando ci arrivò la notizia che avevamo vinto era appena febbraio. Aspettare diventava ogni giorno un'impresa sempre più titanica, una tortura.
Ma a inizio marzo morì il fratello maggiore di Chiara.
Era una mattina presto, poco prima dell'alba. Quando il telefono di casa squilla a quell'ora tutto ha il suono di una gigantesca sirena d'ambulanza.
Andrea era andato al concerto dei Metallica con tre o quattro amici, era molto eccitato.
Alle 2 del mattino aveva inviato un messaggio a Chiara:
"Non ci crederai mai! Sono riuscito ad avere l'autografo sulla chitarra! Poi ti racconto tutto, è stato pazzesco!!"

A volte il destino è solo crudele.
Ci fu un grosso incidente in autostrada. Un camionista che probabilmente guidava da troppe ore ebbe un colpo di sonno. È chiuse tutte e due gli occhi.
Anche Andrea... ma i suoi non si riaprirono.

Chiara cadde in depressione. Non veniva più a scuola, non mangiava, non suonava più anche se era la cosa che più le piaceva. Era anche quella che l'aveva legata di più a suo fratello.
Si riuscì a recuperare la chitarra anche se la vernice era rovinata, l'autografo mezzo sbiadito e le corde tutte saltate.
La mise in un armadio e non la toccò per molto tempo.
I giorni passavano, la chiamavo ogni sera, le mandavo messaggi a cui non rispondeva, la andavo a trovare ogni volta che non studiavo. E pregavo Dio, sul serio per la prima volta in vita mia, che la aiutasse.
Maggio si avvicinava. Piangevo perché non sapevo cosa fare. Sarebbe stato troppo cattivo da parte mia andare da sola dai 5sos, non l'avrei mai fatto. Volevo incontrarli con tutte le mie forze, volevo abbracciarli finalmente. E volevo che lei stesse bene, volevo starle vicino, volevo che tutto quel casino non fosse mai successo.

Michael, what does she say?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora