Capitolo 5

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Ultimo giorno di prova di Michael nella sua nuova band, i Silent Screams, se ricordavo bene. Il settimo giorno. L'ultimo o il primo di una lunga serie. Non riuscivo a pensare ad altro. Probabilmente era il giorno più importante della sua vita e io non ero insieme a lui. Cazzo, non ero insieme a lui. Sperai che la giornata potesse passare più in fretta possibile, così che ci potessimo rivedere. Ultimamente mi riusciva difficile stargli lontano. Stava succedendo tutto così in fretta che quasi mi sembrava irreale.
Era domenica e il Market era chiuso. Giorno di riposo.
Dato che il tempo non prometteva nulla di buono, passai la mattinata seduta sul divano a leggere libri su libri e ad ascoltare musica, nella speranza di non pensare troppo al mio migliore amico. Non riuscivo a pensare ad altro che ai suoi futuri concerti e ai suoi tour in giro per il mondo.
Nel periodo in cui aveva iniziato a fare domanda per entrare in diverse band, Michael mi aveva promesso che mi avrebbe portato con lui se mai avesse fatto un tour. Non potevo credere che c'era anche solo una minima possibilità che tutto ciò si realizzasse. Avevamo sempre visto tutto in modo così irraggiungibile e lontano che se pensavo che tra qualche ora il mio migliore amico avrebbe fatto parte di una band mi mandava in estasi.
Buttai l'ennesimo libro che avevo tentato di leggere quella mattina sul fondo del divano, quando sentii suonare il campanello. Mi alzai e andai ad aprire. Miles era di fronte a me con un sorriso a trentadue denti e una torta al cioccolato in mano, incartata in una carta trasparente.
-Ciao sorellina!- mi salutò lui.
Gli gettai le braccia al collo. -Miles! Che ci fai qui? Saresti dovuto venire una settimana fa!- lo rimproverai io, togliendogli il dolce dalle mani.
-Scusami, ma avevo un sacco di lavoro da fare.
Lo feci entrare e ci accomodammo in cucina, al piccolo tavolo di legno. Misi la torta vicino ai fornelli e mi misi a sedere di fronte a lui. Era circa un mese che non lo vedevo. Cambiamenti? Si era dato una regolata al taglio ribelle dei capelli, ma per il resto era sempre lo stesso: i soliti ricci neri, i soliti occhi azzurri e il solito metro e novanta di altezza. Io e mio fratello ci assomigliavamo molto fisicamente, ma caratterialmente eravamo due poli opposti. Lui era quello pacato e paziente, io ero quella pazza.
-Allora? Come procede al Market?- mi chiese una volta che mi fui sistemata sulla sedia.
-Tutto normale. Le solite cose.
-La tua cassa fa ancora i capricci?
La memoria che aveva quel ragazzo era pazzesca. Beh, rispetto alla mia sicuramente.
-Già. Giusto l'altro giorno ho...- mi bloccai.
Il ragazzo sconosciuto dai capelli castani e gli occhi magnetici si ripresentò nella mia mente, come se non se ne fosse mai andato. Eppure ero riuscita a non pensarci più, come mi ero prefissata. Perché doveva rovinarsi tutto così in fretta?
Nonostante fosse passata più di una settimana avevo ancora la sua birra nascosta sotto la cassa. E lui non era più tornato. Ma che cazzo me ne fregava a me, poi! Avrei dovuto buttarla quella cosa.
-Tutto bene Mimì?- mi chiese mio fratello, riscuotendomi dai miei pensieri profondi.
-Sì è solo che...- Dovevo dirglielo? Era mio fratello, la seconda persona più vicina a me che avessi. Forse sì, dovevo parlarne almeno con lui. Avevo bisogno del parere di qualcuno.
-Solo che... ho conosciuto un ragazzo.
-Davvero?- esclamò lui, sorpreso. -Non mi dire che la mia sorellina si è innamorata!
-Infatti non mi sono innamorata!- esclamai.
Lui mi squadrò, insicuro se credermi o no. -Allora perché me ne stai parlando?
Esatto. Perché lo stavo facendo? Perché mi importava sempre così tanto di quello sconosciuto?
-Io non... non lo so. È stato strano. Lui mi deve avere stregata o qualcosa del genere. Non mi era mai successo nulla di simile con nessuno!
-Come si chiama? Magari lo conosco!
Per un attimo rimasi in silenzio. -Non lo so. L'ho visto soltanto una volta. Non so niente di lui...- feci una pausa. -A parte che gli piace la birra.
Mio fratello rise. -Prova a descrivermelo!
Cercai di riflettere e di ricordare il volto del ragazzo-della-birra. Ma era praticamente impossibile dimenticarselo. Mi sfuggì un sorriso.
-Era molto alto, aveva i capelli castani scuri, la pelle super abbronzata e gli occhi... gli occhi erano di un verde... indescrivibile.
Miles sembrava molto concentrato sulle mie parole. -Ha per caso due nei sulla guancia sinistra?
Per un attimo il mio cuore sobbalzò. Come faceva a saperlo? -S-sì, ma... come lo sai?
Mio fratello rise di nuovo. -Perchè il bell'imbusto da cui sei stata stregata è un mio collega di lavoro. Ti sei ufficialmente infatuata di Eugene Anderson.
-Non mi sono infatuata!- esclamai.
La risata di Miles aumentò. -Infatuata o no ti è chiaramente rimasto impresso nella mente. E non posso darti torto.
-Che vuoi dire?- chiesi.
-Diciamo che è un ragazzo che non passa inosservato.- rispose lui, sorridendomi maliziosamente.
Ci fu un breve silenzio. Aveva detto il nome, ma già non me lo ricordavo più. Come avevo detto, la mia memoria non era delle migliori.
-Come hai detto che si chiama?- gli domandai.
Miles sorrise. -Eugene Anderson, origini americane come avrai potuto notare.
Già, avevo notato il fascino americano.
-Eeee... sei in buoni rapporti con questo... Eugene?- chiesi spudoratamente.
-Abbastanza da poterti dire che no, non è fidanzato. Stai tranquilla.- Miles sorrise, malizioso. Ma che...?
Arrossii di botto. -Non lo volevo sapere!
-Ceeeerto.- disse lui continuando a fare lo spiritoso. Si alzò dalla sedia facendola strisciare rumorosamente a terra. Mi si avvicinò e mi guardó dritto negli occhi. Eravamo a pochi centimetri di distanza.
-Se tu non lo volevi sapere veramente, allora io sono La Bella Addormentata Nel Bosco.- recitò. -Non sono ancora così scemo, Mimì.
Mi sfuggì un sorriso divertito nel sentire quello che mio fratello aveva appena affermato. -Allora fatti baciare Bella Addormentata. Magari ti svegli.

* * *

Come avevo previsto era arrivato il brutto tempo. Prima un forte vento, poi i nuvoloni scuri e infine goccioloni grandi come noci. Andava avanti così da circa mezz'ora e io non ne potevo più. La pioggia mi metteva una tale tristezza addosso che non sopportavo.
Quel fenomeno naturale non aveva mai portato buone notizie, a cominciare da quando Michael era entrato nella mia vecchia casa per la prima volta. Un sorriso si insinuò sulle mie labbra al pensiero di Mike da bambino.
Sentii bussare alla porta. Miles se n'era andato da un paio d'ore, per cui, quello oltre l'ingresso, doveva essere proprio il mio migliore amico. Come si sul dire: "Parli del diavolo e gli spuntano le corna."
Salterellai per la gioia verso la porta e la aprii. Avevo aspettato quel momento per tutto il giorno. Non vedevo l'ora di abbracciarlo.
-Ehi!- esclamò Mike. Aveva il solito sorriso da cucciolo stampato sul volto. Gli sorrisi a mia volta e senza aspettare che entrasse o che si togliesse i vestiti bagnati, lo abbracciai come non facevo da tempo. Probabilmente non se lo aspettava, perché ci volle un po' prima che lui ricambiasse il mio gesto.
-Da quando la mia migliore amica è così affettuosa?- mi chiese, dubbioso.
Risi mentre nelle mie narici si insinuava il suo profumo insieme a quello della pioggia. Era un profumo che ero abituata ad avere intorno, eppure quel giorno ne avevo sentito la mancanza. Strinsi Michael ancora più forte. Aveva ragione. Non davo mai abbracci del genere. Ma quel giorno era un giorno diverso. Era come se non ci vedessimo da molto, molto tempo. Affondai la faccia nella sua maglietta, nel suo petto. Mike era molto più alto di me, abbastanza da appoggiare il mento sulla mia testa.
Lo sentii sorridere. -So che probabilmente non mi ricapiterà mai più una cosa del genere, ma...- iniziò a dire. -Vogliamo restare qua sotto ancora per molto?
Mi staccai da lui, sbuffando. -Certe volte sei proprio noioso.
Il mio amico rise e i suoi occhi si ridussero a due fessure. A volte mi sembravano completamente chiusi. Era adorabile.
-Vai subito a farti una doccia e mettiti dei vestiti asciutti!- lo cacciai io, appena oltrepassammo lo stipite della porta d'ingresso. Mi voltai a guardarlo e per un momento sarei voluta scoppiare a ridere. Era più simile ad un cane bagnato che al mio migliore amico.
Mike sorrise e alzò le mani in segno di resa. -Ok, mamma!
Lo guardai di storto e gli tirai un pugno sulla spalla. Il ragazzo rise nuovamente. Sembrava sereno, tranquillo.
"Lo hanno preso.", pensai. "Non ci sono dubbi."

× × ×

SORPRESA!!

Un nuovo capitolo prima del previsto! Che ne pensate?

Personalmente, anche se non succede nulla di particolare, sono abbastanza soddisfatta di quello che ho fatto!

Finalmente il nome del ragazzo-della-birra è saltato fuori, ma ancora non sappiamo se Michael è stato preso nei Silent Screams o meno. Lo scopriremo presto!
Vi ringrazio per aver continuato a seguire questa fan fiction!

Un bacio♡

~Vale

Rainy days // Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora