CAP 10

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Il manico della chitarra mi spuntava dalla schiena, ormai mi dovevo riprendere e fare quello per cui ero lì. Ovvero, un omaggio.
-Ehi, ragazzi, vorrei suonarvi una cosa se abbiamo ancora tempo-
-Oh,wow!- esclamò Ashton.
All'improvviso mi sentii soffocare, tutti gli occhi addosso a me, Sonia che stava accanto a me e Ash.
Sentivo ancora il braccio di Mikey intorno al mio corpo, come se ci fosse rimasta la sagoma. Ci fu uno scoppio di urla da parte dei ragazzi appena portai la chitarra davanti a me.
-OMG! Ma quell'autografo è...- Michael strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca, si strinsero tutti ancora di più a me.
Senza fare troppo caso a tutti i loro commenti presi un respiro e iniziai a suonare GONE TOO SOON dei Simple Plan.
Sonia mi accompagnava cantando, in realtà cantarono anche tutti loro e fu davvero emozionante.
Pensavo ad Andrea in quel momento, perché l'omaggio era a lui. Non avrei mai più ritoccato quella chitarra e glielo dovevo, dopo che mi aveva insegnato a suonarla.
Non mi accorsi che piangevo finché vidi la faccia della mia amica che , pensai, doveva essere lo specchio della mia.
-Wow, è stato magnifico!- Michael mi abbracciò di nuovo, nonostante la chitarra a dividerci rimaneva calda la sua stretta.
Anche gli altri mi fecero le feste. Facendo scivolare lo sguardo da loro a Sonia, vidi che mi strizzava l'occhio e capii.
Dovevo fare anche il resto adesso....
-Ho un regalo per te, Michael- mi tolsi la fascia della chitarra e gliela porsi.
-L'autografo è dedicato a mio fratello, si chiamava Andrea, vedi c'è scritto lì... Non è in buonissime condizioni perché ... è reduce di un incidente stradale mortale, però vorrei la accettassi lo stesso-
Calò il silenzio. Sonia borbottava qualcosa a Ash, Cal e Luke, che annuivano e cercavano di non far intendere che parlavano di me.
Io però fissavo il mio angelo dai capelli rossi, che mi fissava di rimando preoccupato e quasi sconvolto.
-Oh, mio Dio... Io non so se è il caso di accet...-
-Michael, ti prego- lo implorai. -Io non potrei mai suonarla, capisci? Se ne starebbe nell'armadio in camera mia o negli angoli delle pareti e questo non puoi permetterlo, avanti, da buon chitarrista che sei, salva questa chitarra!- gliela ficcai in mani e provai a strizzargli l'occhio ma le lacrime mi offuscarono la vista.
-È un regalo enorme- commentò lui.
-No, è un favore enorme che ti chiedo. Prenditene cura-

MICHAEL's pov
Osservai la ragazza di fronte a me, mentre mi risuonavano nella mente le due parole: NO, È UN FAVORE ENORME CHE TI CHIEDO. PRENDITENE CURA.
Non sapevo cosa fare, mi sembrava quasi un torto al fratello prendere quella chitarra, insomma nessuno darebbe via un oggetto così prezioso e per di più personale, ma qualcosa mi disse di accettare. E così feci. apre si lo strumento e le promisi che l'avrei trattata come un petalo di rosa. Osservandola meglio era davvero un bel modello, anche se si notavano ancora i segni dell'incidente. Le sorrisi, non mi è mai piaciuto vedere le presone tristi, soprattutto le ragazze, così per smorzare la tensione la abbracciai e la ringraziai. Eri davvero colpito dal suo comportamento e fu proprio questo a farmi capire che lei era diversa: non solo perché non ha avuto nessuna reazione nel vedermi ( al contrario dell'amica) ma anche per il coraggio che ha dimostrato.
Era bellissima.. ASPETTA CLIFFORD, NON LA CONOSCI NEMMENO!
-Hai una bella voce, sai!- le confessò Luke.
La vidi arrossire mentre l'amica stava saltando da tutte le parti ed Ashton rideva per il suo modo di fare.
-Grazie-, rispose lei timidamente.
A mio dispiacere, il tempo era terminato e le ragazze uscirono salutandoci con un enorme sorriso. Prima di andare le abbracciammo di nuovo e sussurrai a Chiara:- Sei stupenda!-.
Arrossì di nuovo e poco dopo uscì con l'amica che ci salutò in modo esuberante:- Ciao testa rossa, ciao biondo, ciao finto asiatico e ... ciao Ash!-.

Michael, what does she say?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora